CINEMA BRITANNICO A LOCARNO 2019

Diego Maradona e Earl Cave, il figlio della rockstar Nick, tra i protagonisti delle prime mondiali proiettate al Festival di Locarno

Due lungometraggi britannici applauditi in prima serata dal pubblico seduto nella Piazza Grande di Locarno, che ha potuto vederli in anteprima alla 72ma edizione del famoso festival svizzero, sono costruiti intorno ad autentici personaggi: Diego Maradona, protagonista dell’omonimo avvincente documentario firmato da Asif Kapadia e il figlio del musicista Nick Cave, il diciannovenne Earl, al centro della delicata commedia Days of the Bagnold summer, realizzata da Simon Bird.

“Vi confesso una cosa – ha detto Asif Kapadia, presentando il suo lavoro atteso nelle sale Italiane dal 23 Settembre – voi lo vedrete prima di Maradona stesso, che è sempre impegnato in un’altra parte del mondo”. Il regista britannico di origine indiana ha scovato e poi selezionato una mole impressionante di filmati e testimonianze in grado di delineare la personalità del calciatore dall’età di quindici anni, quando il suo straordinario talento lo strappò alla miseria, e raccontare con ritmo incalzante l’intera parabola sportiva, dall’ascesa sull’Olimpo calcistico al precipitare nell’ignominia. Un’opera di ricostruzione a tratti divertente, a tratti drammatica, che offre un altro sguardo sulla stessa vicenda umana già narrata da Emir Kusturica nel 2008.

Salta subito all’occhio che rispetto ai precedenti Senna e Amy, pluripremiati documentari di Kapadia dedicati rispettivamente al pilota di Formula 1 Ayrton Senna e alla cantautrice Amy Winehouse, qui nel titolo non c’è solo un cognome o un nome, ma figurano entrambi: Diego e Maradona. Il motivo è che il regista, ricevendo le confidenze del calciatore e di coloro che più gli sono stati vicini come l’allenatore Fernando Signorini, ha maturato la convinzione che Diego sia l’uomo sensibile e affettuoso che non fa mai mancare nulla alla propria famiglia d’origine, che chiama suo figlio come il padre, che accoglie la sorella a vivere con lui a Napoli. Maradona è invece un prodotto del calcio-mercato, adorato smisuratamente quando le sue imprese in campo fanno la felicità degli Argentini e dei Napoletani (tra le immagini si vede addirittura un santino partenopeo con le sue sembianze) e viceversa odiato e lasciato solo allorché arriva il momento di sbarazzarsi di lui. Difficile non commuoversi davanti a questo film-verità, che fa luce su quanto i mass-media all’epoca descrissero solo in parte o deformarono.

L’altro volto noto che più ci ha colpito al Festival di Locarno, Earl Cave, proviene dall’universo musicale. Comparve per la prima volta sul grande schermo a quattordici anni, quando suo padre Nick decise di raccontare la propria musica e la propria vita privata in un film dove tutti i personaggi, anche i membri della famiglia Cave, interpretavano sè stessi. Si intitolava 20.000 Days on Earth. Ora i giorni sulla Terra, e soprattutto sotto i riflettori, per Earl Cave continuano con la commedia intitolata (non a caso) Days of the Bagnold summer. Ma stavolta interpreta un personaggio di finzione, l’adolescente Daniel Bagnold, che aspira a diventare un cantante heavy metal e intanto deve trascorrere l’estate cercando di superare le difficoltà di relazione e comunicazione con la propria madre, nonché il profondo disagio che gli procura la lontananza del padre. Sul palco di Piazza Grande per presentare il film di Simon Bird, l’attore ha conquistato il pubblico sia con la simpatia che suscita istintivamente dal vivo (“non amo la musica metal, ma ho cercato di ascoltarla” ha dichiarato sorridendo), sia con l’ottima interpretazione per sottrazione che ha offerto nel ruolo di protagonista maschile di questa commedia, tratta da un fumetto, in cui possono rispecchiarsi ogni madre e ogni figlio. La colonna sonora firmata dal gruppo pop-rock scozzese Belle and Sebastian è diventata un album musicale in uscita il 13 Settembre su Matador Records, a quattro anni di distanza dal precedente lavoro della band.

Lucilla Colonna

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