Claudio Imperatore

Claudio Imperatore
Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia. La mostra, allestita presso il Museo dell'Ara Pacis, è aperta fino al 27 Ottobre 2019.

Claudio Imperatore Fino al 27 ottobre 2019 il Museo dell’Ara Pacis di Roma ospita la grande mostra “Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia” promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Ville de Lyon, curata da Claudio Parisi Presicce e Lucia Spagnuolo, con la collaborazione di Orietta Rossini, ideata dal Musée des Beaux-Arts de Lyon, che ha ospitato la sede francese dell’esposizione terminata lo scorso 4 marzo, su progetto curatoriale di Geneviève Galliano e Francois Chausson, con Zètema Progetto Cultura.

Claudio ImperatoreClaudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia” è una mostra che pone luce, tra le tante ombre, sulla figura dell’Imperatore Claudio. Un percorso espositivo che esplora il regno dell’imperatore romano, la sua forte personalità, la sua capacità amministrativa, la sua capacità organizzativa ed infine la sua politica che rese ancora più grande l’Impero Romano, offrendo ai suoi abitanti l’occasione di viver ancor meglio.

La figura dell’Imperatore Claudio è senz’altro contornata da personaggi che in qualche modo -volente o dolente- hanno contribuito alla sua ascesa. A cominciare dalla moglie Messalina, più giovane di Claudio di ben 35 anni, la quale da alla luce il primo erede della dinastia giulio-claudia all’impero, ossia Britannico. Ma egli non sarà il suo erede, in quanto il suo fratellastro Nerone ne prese il posto, dopo la sua tragica morte. Anche Messalina, con il consenso di Claudio, morì.

Claudio ImperatoreCon Agrippina la situazione si ribaltò e Claudio divenne vittima della moglie, che probabilmente lo avvelenò, facendo così in modo che suo figlio Nerone salisse al posto del comando. A seguito della morte dell’Imperatore Claudio, fu eretto un tempio a lui dedicato, iniziando così una sorta di divinizzazzione dell’imperatore.

Un altro elemento che contraddistingue la figura di Claudio è quello di essere nato fuori dal territorio italico, a Lugdunum (Lione, 1 agosto del 10 a.C.) e che per questo venne considerato altamente improbabile la sua elezione, ma il destino di Claudio, come abbiam potuto osservare, fu diverso.

Questa mostra dunque, grazie a un allestimento a metà tra il tradizionale e il tecnologico, permette dunque di fare luce sulle caratteristiche che hanno reso grande questo imperatore, il quale ha saputo prendersi cura del popolo romano e del suo impero, con riforme economiche e grandi lavori pubblici, sviluppando anche una legislazione e amministrazione che potesse al meglio dettare i ritmi dell’impero e della sua popolazione.

Claudio ImperatoreLe installazioni visive e sonore, che fanno da sfondo a busti e statue, nonchè a reperti significativi e preziosi per la figura di Claudio, rendono ancora più suggestiva e affascinante questa mostra, offrendo una interazione più coinvolgente con il pubblico in visita.

Tra le opere in mostra vi sono la Tabula Claudiana, su cui è impresso il discorso tenuto da Claudio in Senato nel 48 d.C. sull’apertura ai notabili galli del consesso senatorio, il cameo con ritratto di Claudio Imperatore dal Kunsthistorisches Museum e il piccolo ma suggestivo ritratto in bronzo dorato di Agrippina Minore, proveniente da Alba Fucens e concesso in prestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo.

Claudio ImperatoreLa mostra allestita al Museo dell’Ara Pacis vanta importanti prestiti internazionali (Musée du Louvre, Lugdunum Musée et Théâtres Romains, Musée des Beaux-Arts di Lione, Musei Vaticani, Ecole nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, Kunsthistorisches Museum di Vienna, The British Museum, Colchester & Ipswich Museums) e nazionali (Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Museo Nazionale Romano, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Museo civico archeologico ‘Antonio di Nino’, Fondazione Sorgente Group e Galleria Vincent) avvalendosi al contempo di opere provenienti dal Sistema Musei Civici (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Antiquarium Celio, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma) in qualche caso restaurate o riesposte per l’occasione.

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