
Mi sono chiesta come saranno arrivate qua in Italia e mentre rimango imbambolata a guardarle mettere a posto la matassa, una di loro mi guarda e sorride. Non posso evitare di sorridere ampiamente e dirle guardando ciascuna di loro, che sono molto belle. Sorridono a me e tra di loro ridono e parlano. Non sanno l’italiano se non “bella” e “treccine”. La ragazza davanti a me e quella a fianco a me non hanno paura di sfiorarmi. Anzi, le nostre braccia e gambe sono appoggiate l’un l’altra. Io a loro non do fastidio, non gli faccio “schifo”.
Cerco di immaginarmi come sia dover fuggire dal proprio paese per cercare un minimo di pace o un futuro e ritrovarmi a lavorare sotto il caldo a far treccine a sconosciuti. Cerco di immaginarmi come mi sentirei se dovessi combattere ogni giorno con sguardi brutti, con sguardi che urlano “mi dai fastidio”. Cerco di immaginarmi lontana dal mio paese, con la mia cultura, le mie abitudini, i miei colori, la mia famiglia. Cerco di immaginarmi obbligata a lasciare la mia casa per vivere dove non mi vogliono. Perché ormai è ciò che la nostra società trasuda giornalmente.
E penso ai miei nonni. Scappati negli anni 40 in Venezuela. Chissà come sarà stato. Chissà se erano i benvenuti. E penso che io la forza di queste donne forse non l’avrei. Perché loro la forza, la dignità, la speranza la emanano talmente tanto, che la posso toccare. E non servo certo io a loro per informarle che le stimo, ma lo faccio. E vorrei poterglielo dire, ma sarebbe dura da spiegare. E penso che prima di essere emigranti, fuggitivi, extracomunitari, stranieri, siamo umani. E l’umano è uguale ovunque. O almeno dovrebbe. E che tutto il mondo è paese. Perché questo viaggio mi ricorda un viaggio che feci, dove nel mio scompartimento a 6, entrò una famiglia italiana; chiassosa e maleodorante. E non erano nè colorati,ne forti, ne sorridenti. Solo chiassosi, invadenti, maleodoranti e maleducati.
Bianca Nevius. Meritava attenzione questo post scritto su fb il 23 luglio da una performer di eccezionale bravura, che ho avuto la fortuna di conoscere per aver partecipato ad uno suo workshop presso il Gala Studio. Io stessa ho commentato, ma mai mi sarei aspettata che divenisse virale. Ho rivisto il post dopo poco ed in breve e’ diventato virale: Circa 40.597 reazioni, 4.934 commenti e 10.777 condivisioni ad ora. Ho pensato ad uno scherzo di fb, invece tutto vero.
Bianca ha parlato con il cuore e le sue parole hanno avuto lo stesso effetto domino del battito di farfalla in una parte del globo scatenando cicloni ed uragani nell’altro…Li ho letti tutti, mi aveva praticamente catturato questa incredibile vicenda. Purtroppo non tutti i commenti sono stati positivi, non tutti possono condividere il suo pensiero, ma si e’ arrivati addirittura ad incitare uno stupro per via del lavoro di performer di Bianca, per un pensiero non condiviso, che avviene non da un troglodita senza cultura, ma un “normale” uomo come tanti altri in Italia, con tanto di famiglia, lavoro rispettosissimo, e status alto, e due domande te le fai….Cosa e’ la civilta’? Cosa ci rende diversi ma uniti sotto questo cielo? La violenza e’ l’ unica cosa che distrugge ogni forma di civilta’; non sempre la violenza parte da uomini mal vestiti e maleodoranti, ma da altri in giacca e cravatta, profumati e puliti, ma fuori, solo fuori.
La mia enorme stima va Bianca, ballerina di Burlesque coinvolgente e passionale, ma soprattutto alla donna così vera e sensibile da far sperare che davvero il mondo e’ ancora pieno di gente per cui vale la pena convivere come lei, fuori dagli schemi buonisti, ma solo umani e veri. ù
Marzia Sophie Sapphire Bortolotti