PSICHE E DOPPIA PANNA

Psicologia al gusto di castagna

Roma, Ar.Ma Teatro, 29 novembre 2019

“Psiche e doppia panna “

Testo di Donatella Mei e Carolina De Santis

Regia di Donatella Mei

In scena Donatella Mei e Alessandra Izzo con la voce della pubblicità di Nadia Perciabosco.

Intro: La psichiatra e autrice di vari trattati, Carmela Picozzi, e una paziente un po’ folle e visionaria, Flaminia Tascagna, danno vita ad una seduta psicoanalitica comica e delirante per curare una grave patologia: il gusto del gelato.

 

Nel cuore di Prati, sul palco del piccolo Ar.Ma Teatro di via Ruggero di Lauria, le bravissime Donatella Mei ed Alessandra Izzo hanno dato vita ad un’esilarante psicocommedia da teatro dell’assurdo nel classico ed intramontabile stile del cabaret. Il testo, della stessa Mei, è garbato e sferzante, mentre le battute si susseguono incessanti e coinvolgono lo spettatore nel dramma della folle paziente: non riuscire ad ordinare il gelato che più ama.

Carmela Picozzi è una psichiatra di fama, docente universitaria, che espone ai dottorandi in psicanalisi il risultato delle sue ultime ricerche introducendo, attraverso uno specchio immaginario, una seduta dimostrativa con la paziente Flaminia Tascagna; nel farlo, rompe direttamente la quarta parete teatrale e si rivolge al pubblico e ad un fantomatico assistente, invisibile ma reale e presente in platea con interventi mirati che fan parete del copione. Uno spiazzamento che vira dal teatro classico per portare lo spettatore ad uno show comico, tra cabaret e stand up, dove battute e giochi di parole si inseguono a ritmo incessante, ben sostenuto dalle due interpreti, una pacata ma con lo sguardo della follia lucida Donatella Mei che interpreta la psicoterapeuta ed una folle, stravagante, ricca di spirito e verve Alessandra Izzo che dà vita ad una irresistibile paziente.

Lo spettacolo si snoda così tra dialoghi surreali più volte interrotti dallo squillo del cellulare della paziente: una suoneria che è in realtà una pubblicità, interpretata dalla voce dell’attrice Nadia Perciabosco; è un continuo passaggio di palla tra l’apparente serietà professionale della Picozzi che mal cela la sua esaltazione da mania di protagonismo corredata da un pizzico di cialtroneria, in una bonaria presa in giro della psicanalisi in stile Woody Allen, e la dichiarata follia visionaria della Tascagna, che cela i suoi profondi sensi di colpa che si manifestano in veti gastronomici e nell’impossibilità anche solo di pronunciare il nome del suo frutto desiderato: la castagna, vera protagonista dello show, il soggetto amato ed irraggiungibile. Nonostante le quotidiane puntate alla gelateria di via dei Gracchi infatti, Flaminia non riuscirà mai ad ordinare il gusto di gelato da lei desiderato; e tra sogni di caldarroste e visioni della Madonna del Castagno, la sua psiche è in imperfetto equilibrio tra castagnofilia e castagnofobia, come ben lo definisce la stessa psichiatra.

Uno spettacolo nuovo, frizzante ed originale, riuscito connubio tra il teatro dell’assurdo, il cabaret e la stand up; penalizzato in parte dall’imperfetta acustica del teatro e dalla mancata possibilità di interagire maggiormente con il pubblico in sala, raggiunge comunque il suo obiettivo: quello di divertire senza scadere nella volgarità, lanciando piuttosto spunti di riflessione per il post spettacolo: sulla psicanalisi in sé, sui sensi di colpa che ci castrano, sull’ossessione per i soldi ed il guadagno che la crisi degli ultimi anni ha portato a punte estreme. Perché, non dimentichiamolo: far ridere è una cosa seria.

Michela Aloisi

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