IRON SKY

 

Titolo originale: iron sky

Genere: azione, fantascienza, commedia

Regia: Timo Vuorensola

Soggetto: Johanna Sinisalo, Jarmo Puskala

Attori:  Julia Dietze, Götz Otto, Christopher Kirby, Tilo Prückner, Stephanie Paul, Peta Sergeant, Udo Kier, Kym Jackson, Yuki Iwamoto, George Koutros.

Sceneggiatura: Michael Kalesniko

Fotografia: Mika Orasmaa

Montaggio: Suresh Ayyar

Musiche: Laibach

Produzione: John Buckman, Michael Cowan, Sean O’Kelly, San Fu Maltha

Paese: Germania, Canada, Australia, Finlandia 2012

Durata: 93 min

Uscita: 11 ottobre 2012

 

TRAMA: La Seconda Guerra Mondiale è ormai agli sgoccioli. I nazisti riescono miracolosamente a salvare dalla distruzione un segretissimo programma spaziale e scappare sul lato oscuro della Luna. Dopo 70 anni hanno messo in piedi una enorme fortezza spaziale, con tanto di armata di dischi volanti. Quando James Washington, un astronauta statunitense in missione sulla Luna, atterra con il suo modulo lunare un po’ troppo vicino alla base segreta nazista, il Fuhrer lunare decide che il momento di gloria del suo esercito è arrivato. Nonostante Washington riveli che la missione è solo una trovata propagandistica per aumentare la popolarità del Presidente degli Stati Uniti, il Fuhrer ordina lo stesso l’attacco immediato alla Terra.

 

Film ambientato nel 2018, i personaggi principali sono ben calati nella parte ma a volte la recitazione e le situazioni sono un po’ troppo paradossali e grottesche.

L’astronauta sopravvissuto all’allunaggio è un modello di colore, James Washington, specificatamente scelto per il colore della sua pelle per sostenere la rielezione del Presidente degli Stati Uniti, e questa sua caratteristica biologica gli creerà non pochi problemi visti  gli attuali abitanti del lato oscuro della luna; problemi però risolvibili prontamente dal nazista Doktor Richter che li risolve con una specie di pozione magica che lui chiama albinizer, e in men che non si dica il modello di colore diventa un fiocco di neve biondo perfettamente arianizzato.

L’idea di nazisti che vivono sulla luna nel 2018 come se si trovassero ancora nel terzo Reich del 1948 e che oltretutto progettano di invadere la Terra con una flotta di astronavi antidiluviane e che non pensano minimamente che il mondo nel frattempo si sia notevolmente evoluto dal punto di vista tecnologico, bhè è lapalissianamente anacronistica, ma in questo film pare funzionare egregiamente.

Questo sconosciuto regista finlandese Timo Vuorensola (che si è fatto conoscere con un lungo video parodia della saga di Star Trek) si ripresenta nelle sale con questo suo primo lungometraggio e colpisce il bersaglio al primo colpo.

Questo film è realizzato grazie alla coraggiosa formula produttiva che fa partecipare i fan del progetto ai finanziamenti (un milione dei sette e mezzo di budget deriva appunto da donazioni dei fan), nonostante tutto, il film non ha nessuno dei difetti dei prodotti a basso costo anche per quanto riguarda gli effetti speciali, piuttosto elaborati e realistici soprattutto nella frenetica battaglia che si svolge nella seconda parte del film.

L’energia che i nazisti cercano per conquistare la Terra, il film la trova nell’ironia dissacrante che non risparmia niente e nessuno. Il regista non rinuncia a un irridente omaggio all’amato Star Trek ma ci immerge in un’atmosfera che sembra creata dal Tim Burton di Mars Attacks! e che, al contempo, rimanda al John Landis dei tempi d’oro, regista di Animal House del 1978,  The Blues Brothers del 1980, Un lupo mannaro americano a Londra del 1981 o di Una poltrona per due del 1983 o ancora Ai confini della realtà del 1983 solo per citarne alcuni; si torna cioè ad un’epoca in cui nulla e nessuno sfuggiva alla satira del creatore di Animal House. Già, perché se qui i nazisti sono cattivi come da cliché (e qui anche decisamente stupidi) e riescono a dotarsi di un’arma letale che viene chiamata wagnerianamente “Götterdämmerung” (crepuscolo degli Dei) anche gli americani fanno la loro parte. Nel film il Presidente degli Stati Uniti è una donna molto ambiziosa sul modello di Sarah Palin (ex governatrice dell’Alaska), una donna  pronta a tutto pur di ottenere ciò che vuole, e la sua responsabile dell’immagine non le è certo da meno; nelle scene ambientate nello studio ovale si possono notare molti riferimenti agli hobby della Palin, come i numerosi animali impagliati o la rastrelliera piena di fucili e mitragliatori, e di fatto il personaggio che interpreta il Presidente degli Stati Uniti ne è una parodia nemmeno troppo velata. Questo film di Vuorensola può non piacere proprio per la parodia grottesca che fa  delle ideologie naziste, anche perché mostra come i più velenosi concetti nazisti possano camuffarsi in formule populistiche che di democratico non conservano più nulla.

Bellissima e trascinante la colonna sonora di Laibach.

Il film inizia con l’evento del secondo allunaggio a fini propagandistici da parte degli Stati Uniti, e prosegue poi ad un ritmo frenetico senza concedere mai un attimo di pausa allo spettatore; la narrazione è lineare e mai noiosa e il regista sfrutta alcune trovate divertenti che insieme ad un gioco di citazioni contribuiscono alla buona riuscita del prodotto finale; che si tratti di azione oppure di argute citazioni cinefile (bellissima la sequenza del mappamondo da Il grande dittatore di Chaplin qui fatta passare per i giovani nazisti per un cortometraggio glorificante Hitler) Vuorensola mostra come si possano utilizzare a proprio vantaggio delle citazioni senza per questo mancare di originalità.

In pratica ai Fascisti su Marte di Guzzanti, il regista finlandese risponde con i nazisti sulla Luna. Iron Sky è un’ironica e poco impegnativa commedia fantascientifica, incentrata su un’ipotesi piuttosto surreale: cosa succederebbe se i nazisti decidessero di attaccare la Terra dopo essere rimasti nascosti per settant’anni in una base segreta lunare?

In questo film le citazioni sono veramente molte, per esempio:

La scena della sfuriata di Vivian Wagner ai membri del suo staff, colpevoli di non aver elaborato una buona campagna pubblicitaria, è un rifacimento della scena del film “La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler”;

La scena del bombardamento nazista su New York è una citazione del bombardamento di asteroidi in Armageddon sulla stessa città.

I dischi volanti nazisti del 2018 sono l’evoluzione degli UFO nazisti che vengono mostrati nei trailer partire da una base in Antartide, le tute dei piloti ricordano quelle dei piloti dell’Impero in Guerre Stellari.

Il presidente degli Stati Uniti non è altri che una chiara parodia di Sarah Palin;

In una delle scene finali il presidente degli stati uniti e il suo segretario alla difesa sono bersagliati da un numeroso lancio di scarpe ( Come accade a George W. Bush il 14 Dicembre del 2008 a Baghdad);

La locandina del film uscita nei paesi anglosassoni riporta in alto al centro la frase ” The Reich Strikes Back” gioco di parole che riprende il titolo del V° episodio di Guerre Stellari “The Empire Strikes Back” traslando la parola “Empire” dall’inglese al tedesco infatti uno degli appellativi con cui ci si rivolge alla Germania Hitleriana e (III Reich o il Reich millenario);

Charlie Chaplin nella celebre parodia di Hitler con il mappamondo ne Il Dittatore.

Concludendo, e volendo caricare ulteriormente di significati questa pellicola, si potrebbe aggiungere che la storia è un palese e critico confronto tra la società moderna e la società nazista, entrambe alimentate dalla brama di potere non importa a che prezzo pur di ottenerlo.

 

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