Confessione senza assoluzione: un omaggio all’Arte ed alla Vita

Confessione senza assoluzione
Roma, Teatro Tordinona
10 marzo 2023

Di: Giuseppe Oppedisano
Con: Giuseppe Oppedisano e Maurizia Grossi
Regia: Giuseppe Oppedisano
Aiuto regia: Giorgia Piracci
Assistenti: Ivan Calamia e Cristina Barbagallo
Tecnico luci: Dario de Francesco
Scena: Giorgia Piracci e Laura Camia
Costumi e foto di scena: Laura Camia
Grafica: Flavio Pomaro

Intro: La disputa tra IO, ES e Super IO, ai quali i sentimenti non possono sfuggire. Una talentuosa violinista abbandonata dal padre in tenera età, al conservatorio si innamora morbosamente di un suo collega di studio. La storia fra i due sembra proseguire bene, malgrado le loro diversità caratteriali e comportamentali, ma dopo un litigio Virginia si autoconvince di essere stata picchiata e abusata. Lo denuncia alla polizia e le loro vite si dividono. Il confronto dopo più di ventidue anni è a dir poco vertiginoso. Due anime con due diverse visioni della vita e del mondo alla ricerca dei loro perché, due individui alla ricerca di sé stessi, una storia costellata di momenti tragici, ironici e ferite profonde.

Torna al Teatro Tordinona la coppia artistica Grossi-Oppedisano, capace di emozionare sin nel profondo svelando al contempo le pieghe più oscure dell’animo umano; con Confessione senza assoluzione, opera scritta e diretta dallo stesso Oppedisano, Giuseppe Oppedisano e Maurizia Grossi danno intensa prova d’attore mettendo al contempo l’Arte in tutte le sue forme al centro della scena.

Una stanza disordinata, uno schermo cinematografico sullo sfondo che trasmette immagini di vecchi film comici da Chaplin a Stanlio e Ollio, un metronomo che scandisce il tempo come una partitura musicale, un vecchio giradischi che suona classici di compositori senza tempo, una scacchiera su cui si gioca la partita della vita; ogni elemento scenico, finanche quello più insignificante, è scelto e posizionato con cura a tessere una tela di sentimenti ed ossessioni in bilico tra presente e passato, mentre un sapiente gioco di luci ed ombre svela a poco a poco la profonda complessità dell’animo di Paolo (Oppedisano), immerso in un mondo che solo a tratti trova un contatto con la realtà. L’arrivo inaspettato di Virginia (Grossi) mette a confronto il presente con un passato irrisolto, un amore vero o immaginato conclusosi bruscamente che ha lasciato ferite aperte in due cuori muti all’ascolto reciproco.

In Confessione senza assoluzione conscio ed inconscio si confrontano, si intrecciano, cercano risposte logiche ed appaganti ma si perdono nell’irrazionalità delle emozioni; Paolo e Virginia sono Artisti, come tali dotati di una sensibilità spiccata e tuttaffatto particolare, cittadini di un mondo che unisce la precisione della tecnica all’afflato dell’anima che la interpreta, in cui il metronomo scandisce il tempo ma la musica prende vita dal cuore. Ed è il nostro Cuore l’artefice della nostra vita e della nostra morte; sta ad ognuno di noi, nel divenire, la scelta continua tra il seguirlo o lasciar prendere il sopravvento alla razionalità. Di Amore si può vivere, di Crepacuore si può morire; ma se l’Amore lascia viva la Speranza, la Morte è una conclusione ineluttabile. Nella sua opera, Oppedisano fa un omaggio alla Vita ed all’Arte in tutte le sue forme, il Teatro in primis, legato indissolubilmente alla Musica, alla Pittura ed al Cinema; un testo drammatico ma che lascia entrare spiragli di Luce fino all’espiazione naturale del Passato nell’Amore che si rigenera e si tramanda nel Futuro.

Michela Aloisi

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