Buffonate senza corte

Al Teatro della Cometa un evento informale, fuori dagli schemi, che ci ha fatto ulteriormente appassionare ai testi di Roberta Calandra

Roma, Teatro della Cometa, 14 dicembre 2018

INTRO: Il terzo appuntamento con il Nuovo Salotto Cometa si è tenuto il 14 dicembre alle ore 18.00 è ha visto protagonista Roberta Calandra, con la presentazione del suo doppio volume BUFFONATE SENZA CORTE, il tutto coadiuvato da Nadia Perciabosco che per l’occasione è stata protagonista della mise en espace Dicono di Lei, con la regia di Massimiliano Vado: una famosa attrice sparisce e cinque donne importanti della sua vita …la madre, la sorella, la rivale, l’agente, la figlia, si interrogano sulla sua scomparsa.

Per provare a rendere il clima dell’evento cui ci siamo trovati di fronte il 14 dicembre, può non essere del tutto sbagliato fare riferimento a quanto pubblicato sul sito ufficiale del teatro, riguardo a questa stuzzicante iniziativa che si protrarrà per tutto l’anno: Nella stagione 2018 / 2019, il Teatro della Cometa inaugura anche il Nuovo Salotto Cometa. Il foyer del teatro assume fortemente i connotati di uno spazio culturale in cui potersi confrontare e chiacchierare, concedendosi un raffinato aperitivo o un brunch.
Inoltre, da ottobre a maggio, una volta al mese organizzeremo nel foyer del teatro, l’Aperitivo Culturale del nuovo Salotto Cometa: tra food, cultura e performance, si racconteranno progetti, idee, storie, libri, per favorire conversazioni, connessioni, in un clima famigliare e accogliente; perché il teatro non deve essere considerato un luogo d’eccezione, ma deve essere una casa da vivere pienamente.

“Sincronicità”. Potrebbe essere questa la parola chiave di una serata, della quale abbiamo apprezzato tanto l’intensità che la sostanziale leggerezza. A dimostrazione della possibilità di vivere il teatro anche fuori dalla sua dimensione canonica, ibridandone l’essenza, rileggendone gli spazi così da sviluppare connessioni potenti con grande naturalezza. Tale considerazione può essere intesa a un livello generico, come anche nel caso specifico di Roberta Calandra e dei suoi testi. Al Teatro della Cometa non ci siamo infatti finiti per caso: questa estate avevamo potuto assaporare con Anna Freud (un desiderio insaziabile di vacanze) alcuni risvolti della sua produzione teatrale così intimista, sottile, a tratti dolente, ricca di chiaroscuri. Il doppio volume presentato per l’occasione, Buffonate senza corte, ci lascia il sospetto che l’alternarsi di registri differenti, da quello drammatico a quello farsesco, sia ancora più vertiginoso nelle opere della vulcanica autrice. Un’intuizione, questa, che ci riserviamo di approfondire in seguito.

Per adesso limitiamoci ad accompagnare, cronachisticamente, l’iter di una serata che è scivolata via come una folata di vento. Spazi rivisitati: dopo aver accolto calorosamente il pubblico, l’attore e regista teatrale Massimiliano Vado si è andato a collocare assieme alla stessa Roberta Calandra in cima alle scale del foyer, luogo inusuale ma che si è prestato benissimo a ospitare una chiacchierata a tutto campo. Si è parlato di teatro, sì, ma non solo, allargando il discorso alle molle che spingono a scrivere testi del genere, alle infinite contraddizioni di quest’epoca che sembra concedere poco credito all’arte, al rifugiarsi nella “resilienza” pura. Bravo Massimiliano Vado a pungolare, spontanea e mai banale la Calandra. Tutto affrontato con quel tocco lieve e con l'(auto)ironia da cui simili incontri possono solo trarre giovamento.

Vi è parso strano che la presentazione di un libro sia sia svolta proprio nell’atrio del teatro capitolino, in cima alle scale? Allora bisogna aprire ulteriormente gli orizzonti. Perché sono trascorsi pochi minuti e quello spazio apparentemente improprio si è trasformato nell’inedito palcoscenico, in cui un’attrice dotata come Nadia Perciabosco ha saputo calamitare l’attenzione dei presenti, mettendo in scena nella forma più spartana possibile uno dei testi della Calandra. Senza troppi orpelli, ma con un pathos crescente. Monologo a più voci, si potrebbe definire la raffinata ed empatica performance dell’attrice, visto che Dicono di Lei è la descrizione di un personaggio assente, donna di teatro problematica ma dotata anche di un certo carisma, il cui ritratto risulta pertanto affidato ai personaggi che le sono rimasti vicini più a lungo. E nel far rivivere l’improvvisa sparizione di codesta eccentrica attrice, Nadia Perciabosco ha saputo realmente costruire percorsi, sensazioni, tic, sfumature caratteriali, tali da far immaginare lei sola la presenza in scena di svariati membri della famiglia e partner lavorativi, legati tutti a questa etera figura. Alla fine meritati applausi, per l’intensità dell’interpretazione, per l’efficacia di una regia minimale (ancora sugli scudi Massimiliano Vado) e per la penna da cui sono usciti questi personaggi, ossia quella di Roberta Calandra.

Foto di Michela Aloisi

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