Regia: Lucilla Colonna
Uscita: 6 Marzo 2017
Durata: 103′
Genere: storico
Paese: Italia
Sinossi: Il lungometraggio racconta cinquanta anni di Rinascimento italiano attraverso gli occhi della poetessa e nobildonna Vittoria Colonna (1490-1547).
Una strana fretta
Scommessa vinta quella della regista romana Lucilla Colonna che con il suo primo lungometraggio mette a segno un’opera rara nell’ambito della cinematografia italiana.

La locuzione latina che dà il titolo al film “Festina Lente”, nell’accostare due concetti all’apparenza opposti ovvero “Affrettati Lentamente” (marchio di stampa scelto dal tipografo ed editore Aldo Manuzio), ne sintetizza bene l’anima.
Partendo dalla fine del 1400, il film racconta cinquanta anni di Rinascimento attraverso la vita della poetessa e nobildonna Vittoria Colonna, ed esprime con accuratezza il fermento di un’epoca a cavallo della prima grande rivoluzione tecnologica, quella della stampa, e del lento scandire degli eventi che l’accompagnano.
Sono anni di grandi scambi culturali, di idee, libri e sangue, che trovano Vittoria Colonna, vittima o protagonista, al centro di intrighi, soprusi, guerre, amori e segreti cenacoli ma sempre fedele alla sua figura di “intellettuale”, fortemente rispettata e ammirata dai grandi dell’epoca (Ludovico Ariosto, Pietro l’Aretino, Michelangelo Buonarroti) quasi una “femminista ante litteram” in una società fortemente maschilista.

Colpisce di Festina Lente l’estrema accuratezza nella ricostruzione dell’epoca che nulla toglie alla definizione dei personaggi o alla dinamica del plot, suggerendo invece ulteriori considerazioni e spunti di riflessioni sui corsi e ricorsi storici.
Impossibile, infatti, non cogliere la grande modernità del film nel suggerire le forti analogie con il nostro tempo nel quale, però, la rivoluzione digitale, tra internet e social network, enfatizzando la circolazione della comunicazione, ha scandito la netta vittoria della fretta sulla lentezza con tutto quanto ne consegue.
Il film diventa quindi un felice esempio di come in Italia ci sia ancora spazio per girare opere in costume anche a basso budget. Il valore aggiunto, infatti, del lungometraggio di Lucilla Colonna è proprio quello di essere completamente autofinanziato senza interventi di produzioni o di finanziamenti pubblici.
Un’operazione resa possibile solo grazie ad una lunga fase di preparazione e ad una saggia politica di partnership che ha consentito l’abbattimento dei costi.
Il film, presentato nel circuito dei festival ha già ottenuto importanti riconoscimenti internazionali tra i quali quelli del Barcelona Planet Film Festival 2016 dove l’attrice Francesca Ceci ha ricevuto il “Best Actress Award” e del Wild Rose Film Fest 2016 dove a Festina Lente sono stati riconosciuti numerosi premi (Miglior Film, Miglior Regia, Migliore Attrice Protagonista, Migliori Costumi, Menzione Speciale per la sceneggiatura, Menzione Speciale per la Scenografia).
Marino Midena