Titolo Il laboratorio del dottor Leng
Autori Douglas Preston, Lincoln Child
Genere Narrativa Gialli, thriller, horror
Editore Rizzoli
Pagine 480
Trama: L’agente dell’FBI Aloysius Pendergast ha sempre fatto di tutto per tenere lontano dai guai la collega Constance Greene. Ma stavolta potrebbe essere molto difficile proteggere quella donna straordinaria ed enigmatica. Durante l’ultimo caso, a Savannah, il trio Pendergast, Coldmoon e Greene ha trovato una macchina che consente di viaggiare nel tempo e Greene l’ha usata per catapultarsi nella New York di fine Ottocento, a Five Points, il peggiore dei bassifondi di tutta la città dove lei stessa, quasi un secolo e mezzo prima, ancora bambina, si aggirava infreddolita e vestita di stracci. Le sue intenzioni sono tanto chiare quanto pericolose: impedire al dottor Enoch Leng, lo scienziato psicotico che le ha somministrato l’elisir di lunga vita condannandola a un’infinita giovinezza, di torturare e uccidere centinaia di bambini, tra cui la sua sorellina Mary, e cambiare così anche il suo destino. È una missione senza ritorno: dopo aver viaggiato indietro di oltre un secolo, Greene ha lasciato un biglietto a Pendergast chiedendogli di non cercarla. Mentre lei si aggira per le strade della vecchia Manhattan sotto falsa identità, nell’America dei giorni nostri il Bureau indaga su due omicidi commessi a poca distanza l’uno dall’altro: il curatore del Museo di Storia Naturale di New York trovato morto nella cella frigorifera dell’istituto e un eminente artista lakota giustiziato con un proiettile nella schiena in una riserva indiana. L’ipotesi di un collegamento tra i due casi prende via via più forza, allargando il raggio dell’indagine, ma Pendergast non può permettersi distrazioni: deve innanzitutto ricongiungersi a Greene, e in fretta, per impedire che il passato la inghiotta per sempre.
Come sempre questi due autori non deludono mai il lettore e questo libro non fa eccezione.
La trama è come sempre piuttosto contorta e ricca di personaggi e decisamente sopra le righe, e anche questo libro ambienta parte della storia al Museo di storia naturale di New York, e subito torna in mente uno di primi romanzi da cui è stato tratto anche un film (Relic) chi ha già letto altri romanzi di Preston e Child sa a cosa alludo.
Questa volta la storia si svolge su due fronti temporali e su due avvenimenti paralleli ma a cavallo di due epoche molto diverse tra loro e il fulcro delle due storie è Constance Greene la pupilla dell’agente Pendergast.
In questo libro ritroviamo l macchina del tempo del libro precedente (Senza sangue) che viene utilizzata come portale per accedere alla New York del 1880 dove Constance Greene è andata appositamente per cercare di salvare la sua famiglia e dove tra mille peripezie reincontra se stessa bambina e suo fratello maggiore, ma incontra anche il famigerato dottor Enoch Leng responsabile della morte della sorella Mary e della condanna all’eterna giovinezza di Constance.
La vicenda si svolge alternativamente nella New York attuale in cui il nostro agente Pendergast ha a che fare con un doppio omicidio complicato legato al mondo Lakota dei nativi americani e nella New York del 1880 dove Constance sotto mentite spoglie cerca disperatamente di salvare quel che resta della sua famiglia.
Questo libro è la prima parte della storia, per sapere come andrà a finire dobbiamo attendere la pubblicazione della seconda e conclusiva parte della storia, sperando di non dover attendere troppo.
Come sempre il romanzo è ricco di colpi di scena e di situazioni incredibili e apparentemente senza via d’uscita ma i nostri eroi trovano sempre il modo per trarsi d’impaccio seppure con metodi piuttosto discutibili. La scrittura è scorrevole e appassionante, e il linguaggio piuttosto forbito e ricco di notizie interessanti su argomenti tra i più disparati.
Tra tutti i libri di questi due autori questo per ora è quello che mi è piaciuto di più nonostante l’alta concentrazione di fatti inspiegabili e di fantascienza contenuti nel volume.
Bellissime le descrizioni di New York del 1880, pare quasi di sentire i rumori e gli odori di quel tempo.
Interessanti anche le storie legate al popolo Lakota e alle sue leggende.
Anche la descrizione degli enigmatici personaggi è intrigante e non svela mai fino in fondo quale sia la vera natura dei loro retroscena segreti.
Consigliato a che ha letto gli altri libri e conosce la storia dei personaggi, ma soprattutto consigliato a chi cerca un pizzico di follia fuori standard in un romanzo.