VIOLENZA DI GENERE: SCEGLI DI NON ESSERNE PIU’ VITTIMA

La Pedagogista Dott.ssa Antonella Ibello e la sua opera di sensibilizzazione

La violenza annaspa il reticolato della quotidianità, si consuma in tutti quei luoghi dove la vita si svolge. Sfortunatamente non sempre è agita da persone incapaci di intendere e di volere, bensì è appresa nell’ambito familiare, quindi, è una scelta consapevole. Essa affonda le sue radici nella cultura patriarcale, che educa uomini e donne secondo stereotipi di genere, che sono preludio di diseguaglianze e mancanza di pari opportunità.

Nel mio saggio pedagogico “Le donne tra la paura e il coraggio, la scelta di dire basta alla violenza”, affronto tali temi, avvalendomi anche di un audit, strumento di raccolta opinioni, somministrato alle donne di tutta Italia, appartenenti a varie fasce di età, classe sociale, ecc.foto1

Il testo vuole riportare la condizione femminile fornendo non solo dei dati relativi ad un dato campione, ma soprattutto vuole spronare alla riflessione uomini e donne, puntualizzando sull’urgenza di dare vita a programmi educativi di prevenzione, ad interventi legislativi in grado di garantire la messa in sicurezza immediata della vittima, già all’atto di denuncia, e sulla condizione femminile in generale.

La violenza nelle sue numerose forme (psicologica, fisica, sessuale, economica) mira a frammentare la vita della vittima, dove il femminicidio (la parola indica la morte di una donna, uccisa per mano di un uomo, che aveva fatto di lei un oggetto da possedere) è solo la punta dell’iceberg!

Per tale ragione ho dato vita ad una pagina facebook: “La Rosa Rossa” https://www.facebook.com/larosarossa/?ref=bookmarks.

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La pagina in questione nasce per fare informazione sul virus della violenza di genere. Vuole, altresì, offrire sostegno a chi ne avesse bisogno. Nata il 2 giugno del 2016, compirà un anno fra qualche giorno, è seguita da 185 persone, ed è il frutto del mio lavoro di questi ultimi anni.

Sono un pedagogista in libera professione, lo studio e l’approfondimento del tema della violenza di genere nasce dalla mia esperienza di studio, che mi ha portato alla stesura del saggio di cui sopra, e alla creazione di questa pagina e di un gruppo facebook https://www.facebook.com/groups/748584961943623/ nato come spazio di confronto e mutuo aiuto, seppure virtuale. Tuttavia resto sempre a disposizione per colloqui telefonici o video chiamate, per chi ne avesse bisogno.

Attualmente, sto lavorando alla stesura di un romanzo, di prossima pubblicazione, che racconta la storia di una donna e la sua capacità di riscatto. Il romanzo sarà intitolato “Il ricordo di una madre”, a raccontare di questa donna sono i suoi figli, che in seguito alla scomparsa della madre, trovano un diario, dove la donna si racconta.foto3

Una delle figlie, inoltre, porterà a compimento il lavoro iniziato dalla madre, ogni figlio troverà nel ricordo di sua madre la forza propulsiva della resilienza. Vi regalo un piccolo frammento del diario di questa donna: “Ah l’amore! A volte, si parla d’amore con profonda leggerezza. L’amore è una cosa seria, richiede rispetto, responsabilità, tenacia, forza, coraggio, … se uno solo di questi elementi si scardina, tutto vacilla. Io non so parlarvi dell’amore, so che quegli elementi sopra citati sono importanti. Li ho sperimentati, uno per uno, quando ho amato. Come si può parlare d’amore e poi urlare contro menzogne, insulti, accuse infondate? C’è forse un amore che ammette l’odio come suo punto di forza? Si può odiare e dunque amare una persona considerandola un mero oggetto?”. Ma cos’è la resilienza?

Capacità di trasformare situazioni oggettivamente sfavorevoli in occasioni di cambiamento vantaggiose. Ci sono persone che rispetto a situazioni avverse dimostrano capacità di tolleranza alla frustrazione e anzi sanno adottare strategie per ricavarne un vantaggio, e persone “non resilienti” che, ahimè, si lasciano schiacciare dalle difficoltà, partendo dall’idea di non poter cambiare. Queste persone si irrigidiscono su sistemi di convinzioni negative, che le atterrano nell’insoddisfazione o in forme più o meno gravi di disagio psicologico. Io sono dell’idea che tutti, indistintamente, possediamo le risorse per emergere da un dolore, ed in ogni caso esistono strumenti terapici che possono essere d’ausilio.

L’arteterapia, ad esempio, include l’insieme delle tecniche e delle metodologie finalizzati al recupero ed alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale. Ecco che allora danza, pittura, drammatizzazione, canto, poesia, burlesque, scrittura ecc. producono benessere, migliorano lo stato di salute e la qualità stessa della vita. Attraverso l’espressione artistica è possibile incrementare la consapevolezza di sé, fronteggiare situazioni di difficoltà e stress, esperienze traumatiche, migliorare le abilità cognitive e godere del piacere che la creatività artistica. L’arte terapia, ergo, può essere considerata una forma di prevenzione terziaria, ineludibile per le vittime di violenza.

Dott.ssa Antonella Ibello Pedagogista

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