APPUNTI DI UN VENDITORE DI DONNE di Giorgio Faletti

Formato: Rilegato

Pagine: 397

Editore: B.C. Dalai Editore

Anno di pubblicazione 2010

Generi: Gialli e Thriller

Giorgio Faletti, Vinicio Marchioni

Prezzo di copertina: 19,90 Euro

1978: a Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all’ombra della Madonnina le bande di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la “Milano da bere” degli anni Ottanta, non conosce soste. Si moltiplicano i locali in cui la società opulenta, che nella bella stagione si trasferisce a Santa Margherita e Paraggi, trova il modo di sperperare la propria ricchezza. E proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine che fa i suoi affari un uomo enigmatico, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno “sgarbo”. Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le vende. La sua vita è una notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l’amico Daytona. L’unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi. Fino alla comparsa di Carla che risveglierà in Bravo sensazioni che l’handicap aveva messo a tacere. Ma per lui non è l’inizio di una nuova vita bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un’organizzazione terroristica. Un noir fosco su uno dei momenti più drammatici del dopoguerra italiano, in una Milano che oscilla tra fermenti culturali e bassezze morali.

Anche questo romanzo è nel perfetto stile di Giorgio Faletti, unico e inimitabile, lineare, scorrevole, mai banale o scontato.

In questo libro la storia ha come sfondo la mala milanese degli anni di piombo, con i suoi traffici, le sue beghe, le sue figure più o meno losche e la vita prevalentemente notturna, fatta di locali più o meno ben frequentati, e di donne quasi sempre bellissime.

Il protagonista è un personaggio ambiguo circondato da figure a tratti losche e a tratti ambigue, che però potremmo tranquillamente ritrovare in certi ambienti dei giorni nostri.

La storia è scritta in modo molto scorrevole con qualche incursione nel dialetto milanese, e come sempre è un intrigo di personaggi e storie in alcuni casi apparentemente senza senso all’inizio, ma che poi alla fine del romanzo si dimostrano pezzi indispensabili di un incastro perfetto. Colpi di scena a non finire, specialmente verso la conclusione del romanzo.

D’impatto soprattutto la frase d’apertura del romanzo, mentre la conclusione è la classica ciliegina sulla torta. Faletti non finisce mai di stupire.

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