Michele La Ginestra lo abbiamo visto circa 16 anni fa sul palcoscenico del teatro Sistina nei panni di Rugantino, lo spettacolo di Pietro Garinei, con le indimenticabili musiche del Maestro Armando Trovajoli, accanto a Sabrina Ferilli, Maurizio Mattioli e Simona Marchini.
Un ritorno emozionante quindi per l’attore che, dopo varie apparizioni in fiction televisive, film e programmi tv, firmato oltre 100 spettacoli e mantenendo la sua carica di direttore artistico del Teatro 7, si lancia in un one man show dal titolo “M’accompagno da me“, per la regia di Roberto Ciufoli.
Lo spettacolo, andato in scena dal 12 al 21 maggio, lo vede protagonista assoluto del palco, accompagnato da quattro ballerini e cantanti che sottolineano o anticipano i suoi sketch. “M’accompagno da me” ha una scenografia essenziale, ambientato in un’aula di tribunale di un carcere romano, dove si avvicendano vari personaggi, tra cui lo stesso Michele La Ginestra nei panni di attore e accusato. Ma qual è l’accusa scatenante che fa entrare in scena l’attore? Quell’abitudine un po’ troppo fastidiosa della suoneria del telefono mentre va in scena uno spettacolo e del fatto che, invece di interrompere la chiamata, si conversa al telefono.
Ed è così che Michele viene accompagnato davanti al giudice poichè sospettato di essersi vendicato contro l’ignaro spettatore, ma molti sono i testimoni che saranno chiamati in causa per raccontare quel che sanno, quel che hanno visto o semplicemente della loro storia di vita. E qui ha inizio l’esilarante spettacolo con personaggi variegati e insoliti, quasi tutti ben riusciti e divertenti, come il prete ad esempio che “predica” proprio sul matrimonio.
Avvocati, giudici, persino Biancaneve, raccontano ognuno il proprio punto di vista, tra risate e momenti di riflessione che sfociano in commozione pura. Risate di gioia e lacrime di una dolcezza infinita, accompagnate da testi poetici.
Lo spettacolo è stato accompagnato anche da una orchestra dal vivo, vestiti rigorosamente da giudici.
Un ritorno che di certo non ha deluso ne il pubblico ne la direzione artistica del Teatro Sistina.