SIGNOR FELLINI, LEI NON MI PIACE

Il genio Fellini visto con gli occhi di una donna: storia di Giulietta Masina

Roma, Teatro Trastevere, 11 novembre 2019

 

L’istituto Polacco di Roma presenta “Signor Fellini lei non mi piace “

Monodramma di Marek Koterski

Regia di Marek Koterski

In scena Malgorzata Bogdañska

Traduzione di M. Kasciañska

Intro: Giulietta Masina ricorda la propria vita a fianco di Federico Fellini. Il suo racconto si costruisce a partire dai frammenti di grandi ruoli interpretati nel cinema, ma si fa carico di emozioni, dolore, rabbia… Dalla sua valigetta, l’attrice tira fuori gli oggetti appartenuti ai suoi personaggi. E insieme ad essi il bagaglio nascosto di esperienze vissute accanto a un marito egocentrico al quale lei stessa ha deciso di sacrificare tutto… Ma il genio può giustificare qualsiasi cosa?

Nell’ambito della 7a edizione di CiakPolska, festival del cinema organizzato dall’Istituto Polacco di Roma, il regista Marek Koterski ha presentato, oltre alla sua ultima opera cinematografica, 7 Emotions, un monodramma teatrale da lui scritto e diretto sulla vita di Giulietta Masina, interpretato con ironia e passione da sua moglie Malgorzata Bogdañska.

Di Fellini conosciamo tutti i film; ma della Masina attrice ricordiamo solo il suo ruolo più importante: quello di moglie del Genio. Koterski qui mette in luce Giulietta donna, attraverso le maglie dei suoi personaggi. Mentre dalla sua valigetta l’attrice tira fuori oggetti ed emozioni appartenuti a Gelsomina, Cabiria, Ginger, la storia prende vita: quella di una donna che ha sacrificato tutto per amore.

Non è una Giulietta dolente, quella interpretata dalla Bogdañska, come non lo era la Masina; è piuttosto uno spiritello con l’argento vivo addosso, un Puck che racconta la sua vita al servizio del re Oberon. Non la sua Titania; lontana anni luce dallo stereotipo di bomba sexy di quegli anni, Giulietta è la Musa di Fellini, la sua compagna ed amica, la donna della sua vita, ma non la sua passione. I suoi innumerevoli tradimenti passano infatti per i corpi prorompenti di donne come Anita Ekberg e Sandra Milo o della misconosciuta Paciocca, a soddisfare l’ego di un uomo vanitoso quanto geniale.

Ma Giulietta è una donna profondamente innamorata; nonostante le sofferenze causatale dalle infedeltà del marito, è rimasta sempre al suo fianco, moderna Penelope che attende il ritorno del suo Ulisse.

Diretta dal Genio, come Gelsomina e Cabiria, la Masina ha raggiunto l’apice del successo vincendo numerosi premi; Fellini ha riconosciuto in lei il suo spirito buffo, da pagliaccio, e l’ha portato nei suoi personaggi: un ruolo che l’ha distinta dal modello di attrice sexy, mortificando al tempo stesso la sua femminilità. Ma il ruolo forse più difficile da interpretare per lei è stato quello della donna tradita di Giulietta degli spiriti; un ruolo in cui la sua realtà e la fantasia del copione si sovrappongono, lacerandola la sua anima.

Eppure Giulietta accetta di buon grado le scelte del suo amato Genio; così come accetta di rimanere in disparte sul trono di moglie ufficiale di Fellini, mantenendo un approccio fiducioso alla vita anche nella disperazione. Perché in fondo il titolo dello spettacolo è il sunto perfetto della vita della Masina: Giulietta ama il suo Federico, ma il signor Fellini, sultano nel suo harem di donne, non le piace.

Michela Aloisi

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