Roma, 20 Maggio 2015, Museo Macro
Il Museo Macro di Via Nizza apre nuove mostre ai visitatori, proseguendo inoltre verso la (ri)scoperta delle opere permanenti conservate all’interno dei sotterranei del museo stesso.
Cominciamo però con la curiosa opera di Jonathan Monk dal titolo “All the possible combinations of twelve lights lightin” che attirerà da subito l’attenzione dei visitatori, in quanto si tratta di una Vespa PK, posizionata proprio nel foyer del museo.
La “curiosa” opera dell’artista racchiude però un progetto ambizioso, che va al di là di ciò che il visitatore può immaginare. Difatti la Vespa PK ha le luci accese (faro di testa, quello di coda, frecce, luci dei freni e del cruscotto) che si alternano tra di loro in una sequenza e a un ritmo stabilito dall’artista, che non si ripete mai. Difatti, sono 479.001.600 le combinazioni possibili, cifre che commutate in anni raggiungono la quota di 15.
Praticamente ci vorrebbero 15 anni prima di raggiungere di nuovo una combinazione di luci già eseguita.
Marinella Senatore invece presenta il video “Jammin’ Drama Project”, ispirato al lavoro di Tim Rollins effettuato negli anni ’80 nel South Bronx, nel quale aveva sviluppato con gli studenti una collaborazione e di conseguenza un coinvolgimento con gli abitanti.
Così “Jammin’ Drama Project” è un progetto al quale prendono parte 150 cittadini della comunità ispanica e afro-americana di Harlem, raccontando drammi quotidiani e sociali, lasciando che i protagonisti potessero comunque muoversi ed improvvisare su una partitura guidata. Un video che racconta diverse storie e diversi personaggi, ma con punti in comune sottolineati da immagini e parole.
Nella Sala Enel del piano terra del Museo Macro vi è allestita la mostra “Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi”, proseguendo così la mostra “100 Scialoja Azione e Pensiero”. In questa ala sono esposte le opere degli amici artisti vicini a Toti Scialoja, ove contaminazioni ed ispirazioni hanno contribuito a creare opere con un linguaggio similare, seppur le opere abbiano ognuna una propria anima.
Gli artisti in mostra sono Afro, Burri, Colla, Corpora, de Pisis, Dorazio, Fontana, Leoncillo, Maccari, Mafai, Mauri, Melotti, Mirko, Morandi, Novelli, Perilli, Rotella, Savinio, Strazza, Ciarrocchi, Sadun, Stradone, Calder, de Kooning, Gorky, Guston, Marca-Relli, Motherwell, Pepper, Twombly e Rukhin. Queste opere fanno parte della fondazione Toti Scialoja. Una serie di sculture, installazioni e dipinti che narrano il mondo artistico che si è lasciato influenzare e al contempo, ricercare dallo stesso Scialoja e dai suoi stretti amici e colleghi.
Il percorso espositivo prosegue ai piani superiori con la rassegna “Appunti di una generazione #1”, un ciclo di mostre dedicate agli artisti italiani emersi negli anni ’90.
In questo primo ciclo sono ospiti Giuseppe Pietroniro con la sua installazione “E’ come se nulla fosse…” ed Andrea Salvino con le sue opere “Ricominciare da capo non significa tornare indietro”.
L’installazione di Pietroniro, in realtà, occupa tutta la sala ove è ubicata. Le pareti sono tinteggiate di grigio, con linee geometriche e specchi, studiando così il limite. Limite dello spazio, del tempo, delle relazioni tra uomini. Le immagini che vi riflettono dagli specchi posizionati creano effetti ottici ed illusioni, mescolando così la realtà effettiva a quella percepita attraverso le immagini riflesse.
Salvino tra invece ispirazione per le sue opere dall’iconografia del novecento, fino ai nostri giorni, utilizzando immagini politiche, sociali e cinematografiche, così da raccontare una pagina di storia non ufficiale, ma percepita come reale, poiché vissuta dalle stesse persone.
Infine vi è la mostra “L’altra metà dell’arte. Un percorso al femminile nella Collezione Macro”, facente parte del ciclo espositivo “Opere della Collezione Macro #1”. Questo ciclo di mostre nasce per valorizzare le opere delle collezioni permanenti del museo. In questo percorso espositivo vi sono le opere delle artiste italiane ed internazionali che con la loro arte, ma anche con la loro tenacia, hanno portato avanti la loro “battaglia”, poiché le donne si sono dovute ricavare uno spazio anche nel settore artistico, e non senza fatica.
In esposizione vi sono dunque Titina Maselli, Carla Accardi, Giosetta Fioroni, Maria Lai, Isabella Ducrot, Sissi, Alessandra Tesi, Avish Khebrehzadeh, Elisa Montessori, Amaro Sard, Paola Gandolfi, Lia Drei, Rosanna Lancia, Nedda Guidi, Benedetta Bonichi, Beatrice Pediconi ed Elisabetta Catalano.
Seppur le opere siano di epoche diverse, suddivise in tre generazioni, il tema è sempre ricorrente tra loro, ritrovando quindi una continuità non casuale, esprimendo quel bisogno d’arte e di creatività. Tra le opere vi sono dipinti, installazioni, sculture, fotografie ed anche video, per una rassegna che lascerà entrare il visitatore alla (ri)scoperta dell’arte femminile.
Quest’ultima mostra è aperta al pubblico fino all’8 Novembre 2015; le mostre di Pietroniro e Salvino sono aperte fino al 26 Luglio 2015; le mostre di Monk e Senatore sono aperte fino al 7 Giugno 2015 e per concludere, la mostra “Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi” è aperta fino al 6 Settembre 2015.