Aforismi, percorsi, vita di un comico napoletano
Saudade Aforismi, percorsi, vita di un comico napoletano è un libro di Nando Varriale. Comico, cabarettista, aforista e scrittore napoletano, l’autore è da anni sulla scena di importanti palcoscenici nazionali, oltre che di trasmissioni come Zelig, Made in Sud e Colorado Cafè. Lo scritto, edito da “Homo Scrivens”, si colloca a metà tra l’opera biografico/confessionale e la narrazione umoristica, con una profonda vena nostalgico/filosofica che è il tratto distintivo della più autentica genialità napoletana, da De Crescenzo a Eduardo De Filippo.
Saudade è uno scritto intelligente, appassionato e politicamente “scorretto”; una denuncia del “tiepido” e dell’“ovvio”; una critica corrosiva alle logiche del gregge, un’invettiva sociale contro il tradizionalismo inanimato e “precostituito”; è’ un inno alla vita, all’originalità individuale e all’amore; un amore declinato sia come dichiarazione filiale alla città di Napoli, che come iniziazione erotico-sentimentale del giovane protagonista, novello François de “Le Diable au corps” di Radiguet, con la prostituta Sesella, incarnazione di un femminino sacro e sensuale, metafora della stessa città partenopea. Sesella la bella, luminosa, misterica e marina; Sesella la dolce, la ventilata, l’inaccessibile, la meretrice. Il tutto intercalato dagli aforismi, le arguzie, le battute di repertorio del Varriale, brevi “pause caffè” di una narrazione avvincente.
Saudade è un libro che può leggersi dall’inizio alla fine, come venire aperto giornalmente “a caso” su una pagina a caso per ricomporsi in un puzzle dalle molteplici tessere e fioriture. Lo stile narrativo è colloquiale, poetico, brillante, in sintesi: “napoletano”.
Pare che l’autore si rivolga a noi personalmente, tanto la “parola scritta” è ricca di vitalità. Ci ritroviamo così catapultati nei quartieri della Napoli anni ‘70, nel suo vociare schietto, negli odori delle strade e il calore delle case, perduti tra le profondità dei golfi e delle insenature; nei corridoi delle scuole, tra i vicoli brulicanti della città, cullati dai caffè delle mamme, dai ragù delle nonne, dai baci dalle “labbra salate” dei due amanti; gli stessi nostri baci di qualche anno fa ma ancor più belli perché raccontati.
A narrarci tutta questa umanità è un cantastorie che la sa lunga e al contempo corta, uno sceneggiatore che conosce il copione a memoria ma pare scoprirlo assieme a noi come se, anche per lui, si svelasse tutto per la prima volta. Nando Varriale è una voce fuori dal coro, un aedo dei nostri tempi, sentimentale e un pò sornione. La sua “Saudade” è una rievocazione esistenziale della quale si può dire tutto e il suo contrario, un itinerario dell’anima che chiede poco, restituendo tantissimo.
Un libro dalle pagine che ci danno subito del “tu”, che ci prendono per mano, ci accarezzano la fronte e ci invitano a lasciarci andare.
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