Sabato 11 Novembre, presso il Conservatorio di Santa Cecilia, si è svolto il Concerto delle Marche, una maratona organistica in memoria del Maestro Luigi Celeghin.
Questo evento è stato organizzato con il Patrocinio dell’Ambasciata Della Repubblica di Croazia, dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede e il Consiglio Regionale delle Marche.
Altri importanti enti che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento sono il CeSMa (Centro Studi Marche) e l’Accademia Organistica Elpidienese (di cui il Celeghin è stato fondatore).
Il concerto nasce dal voler onorare il Maestro a cinque anni dalla sua scomparsa.
Si tratta di una figura che ha segnato la storia musicale, oltre i quarant’anni di insegnamento presso il Conservatorio di Santa Cecilia e i dieci ai Corsi Internazionali per organo della Direzione Int.le della Gioventù Musicale.
Ha tenuto seminari di interpretazione organistica in Italia (Fondazione Cini a Venezia, l’Associazione Musicale Fenaroli di Lanciano) e all’estero (Groznjan in Croazia).
Medaglia d’argento e Diploma di Benemerenza nel 1983, Presidente dell’Associazione Organistica del Lazio.
La sua professione di Organista, organologo e Professore di Organo e Composizione Organistica e la grande competenza l’hanno portato a ricoprire il ruolo di ispettore Onorario del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali per gli organi antichi d’Italia.
Cittadino onorario di Sant’Elpidio a Mare e di Paola, Giudice in numerosi Concorsi d’Organo Nazionali ed Internazionali.
Ha aperto il concerto uno degli allievi del Maestro, Daniele Rossi, che ha letto i ringraziamenti in vece del Maestro Giuliani, Direttore del Conservatorio di Santa Cecilia.
Il Maestro Giuliani sceglie un episodio particolare per ricordare la memoria del Maestro Celeghin ossia quello di scegliere una via silenziosa per arrivare al Conservatorio, una scelta che fa riflettere sull’anima contemplativa e meditativa del compianto organista, per cui la ricerca del silenzio è fondamentale, in quanto musicista, per aprire la mente all’esperienza uditiva.
Giovanni Martinelli, Presidente dell’Accademia Organistica Elpidiense ricorda il Maestro Celeghin come un cultore della memoria musicale in quanto percorso evolutivo, sia attraverso il recupero degli strumenti (va ricordato l’organo di San Pietro a Trapani, 2003, e l’organo “Hydraulis” dei Giardini del Quirinale, 2004) che attraverso il vastissimo repertorio interpretativo di la antica e nuova letteratura.
Un altro eminente intervento a testimonianza del variegato lavoro del Celeghin è quello dell’editore Michele Armelin che ricorda alcune delle collaborazioni con il Maestro fra cui una Antologia di musiche Veneziane inedite.
Tutto il suo lavoro con l’intento di restituire all’organo una dignità musicale slegata dalle sagrestie delle Chiese e di poterne godere in concerto come per tutti gli altri strumenti.
I sette artisti che si sono esibiti sono allievi del maestro e sono tutti personalità di spicco nel mondo della Musica: Bianka Pezic, diplomata in organo e composizione organistica e successivamente si è dedicata allo studio del Clavicembalo, Gianluca Libertucci, cattedra di Organo e composizione Organistica presso il Conservatorio di Venezia, Dino Rando organista della Cattedrale di Poggio Mirteto, Luca Falera, organista della Basilica di Santa Prassede in Roma, Detlef Dorner Direttore artistico dell’Accademia della Diocesi Rottemburg e direttore dell’Ensemble Aequinox, Federico Vallini, docente del Conservatorio di Firenze e organista e maestro di coro in S. Matteo a Roma, Daniele Rossi collaboratore dell’Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, della Pittsburgh Symphony Orchestra e dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma.
Foto di Claudio Celeghin, figlio del Maestro.
Eleonora Semprini