Il nome Drag Queen nasce dall’associazione di due parole dello slang inglese, ossia “Drag” che vuol dire artista appartenente al genere gay e “Queen” regina. La combinazione di queste due parole rende l’idea di un personaggio sopra le righe da amare, rispettare e guardare con stupore. La Drag è un insieme colorato non solo visibilmente parlando, ma anche a livello emozionale, qualcosa che ti sorprende, di volutamente ed esageratamente sfacciato, senza peli sulla lingua, che gioca e si diverte continuamente a fare la zia acida, che non ha remore ad essere diretta ma sa essere infinitamente carezzevole se vuole. Questo genere di artiste necessitano di un carattere volitivo, poliedrico e forte, perché una volta scese dal palco e dai tacchi 12, tornare nella vita quotidiana non è uno scherzo. Loro però hanno una visuale glitterata di ogni cosa e questo le aiuta a rimanere un palmo sopra le percezioni di qualsiasi essere umano.
Una Drag conosce i propri punti di forza e su quelli costruisce il proprio numero ed il proprio personaggio, lasciando strabiliati gli spettatori, perché guardare un suo show è come salire su un otto volante, andare in giostra, ci si diverte da pazzi, su quei giochi un po’ come da bambini, non si vuole più scendere. In quell’ ora e mezza dimentichi chi sei, i problemi spariscono, perché sei impegnato a guardare cercando di non perderti neanche una virgola (le artiste Drag hanno una strabiliante mimica facciale oltretutto), l’insieme è davvero to much e così deve essere, perché in questo genere di spettacolo non esiste moderazione è tutto volutamente esagerato! Ho parlato della visione di una sola Drag, pensate quando ad uno show ne partecipano dieci! Dimenticatevi di tornare a casa sani di mente perché potreste impazzire. Sto parlando del “Gran Varietà prove generali in salsa Drag”. In scena hanno allietato chiunque le guardasse:
Caramella
Le Fleur Du Male
Marylin Bordeaux
Michelle Vega
Misstres
Miss Twiggy
Monique Detorbel
Morgana
Poison Ivy
Stella Dream
Fra loro anche una donna biologica, Michelle Vega. La regia è stata curata da Stefania Papirio, aiuto regia di Christopher Pacioni costumi di Fabrizio Teragnoli. Lo show è stato ideato da La Karl Du Pignè, recentemente scomparso, ed è alla sua memoria che questo spettacolo è stato dedicato.
Si sono alternate, tante artiste diverse sul palco, raccontandoci come si svolge il backstage di uno show durante le prove per uno spettacolo: divertenti siparietti conditi da ironia al veleno fra prime donne, dove ognuna vuol primeggiare sull’altra ma è anche tangibile l’affetto e lo spirito di gruppo di ciascuna. Ognuna di loro è entrata in scena da vera regina, star, mostrando bravura e padronanza del palco, scendendo fra i presenti in un teasing stuzzicante e divertente. Molti sono stati i brani di famose icone gay che ciascuna ha interpretato con il proprio stile ed ironia. La location da urlo ” I giardini della filarmonica” che ha ospitato questo evento ha contribuito alla riuscita di una scoppiettante magica serata . Un evento che ha registrato tanto gradimento e presenze fra gli spettatori di cui consiglio caldamente la visione per la prossima edizione.
Marzia Bortolotti