UNA SERVA NAPOLETANA A CORTE AL TEATRO DUE

 

MARIA LETIZIA COMPATANGELO – UNA SERVA NAPOLETANA ALLA CORTE DEL RE SOLE

Regia Maria Letizia Compatangelo

Con Amalia Vetromile, Duska Bisconti, Massimo Antonietti

Produzione Il Carro dell’Orsa

Roma, Teatro Due, dal 20 marzo al 6 aprile 2012

 

Donna Teresa (Duska Bisconti), capocomica alla corte del re Sole, è stata bandita da Parigi, come tutti i comici, e sta facendo le valigie per salire in carrozza.

Si presenta una serva napoletana, Isabella (Amalia Vetromile), che racconta gli amori sfioriti, la fame, gli anni bui, le delusioni, la peste. Una vitaccia, con un’ancora di salvezza sempre presente: la villanella, quella canzone napoletana che tramuta tutto in sorriso, nonostante tutto.

La canzone, la musica, il teatro, per Isabella è tutto. Per questo supplica Donna Teresa di portarla via con sé, quelle canzoncine gioiose possono far comodo a tutte e due: a Donna Teresa per offrire qualche novità al suo futuro pubblico, a Isabella stessa per mettere fine ad una vita di sottomissioni.

Isabella, sostiene lei con una certa enfasi, ha perfino respinto certi “interessanti pretendenti” alla sua persona per il fatto di non saper cantare.

La scintilla decisiva in Donna Teresa scocca quando Isabella le sottopone delle lettere della sua “signora”, la Principessa Palatina, cognata del re Sole: grazie a lei ha conosciuto Moliere e il teatro, ora vede la possibilità di riavvicinarsi a quel mondo un po’ più dall’interno.

Le doti canore non le mancano, ed infatti ogni 5 minuti parte una villanella, sempre molto ben eseguita sotto lo sguardo stupefatto di Donna Teresa, così diversa eppure così affine, così in sintonia con Isabella ogni minuto che passa. Massimo Antonietti accompagna diligentemente alla chitarra e le due protagoniste danno vita ad un’espressione della vita di corte tutta propria, tra canzoni, chiacchiere di corte, sberleffi ai potenti, come il re che ha messo fine alla commedia perché gli era stata derisa l’amante, neanche la moglie!

Ciccirinella e tanti personaggi, tante storie della tradizione napoletana prendono vita grazie alla voce incantevole e alla solarità di Isabella, mentre la più elevata (anche se non di molto) Donna Teresa a poco a poco scende, e lo fa volentieri, al livello della serva, che si rivela persona interessante ed ironica.

Un plauso finale, oltre che ai tre interpreti, va a Maria Letizia Compatangelo che ha scritto e diretto l’opera, e ai costumi di Maria Alessandra Giuri, assolutamente azzeccati.

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