VIDEOCORTO NETTUNO 2019

La rassegna di cortometraggi in riva al mare, ideata e diretta da Elvio Calderoni e Giulia Bartoli, giunge felicemente alla 24a edizione

Appuntamento imperdibile per i corti cinematografici è il festival Videocorto Nettuno, rassegna di cortometraggi in riva al mare, che si svolge da ormai 24 estati nella storica cittadina laziale. Ne avevamo avuto un interessante assaggio già lo scorso anno, ma questa estate 2019 è stata teatro di diverse, più o meno piacevoli, novità. Innanzitutto, la differente collocazione temporale: la manifestazione, svoltasi ormai convenzionalmente nel mese di luglio, ha avuto luogo quest’anno nel torrido mese di agosto, più precisamente dal 23 al 25; quindi la differente collocazione spaziale: la pro loco Nettuno ha infatti concesso quest’anno, in luogo del consueto spazio sulla spiaggia, la piccola arena di Forte San Gallo, suggestiva ed importante, che ha dato lustro alla manifestazione ma con alcune significative limitazioni per il numeroso pubblico della rassegna: il limite orario, che ha segnato il tempo dando meno respiro alla manifestazione, ed il limite di posti, penalizzante per un Festival tanto amato e seguito da tanti, che ha costretto parte del pubblico presente ad assistervi in sistemazioni non ottimali.

Come ogni anno, il festival vero e proprio è stato preceduto dal salotto condotto dalla giornalista e regista Lucilla Colonna, splendida ed impeccabile padrona di casa nella nuova sede del centralissimo Caffè Volpi. Tra un tè e un drink, abbiamo assistito alla presentazione dei cortometraggi che sarebbero stati presentati nella serata da parte degli stessi registi, mirabilmente intervistati dalla Colonna. Il Forte ha poi ospitato 14 corti in concorso nell’arco di due serate, dedicando la terza alla visione dei più votati ed alle premiazioni di rito. Presenti alla prima serata, abbiamo constatato l’altissimo livello dei corti presentati, dalla varietà di stili registici e di argomento trattato alla qualità delle riprese e della fotografia; un’ottima selezione dei migliori cortometraggi inediti prodotti nell’ultimo anno. Tra i corti visti, ci ha colpito particolarmente The Essence of Everything di Daniele Barbiero, dove la Vita e la Morte letteralmente si incontrano e si scontrano in un ristorante dopo essersi conosciuti su un sito di appuntamenti al buio. Recitato in inglese, con attori espressivi e calibrati perfettamente ad incarnare la lotta tra Vita e Morte, corredato da un splendida fotografia, The Essence of Everything ha meritatamente vinto il Videocorto d’argento.

Altri premi sono andati a corti da noi apprezzati: quello per la migliore attrice ex aequo alle 4 eccezionali protagoniste di Si sospetta il movente passionale con l’aggravante di futili motivi di Cosimo Alemà, dove quattro donne si ritrovano a casa del comune amante il cui cadavere pare galleggiare in piscina. Ironico e divertente, recitato in un pianosequenza per dare fluidità allo svolgersi dell’azione, dà particolare risalto all’interpretazione delle quattro protagoniste. Mentre al quasi comico Andate in pace di Carmine Lautieri, è andato il premio per la miglior sceneggiatura; ambientato in un paesino, mette insieme i tratti tipici della commedia all’italiana, un perfetto connubio di fede, carabinieri e truffatori di mezza tacca, divertendo lo spettatore. Protagonista è la statua del santo trafugato da alcune fedeli, una delle quali madre del carabiniere incaricato delle indagini, che si scoprirà essere piena di droga.

Non ha vinto premi ma ci ha colpito per l’aver presentato in modo originale, ma semplice e diretto, un tema attualissimo: quello della dipendenza da Internet e dai social, Asocial world, del giovanissimo Mattia Trezza, che ha mostrato con chiarezza e profondità dove eravamo e dove stiamo andando, verso un mondo sempre più social ma fondamentalmente asocial, dove la realtà non esiste più, scivolando in una realtà virtuale, dove i rapporti umani, l’amore, l’amicizia, la famiglia, vengono cancellati con un click: quello della connessione. Di forte impatto, seppur fortemente criticato, è risultato poi essere Eva, di Paolo Budassi; trattando un tema di grande attualità, quale i maltrattamenti familiari, mostrando senza mezze misure e senza veli la violenza sulle donne, ha suscitato una reazione controversa per la crudezza delle immagini, a parer nostro giustificata dall’esigenza di mostrare una realtà troppo spesso edulcorata e comunque mai eccessiva ma misurata al fine della storia stessa. Il premio per la miglior locandina ed i migliori titoli di testa e di coda è poi andato all’originale I am Bansky di Samantha Casella; in bilico tra il documentario e l’investigativo, la regista si mette con ironia sulle tracce del fantomatico artista metropolitano Bansky.

Per concludere, questi i premi assegnati dalla giuria di Videocorto Nettuno:

MIGLIOR FILM VIDEOCORTO D’ORO: INANIMATE

VIDEOCORTO D’ARGENTO: THE ESSENCE OF EVERYTHING

VIDEOCORTO DI BRONZO: THE DIVINE WAY

PREMIO DEL PUBBLICO: THE ESSENCE OF EVERYTHING

PREMIO TROISI: INSANE LOVE

MIGLIOR REGIA: SI SOSPETTA IL MOVENTE PASSIONALE CON L’AGGRAVANTE…

MIGLIOR ATTORE: ANDREW MULLAN per THE ESSENCE OF EVERYTHING

MIGLIORE ATTRICE: LE 4 PROTAGONISTE di SI SOSPETTA IL MOVENTE PASSIONALE..

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: VINCENZO DE MICHELE per LE AVVENTURE DI MR. FOOD E MRS. WINE

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA: CLARA ALONSO per INSANE LOVE

MIGLIOR SCENEGGIATURA: ANDATE IN PACE

MIGLIOR SOGGETTO: LA RICETTA DELLA MAMMA

MIGLIOR COLONNA SONORA: LE AVVENTURE DI MR. FOOD E MRS. WIFE

MIGLIOR MONTAGGIO: THE ESSENCE OF EVERYTHING

MIGLIORI SCENE ED AMBIENTI: INANIMATE

MIGLIOR FOTOGRAFIA: INSANE LOVE

MIGLIORI COSTUMI: THE ESSENCE OF EVERYTHING

MIGLIOR LOCANDINA: I AM BANKSY

MIGLIORI TITOLI DI TESTA E CODA: I AM BANKSY

 

Michela Aloisi

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