Introduction… and what is left unsaid

Introduction and what is left unsaid
Le nuove mostre del Museo Macro

Introduction and what is left unsaid Roma, 11 Giugno 2014, Museo Macro di Via Nizza

Inaugurate lo scorso giugno due nuove mostre presso la sede del Macro di Via Nizza, il museo d’arte contemporanea di Roma Capitale.

La mostra “Introduction” è a cura dell’artista svedese Annika Larsoon, composta da due video installazioni, ovvero Blue del 2014 e E.A.V. del 2011. Il progetto “Introduction” nasce in collaborazione con l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, concentrando in queste opere i temi controversi della storia sociale del mondo occidentale, moderno e contemporaneo.

Il film Blue è ispirato principalmente al libro di Georges Bataille, scritto nel 1935 ma pubblicato soltanto nel 1957 in quanto ritenuto dall’autore troppo personale. Il libro non è altro che un viaggio nella storia, durante l’ascesa dei governi totalitari che nel 1935 prendono man mano vita in Europa, evidenziando così i primi sentori verso il fascismo e verso la seconda guerra mondiale.

Da questo libro nasce così il video e la mostra allestita nel grande padiglione della sala Enel Contemporanea, ove sono affisse immagini, fotografie, testi e lettere. Osservando attentamente i vari elementi disposti nella sala, non si può far a meno di notare immagini sgradevoli, raccapriccianti e paradossalmente senza un senso logico, seppur nell’insieme abbiano uno specifico significato, all’interno del quale è celato il messaggio dell’artista svedese.

Il materiale esposto è frutto di ricerche avviate su internet, tra video, immagini e parole della società contemporanea, attraverso la selezione di determinate parole chiavi presenti all’interno del libro di Bataille. Quel che ne esce fuori è un quadro di immagini forti, provocatorie, ipnotiche, che al contempo tracciano la storia contemporanea dell’Europa.

Il tutto è rafforzato dalla visione dei due video in mostra, in un susseguirsi di immagini.

Introduction and what is left unsaidLa mostra “And what is left unsaid” di Chittrovanu Mazumdar è di tutt’altro genere, a cominciare dall’impatto visivo e in contatto con quella della Larsson.

Le due grandi installazioni, Nightskin e Untitled aprono un universo inaspettato che nel visitatore può scaturire in curiosità o un leggero timore, dovuto forse al fatto che le installazioni sono immerse nell’oscurità, lasciando che le luci dosate nelle opere conducano il visitatore attraverso un percorso artistico da scoprire, così come la storia che viene raccontata dall’artista.

I grandi monoliti neri che compongono la prima opera, osservandoli più da vicino, racchiudono al loro interno schermi ed immagini che narrano di una storia che si svela soltanto a chi ha voglia di scoprirla, avvicinandosi quindi alle opere ed osservando le immagini stesse, attraverso spioncini e schermi nascosti che si svelano piano piano agli occhi curiosi.

L’opera rappresenta quel mondo di parole non dette, taciute, come può accadere tra due amanti che dopo un incontro d’amore si lasciano, per tornare alle proprie vite, magari senza aver osato dire quello che sentivano veramente, lasciando tutto in sospeso. Quella sensazione che prende allo stomaco, accompagnata da musiche, parole e un profumo di rose rosse intenso e da dell’incenso, che scaturiscono proprio da alcuni monoliti presenti nella sala.

Nella seconda sala vi sono invece molteplici cornici all’interno delle quali troviamo frammenti di immagini, accompagnate da una luce rossa che evidenzia il tutto. Nella terza sala infine, vi sono proiettati tre video, ove il colore dominante è il blu.

In questo percorso artistico, ove i colori e le immagini tracciano il sentiero del tema della passione e della sua assenza, l’artista coinvolge tutti i sensi del visitatore, in uno straordinario percorso che senz’altro lascerà una forte sensazione dentro.

Introduction and what is left unsaidAnnika Larsson nasce a Stoccolma nel 1972, ma attualmente risiede a Berlino, ove lavora per lo più su opere video. Le sue opere affrontano temi alquanto forti e provocatori, come il potere e l’impotenza, l’emozione e la percezione. I suoi lavori sono stati esposti in vari musei e gallerie, tra i quali Le Magasin, Grenoble, Biennale di Venezia e Biennale di Shangai.

Chittrovanu Mazumdar vive e lavora a Calcutta, in India. Presente sulla scena artistica da oltre trent’anni, ha esposto a Calcutta, Mumbay, New Delhi, Dubai e Parigi.

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