Intervista alla Bandamariù

Elettro Poppe
Incontriamo Dedo, frontman e anima creativa della Bandamariù.

Elettro PoppeBentrovati sulle nostre pagine: esordite con un singolo dal curioso titolo “Elettro Poppe“. Come nasce?
Elettro Poppe nasce al bar parlando di musica elettro pop, quando il nostro chitarrista propone la composizione di un brano dal titolo “Elettro Poppe”.

Noi estasiati accettiamo e componiamo un brano in perfetto stile elettro-pop che gioca sulla crisi di identità dei ragazzi di oggi, sull’allontanamento da alcuni valori, la loro svogliatezza e la ricerca frenetica di rapporti “usa e getta”.

Bumma” (Bomba, in dialetto siciliano) è il titolo del vostro album: è un album che esplode? Cosa vi aspettate da questo lavoro?
Bumma è una metafora che affonda le radici nella nostra più profonda sicilianità; quando facciamo dei complimenti diciamo “ sì ‘nà bumma”, cioè sei forte.

Registrando l’album avevamo la sensazione che fosse un ottimo lavoro per cui abbiamo deciso di intitolarlo “Bumma” perché fosse di buon auspicio e in un certo senso per esorcizzare l’oggetto in se “la bomba”.

Da questo nuovo lavoro discografico ci aspettiamo solo la forza per poter creare altra musica.

Sonorità alquanto variegate quelle che di base formano la Bandamariù: elettronica, pop, raggae. Come avete costruito il vostro puzzle?
Il nostro obiettivo è quello di fare buona musica divertendoci e non limitandoci negli stili.

Ogni canzone nasce già con un ritmo o andamento, noi non facciamo altro che assecondarla seguendone il ciclo naturale.

Raccontateci le vostre origini e le evoluzioni. Qual è il percorso intrapreso?
La band inizialmente nasce con il desiderio di riportare alla luce canzoni italiane di inizio secolo per stravolgerle e tentare di farle arrivare anche ad un pubblico più giovane; con il passare del tempo, abbiamo iniziato ad inserire brani originali da noi composti ed oggi del repertorio dei “cafè chantant” rimane ben poco.

La band è composta da musici di varia estrazione culturale, la sezione ritmica proviene dal rock/blues mentre io (Dedo) provengo dal conservatorio quindi dalla classica. Ho lavorato in passato con dei grandi direttori quali r. Muti, CM. Giulini, G. Sinopoli. Successivamente ho abbandonato la classica per dedicarmi al jazz e alla musica leggera.

Nel disco spazio ad interpretazioni di sapore internazionale, ma anche contaminazioni derivate dal dialetto siciliano. Come mai questa scelta?
Musicalmente parlando siamo contaminati dai generi che più ascoltiamo e dai grandi artisti italiani e internazionali per i quali abbiamo lavorato ed inciso.

Abbiamo inserito nel calderone della nostra produzione musicale tutte queste esperienze mescolandole con il dialetto della nostra terra, cercando di dare quanto più possibile un’originalità al progetto.

Qual è la collaborazione che più vi ha esaltato in questo album?
Questo album è ricco di artisti provenienti da mondi musicali diversi; ogni artista ha dato un apporto originale al nostro disco.

Certo, non possiamo negare che la cantante di New York Wendy Lewis (la quale ha cantato in “World Monde Munnu”) ci abbia fatto emozionare oltre misura.

Lo scorso anno avete partecipato alle selezioni per Sanremo Giovani; quest’anno avete tentato di nuovo? Vi piacciono questi concorsi?
Abbiamo presentato un brano alle selezioni di Sanremo giovani con scarsi risultati nonostante a detta di tutti il brano fosse veramente “’nà bumma”.

Ad ogni modo non tentiamo più il festival anche perché da quest’anno il direttore artistico ha abbassato ulteriormente la soglia l’età per la partecipazione: difatti il limite d’età è di 29 anni.

Ci piacerebbe un Festival della canzone italiana libero, dove chiunque possa esprimere la propria arte senza vincoli di alcun tipo.

Nel vostro panorama musicale, come la musica viene concepita dagli artisti e dal pubblico?
Ci confrontiamo poco con gli altri artisti che conosciamo poichè tanti tendono non ascoltano la musica con il cuore.

Con il pubblico è diverso in quanto si lascia andare più facilmente alle emozioni.

Progetti Imminenti?
Tra qualche mese faremo un mini tour all’estero per poi tornare in primavera e prepararci per il tour estivo.

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