SE LO DICE LEI… TUTTO A POSTO!

Al Teatro Agorà una divertente riflessione sui rapporti sentimentali, tra sostitute bioniche ed escort improbabili

Di Dario Biancone & Stefano Scaramuzzino
Regia: Enrico Maria Falconi
Con: Stefano Scaramuzzino, Barbara Russo, Claudio Scaramuzzino e Licia Amendola
Scenografie e costumi: Evelin Pettigli
Fonica e luci: Luca Bertolo
Fotografa di scena: Loredana Pensa
Dal 7 al 17 marzo 2019 al Teatro Agorà 80

Intro: Carlo, uno scapolo sulla cinquantina ha scelto con grande determinazione la vita da single, tanto da dotarsi di SIRI 9000, ultimo ritrovato tecnologico di A.I.
Siri gli organizza la vita, lui rimane serenamente chiuso nella sua zona di comfort.
Un giorno però torna a fargli visita, dopo tantissimo tempo, Marco, il fratello con il quale aveva avuto diverbi riguardo ad una sua ex che gli aveva confessato di essere stata insidiata.
Carlo “millanta” di avere una moglie, e si caccia in guai grossi perché Marco sta per arrivare a casa per riferirgli un paio di cose molto importanti.
Messo alle strette Carlo è costretto ad ingaggiare Jessica, improbabile escort di quartiere che con la sua esuberanza e schiettezza mette in seri guai il povero Carlo, mentre si accende il diverbio tra lei e l’automa che assomiglia sempre più ad una persona “vera”.
Una nuova “litigata” sembra far finire male tutta la vicenda ma…

Ricordate Io e Caterina, memorabile film di Alberto Sordi in cui il protagonista, stanco di essere vessato dalle donne di casa, le sostituiva tutte repentinamente con l’ultimo ritrovato della ricerca robotica? Tale pellicola deve essere tornata in mente anche a Stefano Scaramuzzino, quando si è trattato di dar vita al problematico personaggio di Carlo. Se a parer nostro l’idea di Alberto Sordi era stata anticipatrice, brillante, in sintonia con le conturbanti derive che già allora i rapporti sentimentali e famigliari stavano prendendo, ora che la questione del rapporto uomo-donna è esplosa in modo così virulento, suscitando reazioni estremiste da entrambi i lati della barricata, riprendere e modificare in modo farsesco un simile canovaccio poteva essere un modo intelligente di affrontare il tema col sorriso sulle labbra, ma senza sottovalutarne le più sottili implicazioni. E ci sembra che tutto ciò sia avvenuto, in Se lo dice lei… tutto a posto!

In cartellone al Teatro Agorà 80 nel mese di marzo, lo spettacolo si regge anche sull’efficace interazione in scena tra lo stesso Stefano e Claudio Scaramuzzino, suo fratello nella vita e ormai anche sul palco, come avevamo appurato nel riuscitissimo Due non è pari messo precedentemente in scena al Teatro l’Aura. Gli irresistibili battibecchi tra i due hanno qui adeguata cornice in una particolare dimensione scenografica. Carlo pare sentirsi a suo agio sono nella sua attrezzatissima dimora, in cui a fargli da balia e da segretaria è SIRI 9000, robot di ultima generazione dalle deliziose sembianze femminili. Una compagna fedele? Fino a un certo punto, visto che, al pari della metallica Caterina che affiancava Alberto Sordi nel film, pure SIRI 9000 pare avere una personalità propria, persino sarcastica in taluni momenti. Ma sarà l’arrivo improvviso del fratello Marco a scompaginare tutto, spingendo Carlo ad ingaggiare una focosa escort dall’accento tanto esotico quanto improbabile. E le diverse camere del fino ad allora efficientissimo appartamento cominceranno così a fare da spartiacque tra situazioni ugualmente rischiose ed imbarazzanti… almeno fino a quei colpi di scena finali che, dopo tante risate, innalzeranno anche il livello di coinvolgimento emotivo della così frizzante e movimentata rappresentazione.

Con un occhio alla commedia degli equivoci e l’altro ai replicanti cinematografici, gli autori hanno saputo creare una pièce divertente ma tutt’altro che futile, in cui il serrato confronto tra l’elemento femmineo e quello virile si avvale poi della rodata interazione tra i due protagonisti maschili, come anche dell’adorabile apporto in scena di due attrici assolutamente in parte: giocando una sull’accento straniero, l’altra su dizione e movenze bioniche, le bravissime Barbara Russo e Licia Amendola sono riuscite entrambe a valorizzare le potenzialità farsesche dell’intreccio, senza rinunciare a un sottofondo di genuina umanità.

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