La Carmen di Georges Bizet al Metropolitan Opera House

La Carmen di Georges Bizet.
Il n’a jamais, jamais connu de loi.

Première: Opéra Comique, Parigi, 1875.

La Carmen è – a buon diritto – considerata il capolavoro assoluto di Georges Bizet. La storia della seducente zingara che vive secondo le sue regole, non importa quanto le costi, già al suo debutto ebbe un impatto che la portò ben oltre i confini del teatro dell’opera. La ricerca melodica dell’opera è irresistibile e seducente tanto quanto la sua protagonista. Un “melodismo morbido e sensuale” la fa da padrone. E ancora, il dramma di un soldato spaccato a metà tra il seguire la strada “giusta” o la donna cui non può resistere, trova pieno compimento con e nella melodia e – per questo – tutta l’opera ribolle della vitalità erotica della sua indimenticabile protagonista. Carmen alla sua première venne percepita come opera scandalosa e venne violentemente attaccata dalla stampa per la sua evidente, palese immoralità. Ma la potenza della musica e del dramma, al tempo stesso, diedero vita a una sempre più crescente fazione di estimatori dell’opera. Elogiarono la Carmen sia il compositore Tchaikovsky che il filosofo Nietzsche, il quale individuò nel vigore degli spartiti nientepopodimeno che una cura a tutti i mali spirituali del mondo. Una panacea.

I Creatori.

Georges Bizet (1838-1875) è stato un compositore e pianista francese. Al momento della sua prematura morte, la Carmen, la sua ultima opera, non aveva raggiunto il successo mondiale che il tempo successivamente le avrebbe conferito. Il drammaturgo e librettista è Henri Meilhac (1831-1897). Il libretto è tratto da una novella di Prosper Mérimée. Pubblicata nel 1845, la Carmen di Mérimée è la sua opera più famosa.

Ambientazione.

L’opera è ambientata dentro e fuori le mura di Siviglia, città che nel 1875 – anno di debutto della Carmen – aveva già fatto da sfondo a diverse opere (su tutte, citiamo solo Il Barbiere di Siviglia di Rossini e La Forza del Destino di Verdi). Una città che favorisce al tempo stesso gli intrighi amorosi e i disordini di piazza – non a caso la città di origine di Don Giovanni. Carmen si presta particolarmente ad essere associata a questa incantevole, seducente città fatta di cortei dai colori accesi, di corrida, e di una vibrante comunità Gypsy.

L’amour est l’enfant de Bohême,

Il n’a jamais, jamais connu de loi;

Si tu ne m’aimes pas, je t’aime;

Si je t’aime, prends garde à toi!

L’amore è un piccolo zingaro, // Non ha mai, mai conosciuto legge, //se tu non mi ami, io ti amo //se io ti amo, attento a te!

La musica.

La partitura della Carmen è talmente ricca di melodie immediatamente riconoscibili che spesso è facile lasciarsi sfuggire la sua complessità nella costruzione. L’orchestra dà vita a quella che il Playbill del Met definisce una vasta e ricca “tavolozza di suoni”. Ogni nota è studiata per accompagnare e al tempo stesso approfondire il carattere e la psicologia dei personaggi. Se si considerano, ad esempio, i duetti di Carmen con Don Josè (o surdato ‘nnamorato), i due non cantano mai insieme nello stesso momento: espediente di Bizet che serve a sottolineare le loro nature così, intrinsecamente, diverse.

La produzione attuale, dal 2009, è curata da Richard Eyre insieme con Elina Garanca, Roberto Alagna, Barbara Frittoli e Mariusz Kwiecien. La Carmen ha fatto il suo ingresso nel repertorio del Metropolitan Opera House lentamente (ma profondamente). A New York fu messa in scena per la prima volta nel 1878, in italiano all’Accademia della Musica. Ha raggiunto solo successivamente il Metropolitan Opera nel 1884. Da allora non è più stata eliminata dal repertorio perché, come predisse Tchaikovsky, la Carmen è in assoluto l’opera più famosa al mondo.

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