KILLERS SOLO DI NOME NON COLPISCE IL NUOVO “BATTLE BORN”

 

KILLERS – BATTKEBORN – ISLAND RECORDS – 2012

Produzione: Steve Lillywhite, Brendan O’Brien, Stuart Price, Daniel Lanois & Damian Taylor

Formazione: Brandon Flowers – voce; Dave Keuning – chitarra; Mark Stoermer – basso; Ronnie Vannucci jr – batteria

Titoli: 1 – Flesh & bone; 2 – Runaways; 3 – The way it was; 4 – Here with me; 5 – A matter of time; 6 – Deadlines & commitments; 7 – Miss atomic bomb; 8 – The rising tide; 9 – Heart of a girl; 10 – From here on out; 11 – Be still; 12 – Battle born; 13 – Carry em home (bonus track); 14 – Flesh & bone (Jacques Lu Cont remix)(bonus track); 15 – Prize fighter (bonus track)

Ecco un gruppo che sembra aver sbagliato a scegliere il proprio nome, a dispetto del quale, infatti, non picchia per niente.

Questo disco sembra confermare la tradizione dei Killers, quattro originari di Las Vegas, città di lucine ammalianti, alle quali evidentemente si ispirano le loro composizioni.

La pretesa sarebbe quella di creare canzoncine più o meno mielose adatte ad incollarsi facilmente nella mente dell’ascoltatore, ma qui l’obiettivo mi sembra meno raggiunto che in passato. Il singolo Runaways è una brutta copia degli U2; From here on out dovrebbe contenere la componente più rock con quell’ammiccamento al Bruce Springsteen di Dancing in the dark, The rising tide presenta un breve solo di chitarra di un certo interesse.

Ma molti brani, come A matter of time col suo coretto al limite della favoletta per bambini, sono troppompoco creativi per essere veri, forse ben presentati dal punto di vista del sound per il loro genere, sostanzialmente un pop ballabile salvo poche eccezioni, ma dal dimenticatoio facile.

Non rilevo picchi particolari in questo prodotto, ma semmai solo attimi che si avvicinano ad una stentata sufficienza. Parlo di The way it was e Here with me, decenti pezzi AOR se vogliamo, collocati come tracce 3 e 4. Il fatto è che la 5 è la citata A matter of time, con la quale si fa buio pesto con l’unico piccolo acuto The rising tide.

Anche le ballatone sono prive del trasporto emotivo necessario.

A questo punto sforzi vocali, occhiolini strizzati e tecnologia di registrazione non bastano più. Sono finite le idee.

Ora il disco più importante del gruppo sarà il prossimo, che dovrà darci risposte più definitive.

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