Cattivi & cattivi

Da un alfiere del cinema indipendente italiano sempre molto attivo, come Stefano Calvagna, ecco arrivare un thriller metropolitano tostissimo ma non privo di venature ironiche

Titolo: Cattivi & cattivi
Anno: 2018
Durata: 78
Distribuzione: Lake Film
Genere: Thriller/Poliziesco
Nazionalità: Italia
Regia: Stefano Calvagna
Cast: Massimo Bonetti, Stefano Calvagna, Enzo Salvi. Emanuele Cerman, Ines Nobili, David Capoccetti, Andrea Autullo, Fabio Russo, Michele Verginelli, Claudio Vanni

Data di uscita: 09 Agosto 2018

 

Intro: Spacci, corruzione, violenza e prepotenza fanno da contorno ad una Roma natalizia, decorata di delinquenza, nella quale nessuno, nemmeno la polizia, sembra riuscire a fermare la lotta fra due bande criminali.

Pare che a Natale si debba essere tutti quanti più buoni. Col piffero! La realtà molto spesso è assai diversa. Ed anche la realtà che ci mostra Calvagna, parafrasata attraverso gli stilemi del thriller e del poliziesco, di “buonista” e di dolciastro conserva ben poco. Anzi, affastellando in quella storyline che si dipana a gran ritmo una nutrita lista di personaggi brutti, sporchi & cattivi, che all’occorrenza possono però rivelare un inestirpabile fondo di umanità e di veridicità, il cineasta romano ha confermato di possedere padronanza del genere di riferimento da un lato e dall’altro un occhio vispo, schietto, arguto, perfettamente in grado di far svicolare il suo cinema da molte delle tare che caratterizzano le odierne produzioni italiane. Ovvero la tendenza a inscatolare storie sciape e senza mordente in ambienti borghesi plastificati del tutto alieni dal nostro vissuto, come anche il proliferare di sterili commediole giovanilistiche popolate da personaggi che sembrano appena tornati da una discoteca alla moda di Ibiza e già pronti a svernare in qualche attico newyorchese. Ecco, un lungometraggio come Cattivi & cattivi (al pari di una filmografia, quella di Stefano Calvagna, che ci ripromettiamo di approfondire meglio) si sottrae fortunatamente a simili tentazioni, orientandosi invece verso la ricognizione di sconnessi e ruvidi ambienti periferici, la cui genuina romanità si sposa poi con l’esplodere di una conflittualità feroce, scabrosa e a tratti persino grandguignolesca.

Se il poliziottesco anni ‘70 appare, quantomeno nelle atmosfere e nell’impronta secca e decisa conferita alle scene più violente, un imprescindibile punto di riferimento, ciò che conquista di Cattivi & cattivi è anche la varietà di toni, ascrivibile almeno in parte alla sorniona, cruda ironia dei dialoghi. Nel film vediamo scaturire quasi dal nulla una brutale escalation, destinata a coinvolgere due bande di malviventi tra loro rivali e a far soffrire un discreto numero di innocenti (o quasi). Osserviamo quindi un poliziotto esasperato, stanco, attempato e con problemi irrisolti a casa, alle prese col tentativo di stoppare questa deriva criminale con metodi non meno cinici, volendo, di quelli della gente che vorrebbe arrestare; e tutto ciò finirà per mettere a rischio sia la vita dei suoi famigliari che quella di un collega più giovane, costretto suo malgrado ad adeguarsi alla condotta fuori dagli schemi dell’altro.

Uno spiritato Emanuele Cerman in “Cattivi e cattivi”

Insomma, il regista riprende qui parecchi topoi del genere, adeguandoli alla realtà capitolina e alternando sapientemente picchi emotivi piuttosto forti e scenette che vanno oltre l’alleggerimento, nel porre sotto una luce insolitamente sguaiata, grottesca, le stesse figure dei criminali e i loro truci regolamenti di conti. Per merito poi dell’apprezzabile contributo in sceneggiatura di Emanuele Cerman, presente anche sul set con un personaggio piacevolmente bizzarro e fuori di testa, si passa da una scanzonata citazione de I guerrieri della notte di Walter Hill a scene ancora più folli, stranianti, tipo quella in cui il tormentato boss interpretato dallo stesso Calvagna e i suoi uomini danno vita, seppur per pochi istanti, a una sorta di musical improvvisato. Pathos, azioni violente e venature ironiche finiscono quindi per sovrapporsi in un prodotto di intrattenimento fieramente low budget, o love budget per dirla con il suo autore, che avvince lo spettatore dall’inizio alla fine grazie a un ritmo incalzante e alla fitta galleria di personaggi, più o meno cattivi ma ad ogni modo tutti interessanti, cui danno vita interpreti bravi e credibili come il decano Massimo Bonetti, Ines Nobili, Andrea Autullo, Claudio Vanni e la “guest star” Enzo Salvi. Un thriller metropolitano così lontano fisicamente e idealmente dagli improbabili scenari pariolini di altre produzioni italiane va quindi sostenuto come si è fatto, di recente, per altri lungometraggi ruvidi e tosti, quali possono essere Rabbia furiosa – Er canaro di Sergio Stivaletti o anche Il codice del babbuino di Davide Alfonsi e Denis Malagnino. Se pertanto vi trovate a Roma e l’efferatezza di Cattivi & cattivi non vi spaventa, lo potete ancora trovare al cinema Lux, dove è in programmazione dal 9 agosto.

 

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