Bergamo Film Meeting 2019

Un appuntamento cinematografico imperdibile in una città affascinante e culturalmente attiva.

Il Bergamo Film Meeting è più di un festival di cinema; è un appuntamento imperdibile in una città affascinante e culturalmente attiva, che apre le sue porte per dieci giorni l’anno agli appassionati di cinema d’autore da tutto il mondo, offrendo un ricco calendario di proiezioni, anteprime, eventi speciali, incontri con attori e registi. Anche quest’anno, giunto ormai alla 37a edizione, il BFM ha riscontrato un notevole afflusso di pubblico nella quasi totalità degli spettacoli in calendario, merito del programma ricco e variegato, a partire dalle proiezioni mattutine fino a notte inoltrata, frutto di una scelta felice e consapevole degli organizzatori.

El Motoarrebatador di Agustin Toscano

Due le sezioni in concorso, Mostra Concorso e Visti da Vicino.
La sezione Mostra Concorso è stata vinta dell’argentino El Motoarrebatador di Agustin Toscano, un film che ricorda il miglior Almodovar, una storia che si svolge con leggerezza pur descrivendo il clima di tensione sociale ancora oggi non del tutto sopito in terra argentina. Nella stessa sezione, hanno colpito anche il greco Holy Boom di Maria Lafi, Obey di Jamie Jones, Borders,Raindrops di Vlastimir Sudar e Nikola Mijovic, e soprattutto il romeno A decent man di Hadrian Marcu, vincitore del premio per la miglior regia.
La sezione Visti da vicino ha visto la vittoria come miglior documentario del messicano Mamacita di José Pablo Estrada Torrescano; premio della giuria per lo spagnolo The Spy Within di Ana Schulz e Cristobal Fernandez; menzione speciale per l’originale Islander, di Stephane Goël. Ma non possiamo non menzionare anche lo strabiliante ed originalissimo Vienna Calling di Petr Šprincl ed il superbo Eastern Memories di Martti Kaartinen e Niklas Kullström.

Jean-Pierre Léaud con il direttore del BFM

Questa 37a edizione del BFM ha poi presentato le personali complete dei registi Bent Hamer (conosciuto sopratutto per Kitchen Stories e Il Mondo di Horten, ma da riscoprire anche l’originale Eggs ed imperdibile l’ultima sua opera, 1001 Gram), Alberto Rodriguez (La Isla minima il suo film più noto) e Karpo Godina, personalità chiave della “Nouvelle Vague” jugoslava (autore di numerosi corti e lungometraggi, ricordiamo gli splendidi Red Boogie, The Raft of Medusa, Artificial Paradise), e degli attori Peter Mullan (nella doppia veste di attore e regista; oltre a The Magdalene sisters, Neds e Orphans, di grande impatto i suoi cortometraggi Good day for the bad guys e Fridge) e Jean Pierre Leaud, conosciuto per essere l’attore prediletto da Truffaut (I 400 colpi, Effetto notte), più alcune rassegne tra cui di rilievo quelle dedicate al mito di Sherlock Holmes ed al cinema d’animazione di Mariusz Wilczyński e sopratutto all’indimenticabile Pier Paolo Pasolini con il progetto “Pasolini e le mille e una notte“.

A sinistra il cineasta sloveno Karpo Godina, impegnato a Bergamo nelle interviste di rito

Dieci giorni, dall’8 al 17 marzo, di proiezioni non stop, una rassegna cinematografica a tutto tondo intensa ed imperdibile. Presente al Bergamo Film Meeting per la prima volta, ho seguito con grande interesse la maggior parte dei film in programma, incontrando anche i registi Bent Hamer e Karpo Godina; in finale, non posso che elogiare l’organizzazione e la scelta del calendario programmato, la gentilezza dello staff, l’afflusso di pubblico interessato e competente. A questo è d’obbligo aggiungere la bellezza della città di Bergamo, il cibo ottimo, il clima mite; ed il risultato non può che essere un mix perfetto di cinema e vita.

Michela Aloisi

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