Roma, 19 Febbraio 2015, Museo Macro Testaccio
Dal 20 febbraio è possibile ammirare presso il Museo Macro Testaccio di Roma, l’arte scultorea di Giuseppe Ducrot, artista romano che nel corso degli anni ha “rivitalizzato” con il suo stile la scultura classica.
Quella scultura classica di cui Roma è riccamente adornata, con statue ed altre sculture marmoree che fanno bella mostra nelle chiese e negli angoli della città.
La scultura di Giuseppe Ducrot sembra appunto una scultura nata in epoca moderna, dal sapore classico, ma con una serie di elementi che delineano la scultura contemporanea di questo artista.
Il percorso espositivo all’interno del Museo Macro è diviso in quattro sezioni, ovvero Genius loci, Committenza, Materia e Vanitas.
Nella prima sezione le opere del Ducrot assumono colori accesi, come quello del giallo, blu e rosso, con fattezze e materiali del tutto contemporanei, ma nelle pose le opere assumono la magnificenza dell’arte moderna e rinascimentale, quell’arte che sovrasta ed ammalia ancora moltissime persone.
Le combinazioni dei colori, in contrapposizione con le pose “classiche”, danno vita a delle opere giocose, ma al contempo di una straordinaria libertà di interpretazione.
Nella sezione “Committenza” invece vi sono le opere derivate dalla committenza pubblica, ove troneggiano modellini e bozzetti di statue realizzate per Santa Maria degli Angeli e la Basilica di San Pietro a Roma, o ancora come quelle presenti presso la Cattedrale di Noto. L’arte sacra del Ducrot è sì ispirata alla classicità ma al contempo assume la contemporaneità nello stile dello scultore romano.
La sezione “Materia” è invece composta da grandi statue, sempre dal sapore classico, ove vengono evidenziati l’abilità dello sculture nel lavorare la materia, tra marmo, argilla, pieghe e vuoti, mentre con la tecnica della fusione a cera persa vengono creati dei bronzi di estrema fattura artistica.
L’ultima sezione, “Vanitas”, pone come tema centrale la caducità della materia, la fine dell’esistenza, con un rimando al baracco, ove emergono una serie di teschi.
Una mostra contemporanea ma dal sapore classico quella di Ducrot, alla (ri)scoperta della scultura che si evolve attingendo dall’antichità.
La mostra è aperta al pubblico fino al 10 Maggio 2015.