Intervista a Paola Barini

parlare in dizione vuol dire comunicare in modo efficace

 

Paola Barini, attrice ed insegnante di dizione, nasce artisticamente presso la scuola di teatro diretta dal regista veronese Ezio Maria Caserta. Si trasferisce giovanissima a Roma per frequentare l’Accademia D’Arte Drammatica “Pietro Scharoff” dove si diploma. E’ attrice professionista e lavora in pièce teatrali, organizza e dirige corsi di dizione in vari laboratori e scuole di teatro della capitale nonché sulla pagina youtube @provinispettacolo6132. La redazione della rivista “Sul palco” è riuscita ad ottenere un’originalissima intervista sul mondo della dizione che affascina da sempre generazioni di aspiranti attori, presentatori, giornalisti, speaker radiofonici ma anche politici e dirigenti d’azienda, ovvero, tutti coloro che lavorano con la voce o che devono parlare in pubblico.

 

Ciao Paola, che ne pensi del proverbio “parla come magni” ?

Ciao Ivan, penso che questo detto sia ormai di gran moda. E come tutte le mode, se non le segui, sei fuori dal giro. Con “Parla come magni” si intende parlare con verità e naturalezza ma ciò, a mio avviso, deve essere accompagnato da una grande preparazione. Altrimenti a che serve un attore preparato e qualificato? Secondo questa teoria anche Anthony Hopkins se ne potrebbe andare a casa ed essere sostituito dal suo meccanico, che sicuramente “parla come magna” meglio di lui. E secondo questa teoria, anche mio padre (che ha tanti pregi ma non sa recitare!) sarebbe un bravissimo attore. Insomma, basterebbe assumere in una produzione uno qualunque, una persona qualsiasi che cammina per strada, che sicuramente parla come magna. Ma poi a discapito di una mancata preparazione scenica a teatro, e mancata articolazione in video. Non so per gli altri, ma per me seguire certi film e fiction a volume 40 per poter percepire i protagonisti che sussurrano parole disarticolate è diventato snervante. Se il livello televisivo, cinematografico e teatrale italiano è in declino è solo per questa grande confusione di idee: naturalezza non significa incompetenza.

Studiare dizione è passato di moda secondo te?

Dizione si insegna ancora in molti ambienti. Più che passata di moda è sottovalutata. E il problema mi sembra più appartenente a un fattore culturale. Sicuramente noto una pigrizia generale: mentre prima erano gli attori o aspiranti attori a chiedermi lezioni o consulenze, adesso sono più gli stranieri a chiamarmi per perfezionare la loro pronuncia. Sono affascinata dalla loro spinta motivazionale. Spesso non avrebbero bisogno di tutte quelle lezioni. Quando raggiungono un livello per me più che sufficiente, loro no, non si fermano, e vogliono continuare a studiare ancora!

Che cosa vuol dire parlare in dizione?

Parlare in dizione non significa soltanto parlare in italiano corretto, come molti pensano. Significa anche parlare e comunicare in maniera sicura, senza cali di voce, incertezze, rendendo comprensibile tutto quello che si dice. Quanti si mangiano le parole e corrono come treni? Io stessa da bambina parlavo “a mitraglia”. Non si capiva nulla. In passato un attore, un presentatore televisivo e un giornalista si esprimevano pubblicamente parlando con una dizione perfetta. Oggi, invece, sembra esserci stata un’inversione di tendenza spesso giustificata con l’essere genuini e presentarsi al pubblico come una persona “della strada”? Va beh, io sono di parte. Non credo che se dico dèvo (forma corretta) invece di dévo (forma scorretta) io possa essere più o meno genuina. La genuinità o naturalezza si ha nel modo di porsi ed esprimersi, non negli accenti aperti o chiusi. Poi certamente un telegiornale sarà diverso, per forma, da un talk show televisivo. Questo sicuramente è da valutare.

Perché un attore dovrebbe studiare dizione se nei film si parla sempre piu’ spesso in dialetto?

A questa domanda ti rispondo con un’altra domanda: perché non dovrebbe studiarla? La preparazione è basilare e, come ho detto prima, dizione significa anche comunicare in maniera comprensibile. Non si tratta solo di accenti. L’attore, in particolare, è una persona che deve saper fare tutto, se non vuole rimanere ancorato agli stessi ruoli. Nell’arte, come nella vita, più studi più possibilità ti dai.

Mi è capitato ascoltando alcune trasmissioni televisive che il presentatore di turno, talvolta anche giornalista, si vantava di non essere laureato asserendo che è la vita che ti insegna e non un titolo di studio. Che ne pensi?

Fosse così facile! Dipende sempre quello che fai: una laurea in ingegneria non ti serve per lavorare come addetto alle vendite, ma se un medico dovesse imparare dalla vita… ecco, non mi farei mai visitare da lui!

Un corso di dizione è molto costoso?

Un corso di dizione di gruppo ha un costo normalissimo. Le lezioni private certamente hanno un altro prezzo ma nel campo c’è molta scelta.

Esiste un limite di età per avvicinarsi allo studio della dizione?

Nessun limite di età. Si può imparare sempre e in qualsiasi momento della vita.

Tu insegni dizione anche ai comici ma è davvero importante per un comico conoscerla?

Questa è una domanda che mi sento spesso fare. E la risposta è sì, è importante! Non sempre i comici hanno a disposizione un microfono, soprattutto in ambienti piccoli, e se non sanno usare la voce e dosare bene fiato e volume si possono perdere le battute. E, credimi, per un comico perdersi anche una battuta è frustrante. I comici poi sono soprattutto monologhisti e sostenere un monologo di un’ora da soli, senza una preparazione vocale è da pazzi. Sai quanti dopo uno spettacolo mi dicono: mi è venuto mal di gola! Lo credo, non andrebbero mai a correre una maratona senza allenare il corpo. La voce non fa differenza: va allenata! Soprattutto per chi ci lavora.

Se ne hai voglia, lancia un messaggio, sotto forma di spot pubblicitario, a chi lavora con la voce e ritiene di non dover migliorare la propria dizione.

La tua voce non migliora? Basta poco, che ce vo’?”

Ti ringrazio per averci concesso questa intervista e a nome della redazione ti auguro buona vita.

Grazie a te, Ivan, e a voi della redazione per questo scambio. Sono stata molto felice di questa intervista e spero di non essermi dilungata troppo. Buona vita a voi, sempre!

Ivan Natali

Tags from the story
,
More from Redazione Sul Palco
CHERRY SUMMER PARTY A FURBARA
Il burlesque approda all'Isola Azzurra Club per il secondo anno
Read More
0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments