SERATA DI MONOLOGHI

Anticipo dello spettacolo completo che vedremo col nuovo anno

SERATA DI MONOLOGHI di Angela Ricci

Regia Angela Ricci

Con Angela Ricci, Sabrina Scavo, Jessica Amenta, Diana Ricci, Rita Lo Nardo, Giuseppe Viscardi, Max De Vecchis, Monica De Biaso, Lorenzo Karol Silvetri, Donatella D’Ottavi

Musiche dal vivo Giancarlo Paccapelo

Aiasp Casa dei Popoli, Roma, 21 dicembre 2019

 

Un sabato sera prenatalizio dal sapore retrò. Ma quel retrò divertente pur rimanendo educato, rispettoso del ‘900, mai volgare, che ha dato spazio a tante espressioni dialettali restando sempre perfettamente intelleggibile per tutti.

Trattasi di un “acconto” di uno spettacolo completo in lavorazione, che avrà il titolo Preferisco il ‘900, che la Compagnia dei Ludici presenterà con l’anno nuovo; una serie di scenette che però, pur decontestualizzate dalla storia che andremo a vedere per intero nel 2020, vivono di vita propria con un’identità e una comicità ben precise, traslando con nonchalanche dalla commedia al cabaret.

Mente dell’operazione Angela Ricci, che porta tutta la banda all’Aiasp Casa dei Popoli di Viale Irpinia in Roma, dotata di una sala accogliente e di un rispettabilissimo palco, perfino in profondità, e la dirige sapientemente, oltre ad interpretare un personaggio maschile con la giusta sfrontatezza e a regalare la chicca finale che chiude la serata in allegria.

Apre Sabrina Scavo nella veste di una domestica, deliziandoci con un intrigante monologo e con ottime doti canore, particolarmente apprezzate nel Cafè Chantal, affiancata di lì a poco da un’altra domestica, Jessica Amenta con la sua cadenza siciliana: una bella coppia di “colleghe”.

Imponente a cominciare dall’altezza la Ninì Tirabusciò impersonata da Diana Ricci, o la corista Donatella D’Ottavi, valorizzate anche dai costumi di scena, molto fedeli e ben realizzati come tutti gli altri e come la scenografia, semplice ma molto credibile.

Il giovane della compagnia, Lorenzo Karol Silvetri, oltre ad un interpretare con classe un solerte cameriere, mostra le sue qualità nel canto e nel ballo, perfino in una sorta di tip tap con tanto di scarpe zoccolate.

Divertente siparietto dalle tinte romanesche quello invece composto da Giuseppe Viscardi nel ruolo di Nerone e Max De Vecchis nel ruolo di Petronio, che mettono in scena il momento dell’idea “geniale” di incendiare Roma, col primo che delega al secondo la messa in atto del piano. L’altro volto di Max De Vecchis, un monologo shakesperiano, risulta altrettanto interessante per piglio e sicurezza.

Lo stesso Nerone che poi rivediamo con un’impertinente Poppea (Rita Lo Nardo), di bianco vestita ma per niente casta e pura; anche lei canta benissimo, riproponendo quella Lily Kangy vista già con piacere nell’Avanspettacolo e dintorni di Valerio Mollica e divertendo la platea con la lettera amorosa di Karl Valentine, ricca di controsensi e di giochi di parole. Poi si ripete come voce solista e sempre ad altissimo livello proprio come Poppea e come solista nelle grisette.

Per non dire poi della Jolanda interpretata da Monica De Biaso, imperturbabile nell’arginare le avances del paggio Fernando di Angela Ricci, che in questa serata si  fa carico dei ruoli maschili vacanti con notevole abilità.

Tra una scenetta e l’altra gli intermezzi musicali del maestro Giancarlo Paccapelo, esecuzioni sempre a regola d’arte e molto gentili, ad accompagnare le entrate e le uscite dei vari interpreti.

Conclusione con la napoletanità più verace, un dirompente Pulcinella profondamente interpretato da Angela Ricci, che dà sfoggio della sua esperienza e trascina con sè nella “sigla finale” tutta la truppa per concludere in canzonella e augurare buone feste a tutti. Non stona nessuno, un coro impeccabile, con l’invidiabile ugola della voce solista di Diana Ricci nell’esecuzione della Ciccirinella.

Beh, se questo era un acconto, per nulla al mondo si potrà perdere lo spettacolo completo, perciò il consiglio è quello di tenere d’occhio questa compagnia nei prossimi mesi.

Alessandro Tozzi

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