CESARE INTRAGNA – SERATA ZERO
Isola Azzurra Club, Furbara (RM), 19 agosto 2017
Foto Giovanni Trinchese
Come ogni anno, Cesare Intragna e i suoi “discepoli” regalano ai villeggianti dell’Isola Azzurra Club di Furbara una serata indimenticabile per chi ama Renato Zero, ma non solo.
I fantastici quattro stavolta si superano davvero: tre ore di scaletta in un’esplosione di colori e di suoni, coreografie di ogni specie ad ogni brano. Il palco, pur non piccolissimo, dell’Isola Azzurra Club sembra non bastare, una carrellata impressionante sulla carriera di Renato Zero, emulato non solo nella voce e nei pezzi, ma anche nelle movenze, direi perfino nella persona, senza per questo mortificare l’interpretazione propria, sia di Cesare Intragna, leader e mente di questo tradizionale appuntamento di Furbara, che degli altri tre che con lui si alternano al microfono: Massimo Spagnoli, Cristian Ghidoni dalle tastiere a fare da tappeto sonoro e il giovanissimo Gianluca Lestini, elegantissimo e sempre più spigliato.
Parecchi anche i pezzi cantati a due voci, quelle di Cesare e di Massimo, ma impeccabili anche tutti gli interventi solistici, che hanno anche lo scopo di preparare dietro le quinte la successiva scenografia e sorprendere sempre più la platea in un’escalation emotiva che dalle 21,30 porta lo spettatore quasi alla 1,00!
Si inizia col botto: Il carrozzone, come ad anticipare che sarà una lunga ma esaltante serata. Il palco si riempie fin da subito di avvenenti presenze femminili, un’apoteosi incessante dall’inizio alla fine.
C’è un pò di tutto, pezzi storici, pezzi più recenti, io stesso ho difficoltà a ricordarli ed elencarli uno per uno, compaiono in scena arredi, oggetti, effetti di varia specie. Cesare e Massimo vanno a braccetto, si alternano, lasciano spazio a interpretazioni di Cristian e di Gianluca salvo poi tornare in scena con una sorpresa sempre più maestosa della precedente, un capolavoro di fantasia questo spettacolo, direi quasi sprecato per un villaggio vacanze: non sfigurerebbe affatto in ambienti più consoni e professionali!
Cesare sfoggia costumi senza tralasciare tutti i colori e le sfumature dell’arcobaleno, la voce di tutti e quattro è incredibilmente efficiente e coerente con l’autentico Renato Zero ma, credetemi, chiudendo gli occhi si avverte a pelle la personalità dei singoli interpreti.
In ordine sparso ricordo Rivoluzione, Identikit, Arrendermi mai, Periferia, Triangolo, Mercante di stelle, Jolly, Angeli, Più su, I migliori anni, Mi vendo, Baratto ma è davvero solo un’indicazione che non basta ad esprimere una serata infinita.
Tante sono state le trovate di Cesare e le emozioni che ha trasmesso che a metterle per iscritto sembra quasi di svilirle: tra i picchi emozionali direi l’interpretazione dell’artista con tavolozza e pennello, oppure l’asta del funambolo messa in scena con la collaborazione di un bambino, e su tutte il volo dell’angelo, con tanto di ali giganti sul groppone, issato a un paio di metri da terra, tutto questo senza mai mollare per un attimo le “coccole” delle bellissime che ronzano costantemente intorno ai quattro protagonisti, con la grazia e la leggerezza che solo artiste di livello sanno mettere in campo.
Maschere, cappelli, scarpe luminose, effetti speciali e fiammate (sicure in quanto luminose anch’esse) mettono la ciliegina su uno spettacolo fantastico, e non è necessario venerare Renato Zero per dirlo.
Se proprio la quiete di un villaggio vacanze va interrotta, niente di meglio che farlo con uno spettacolo monumentale, pulito, rispettoso di un mito ma sempre intrigante ed organizzato maniacalmente da quel vulcano di idee che è Cesare Intragna!
Alessandro Tozzi