Ofelia di Pierfrancesco Bigazzi

Rughe che solcano l'eternità al Biopic Fest 2022

Un volto. Amato da chi l’ha filmata, con l’affetto sincero di un nipote desideroso di “scolpire il tempo” (tanto per citare di sguincio Tarkovskij) e di rendere immortale un momento. Ma anche un volto tanto schietto, magnetico e intenso, con quelle rughe apparentemente pronte a solcare l’eternità, da fissarsi nella memoria di chi ha seguito la terza edizione del Biopic Fest; quella stessa memoria che, invece, proprio nella testa di Ofelia, la nonna ritratta in questo struggente cortometraggio, cominciava inesorabilmente a svanire.

Sensazioni così forti e una resa filmica sorprendentemente matura hanno portato Ofelia di Pierfrancesco Bigazzi a essere il Miglior Cortometraggio Italiano del festival. Un premio, questo, che la giuria composta per l’occasione da Francesca Castriconi, Alessandro Grande, Guido Casale e Davide Manca ha voluto assegnare, con la seguente motivazione: “Per la protagonista vera, reale, forse ignara tessitrice di se stessa, perché racconta con serenità di una donna comune ma unica per chi ce la presenta. Ofelia conquista perché ci parla di un amore incondizionato che va al di là del tempo e della memoria“.
Sono davvero tanti, del resto, i motivi per amare tale corto. Sia dal punto di vista della poetica e di uno stile registico così personale, sia per certi risvolti prettamente intimi, umani.

Gli ambienti nel quale vive(va) Ofelia, ripresi creando un mood umbratile, discreto e velatamente malinconico, sono qui la culla dei ricordi, quei ricordi talvolta spezzettati e confusi, come i testi delle canzoni che la protagonista ricorda(va) ormai a fatica. E il presente lo vediamo sfumare con disincanto e naturalezza nei vecchi filmati di famiglia, che conferiscono maggiore profondità al racconto. Tutto ciò proprio mentre le note di Conchiglie, lo splendido brano di Andrea Laszlo De Simone, scivolano nell’aria, accompagnandoci verso i titoli di coda. “Siamo solo conchiglie sparse sulla sabbia / niente potrà tornare a quando il mare era calmo“.

 

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