Roma, Teatro L’Aura, 8 ottobre 2016
Scritto e diretto da: Maurizio Canforini
Con: Maurizio Canforini, Alessia Tona, Antonello Coggiatti e Giulia Pelliciari.
Musiche originali: Davide Tamburrino
Date: Dal 6 al 16 ottobre al Teatro L’Aura.
INTRO: Roma, 21 giugno, primo giorno d’estate.
Michele, rimorchiatore seriale su Facebook, convince Carla, vegana e fanatica di astrologia, a vedersi in un primo appuntamento allargato, in cui saranno presenti i loro rispettivi amici, Francesco e Veronica.
Il pranzo a quattro riserverà inaspettate sorprese…
Ancora una volta, ad ampliare il consistente numero di spettacoli già recensiti, ci si è ritrovati a tu per tu con una nuova commedia del buon Maurizio Canforini, autore teatrale (nonché spigliatissimo interprete) che si conferma così quanto mai prolifico. Ed anche se qui, tutto sommato, si continua a girare intorno a temi e situazioni già presi di petto in precedenza, come le tante e spesso buffe sclerotizzazioni introdotte nel nostro flusso esistenziale dai social network, uno spettacolo come Il primo giorno d’estate conserva paradossalmente intatta la sua freschezza. Quasi come se il nostro Maurizio si ritrovasse a ironizzare per la prima volta (e non è così) su certe grottesche esperienze sentimentali, pericolosamente in bilico tra post di Facebook, fotine compromettenti accidentalmente postate su internet e vita reale.
A rendere particolarmente sapido il gioco è anche il personaggio più estremo del solito, che lo stesso Canforini ha voluto impersonare: rimorchiatore seriale, “social addicted”, bugiardo patentato capace di inventarsi identità fittizie pur di sedurre la bella di turno, lo spregiudicato Michele è in qualche modo indice dei nostri tempi. Le sconsiderate azioni da lui intraprese, nel tentativo di mettere a segno qualche nuova conquista, rivelano con esiti a tratti davvero esilaranti le conseguenze imprevedibili e magari dannose, cui si può approdare attraverso un uso improprio e superficiale dei nuovi mezzi di comunicazione.
Immancabile “controcampo” (quasi) cinematografico, sodale sul palco dall’affiatamento sempre maggiore (un affiatamento, del resto, già rodato in diverse occasioni), la brillante e graziosa Alessia Tona interpreta da par suo la svampita, adorabile Carla, così presa da certi assilli della vita contemporanea come la dieta vegana e le rubriche di astrologia da trasformarsi, inconsapevolmente, nella preda ideale di quell’incallito “latin lover” prestato alla rete.
Dalla seduzione via web al primo approccio concreto: nelle scene iniziali della pièce spicca, curiosamente, un carciofo, bizzarro elemento scenografico posto in un vaso a decorare l’ambiente, neanche si trattasse di un bel fiorellino. La buffa trovata acquisirà a breve il valore di un’anticipazione. Lo scatenato Michele, pur essendo convinto carnivoro, ha infatti pensato di far colpo su Carla accondiscendendo alle sue manie e invitandola in un ristorantino vegano. Ma per questa strampalata avventura, in parte culinaria e in parte amorosa, i due hanno voluto coinvolgere i rispettivi migliori amici. E a quel punto se ne vedranno (o sentiranno, più che altro) delle belle…
La commedia può scadere ogni tanto in qualche ovvietà, ma ciò nonostante il ritmo tiene e la stessa scrittura drammaturgica si rivela strada facendo più frizzante ed armonica del previsto: piace innanzitutto che Alessia Tona e Canforini stesso si siano ritagliati ruoli un po’ più istrionici, sopra le righe, costruendo così un adeguato spazio di manovra per la sotterranea trama di coppia, affrescata ugualmente con humour ma più delicata, da cui guadagnano spessore le presenze di quei due “accompagnatori”, ai quali Antonello Coggiatti e Giulia Pelliciari donano una crescente simpatia; fino a relegare in secondo piano, con ispide ma generose scaramucce, il discutibile afflato romantico di quel farsesco appuntamento al buio, cui i loro amici si erano prestati nel nome di aspettative costruite troppo artificiosamente. Ne Il primo giorno d’estate l’interazione dello strambo quartetto produce pertanto un gustoso divertimento e alcune battute da incorniciare, senza rinunciare a sorprendere lo spettatore con risvolti sentimentali inaspettati.