Mariangela Melato

Omaggio alla memoria.

Roma, 11 Gennaio 2013

Mariangela Melato, una delle più grandi attrici italiane, ci ha lasciato.

Addio quindi al suo primo ed immenso amore, il teatro, addio alle commedie cinematografiche, addio al palcoscenico che l’ha resa celebre.

Un’attrice a tutto tondo, come forse non ce ne sono più, che ha saputo interpretare ruoli drammatici e ruoli più leggeri, con la stessa grazia e maestria che si confà a una grande attrice, così come lo è stata Mariangela Melato.

L’amore per il teatro la porta sin da giovanissima a studiare recitazione per poi lavorare sin da subito con i più grandi maestri del teatro. Nel 1960 entra a far parte della compagnia di Fantasio Piccoli, lavorando in seguito con Dario Fo dal 1963 al 1965, in “Settimo ruba un po’ meno” e “La colpa è sempre del diavolo”.

Successivamente lavora con Luchino Visconti nel 1967, nella “Monaca di Monza”, mentre con Ronconi, neo 1968, ha un ruolo nell’Orlando Furioso.

Non solo teatro, ma anche tanto cinema. Esordisce con Pupi Avati in “Thomas e gli indemoniati” nel 1969 e con grande successo interpreta “Per grazia ricevuta” di Nino Manfredi, “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri, “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia”, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” di Lina Wertmuller, “La poliziotta” di Steno, “Caro Michele” di Mario Monicelli, “Casotto” e “Mortacci” di Sergio Citti.

Il film che certamente è più vivido nella mia memoria è senz’altro “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, interpretato assieme a Giancarlo Giannini. Un film attualissimo, se andiamo ad osservarlo ancor oggi, una commedia brillante e grottesca contemporaneamente, scanzonata e “manesca”.

Cruenta, se possiamo così definirla agli occhi di una bambina che ammirava meravigliata i prodigi cinematografici alla tv, coltivando quel gusto retrò per il cinema italiano che ha ispirato persino Hollywood. Difatti questo film è stato poi ripreso e reinterpretato da Madonna ed Alessandro Giannini, figlio di Giancarlo, riportando alla luce uno dei film più caratteristici della regia di Lina Wertmuller, grazie anche alla splendida interpretazione della Melato.

Una attrice che ha fatto riflettere ma anche sorridere, interpretando sempre personaggi a volte contrastanti tra loro, ma unici grazie alle doti interpretative di una splendida Melato.

Un altro film che ricordo per via della sua trama dai toni surreali, seppur molto veritieri, è “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, ancora assieme a Giancarlo Giannini. Una affiatamento formidabile tra i due, che hanno reso i personaggi memorabili e fonte di inesauribile ispirazione, per un’altra storia dal sapore italiano.

Un altro film che mi torna alla mente è “Per grazia ricevuta”, questa volta assieme al grande Nino Manfredi. Un film poetico e surreale, che narra i cambiamenti epocali di un popolo, come quello italiano, combattuto tra sacro e profano. La Melato anche in questa occasione lascia il suo inconfondibile segno, rendendo la sua partecipazione strepitosa.

Un’attrice che ha ispirato e che continuerà a rappresentare per le generazioni future, senz’altro un punto di riferimento.

I suoi personaggi resteranno nella memoria di chi come me ha amato le sperimentazioni di un cinema italiano alle prese con la società in evoluzione, cercando di narrare l’attualità dei tempi, donandogli un volto, una voce e un carisma unico.

Mariangela Melato è e resterà unica ed immortale, grazie anche ai suoi personaggi che vivranno ancora nei nostri ricordi tramite le pellicole e tutto ciò che ci ha donato.

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