PROWLHUNTERS AL GERONIMO’S

Valoroso omaggio agli Iron Maiden

PROWLHUNTERS

Formazione: Fabio Minchillo – voce; Marco “Zappo” Palazzi – chitarre; Giovanni Maria Di Budio – chitarra; Valerio “Sells” Sellini – chitarra; Alex Vincis – basso; Claudio “Dr. K” Cappabianca – batteria

Geronimo’s pub, Roma, 2 settembre 2022

 

I Prowlhunters sono una sorta di derivazione dei Prowlers di Claudio “Dr. K” Cappabianca, nati come cover band degli Iron Maiden e poi evolutisi anche come autori di album di inediti di tutto rispetto nel panorama metal italiano, anche con gloriose serate all’estero. Qualche anno fa, in seguito allo scioglimento degli Edhunters, altra cover band dei Maiden, hanno recuperato un paio di loro elementi per la “fusione” che ha dato vita ai Prowlhunters.

Per questo non mancano ancora, per fortuna, serate di puro omaggio ai Maiden, con la denominazione appunto di Prowlhunters, e il Geronimo’s pub, accogliente locale sulla Via Appia, non è nuovo ad ospitarli.

Dopo qualche tempo li rivedo e nulla è cambiato: il vocalist Fabio Minchillo è sempre la furia che ricordavo, le chitarre sono tre nel rispetto degli originali e grazie alle new entry, compresa l’efficienza e la spartizione delle parti da suonare, la sezione ritmica è quella storica, precisa e veloce quando occorre.

Si comincia con la intro di Moonchild e subito dopo esplode la voce di Minchillo a mettere in chiaro che la pandemia non gli ha scalfito minimamente la voce, per proseguire poi soprattutto tra pezzi storici, quelli del metal più puro anni ’80 e ’90 come Flight of Icarus, Flash of the blade, Wasted years, The trooper, The number of the beast, 2 minutes to midnight o la conclusiva Hallowed be thy name che è sempre un’esperienza paranoica, nel senso più piacevole dell’espressione, passando per qualcosa del materiale più recente, quello in cui gli originali stessi si sono fatti più progressive allungando la durata dei brani e le atmosfere diverse esplorate nello stesso brano, come Stratego, il singolo dello scorso anno, che per essere un singolo 5 minuti e spiccioli non sono neanche pochissimi, ma questi sono gli attuali Iron Maiden, è non è affatto detto che sia un male.

Grande bis poi con Fear of the dark, forse l’anello di congiunzione perfetto tra gli Iron Maiden degli inizi e quelli più maturi, per non dire anzianotti.

Locale pieno, tanta voglia di tornare a divertirsi ed ascoltare buona musica, gli interpreti tutti bollenti insieme al pubblico e conclusione di una serata di grandissima partecipazione. Bene così, alla prossima!

Alessandro Tozzi

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