KILLER JOE

 

Titolo: Killer Joe

Paese di produzione: Stati Uniti

Anno: 2011

Durata: 103 min

Genere: commedia, drammatico

Regia: William Friedkin

Soggetto: Tracy Letts

Sceneggiatura: Tracy Letts

Casa di produzione: Voltage Pictures Worldview Entertainment ANA Media

Distribuzione (Italia): Bolero Film

Fotografia: Caleb Deschanel

Montaggio: Darrin Navarro

Musiche: Tyler Bates

Scenografia: Franco-Giacomo Carbone

Interpreti: Matthew McConaughey, Emile Hirsch, Thomas Haden Church, Gina Gershon, Juno Temple

Premi: Festival di Venezia: Mouse d’Oro 2011

Trama: Ogni vita ha un prezzo? E’ questa la domanda che si pone il ventiduenne Chris Smith (Emile Hirsch), uno spacciatore di mezza tacca che sogna di fare il grande colpo. Quando tutta la merce di Chris sparisce perché gli viene sottratta dalla madre, lui è costretto a trovare 6000 dollari al più presto, oppure sarà un uomo morto. In preda alla disperazione, chiede aiuto a suo padre, Ansel (Thomas Haden Church), e insieme mettono a punto un piano terribile. Il piano: la madre di Chris ha una polizza di assicurazione sulla vita che potrebbe coprire ampiamente il debito di Chris. Il problema: per poter incassare il premio lei dovrebbe morire.

E qui entra in scena l’agente Joe Cooper (Matthew McConaughey), un infido killer dal fascino e i modi di un gentiluomo del Sud. “Killer Joe” è più che lieto di fare il lavoro, ma Joe non preme nessun grilletto senza i suoi 25.000 dollari di compenso, che devono essere versati tutti in anticipo. La disperazione per padre e figlio si trasforma in angoscia, quando accettano la “gentile” offerta di Joe di tenere con sé, in cambio di un pagamento posticipato, l’apparentemente ingenua sorellina di Chris, l’attraente Dottie (Juno Temple)…

Film noir in perfetto stile tarantiniano, se mi perdonate il termine; sia per lo stile della storia che per l’umorismo e la spiazzante stravaganza dei personaggi; la storia decisamente pulp, cattiva e politicamente scorretta, è al limite dell’assurdo e i personaggi sono credibili ma abbastanza grotteschi; primo tra tutti killer Joe, con uno psicopatico Matthew McConaughey fastidiosamente flemmatico come un Bob inglese, ma pronto a scattare all’occorrenza come un crotalo del deserto, anche Gina Gershon è perfetta nel suo ruolo di moglie fedifraga e di molto facili costumi, e ciò lo si evince già da una delle prime scene, quando cioè apre la porta di casa in piena notte al figliastro indossando unicamente una striminzita magliettina che non le arriva neanche all’ombelico. Il ritmo della storia è abbastanza lento, ma cadenzato da scene piuttosto cruente, di ordinaria amministrazione per chi vive (ma forse sarebbe meglio dire: cerca di restare vivo) in un ambiente alquanto malavitoso.

L’ambientazione è piuttosto scarna e trasuda miseria e bassezza da ogni secondo di proiezione, ma al tempo stesso è originale e in continuo cambiamento; i personaggi sono tutti alternativamente a volte troppo furbi a volte troppo stupidi, con l’unica eccezione del padre di Chris che é sempre completamente istupidito.

Belle le inquadrature a figura intera, interessanti sia le musiche che la recitazione di tutto il cast. La storia procede lenta tra continui cambi di programma per adattarsi di volta in volta ai nuovi eventi, non mancano pestaggi, omicidi veri o presunti, scatti d’ira improvvisi e ovviamente scene di sesso, fino ad un finale truculento fino all’inverosimile e veramente inaspettato, con un’ultima scena paradossale che lascia lo spettatore libero di deciderne l’effettivo finale a patto che ce ne sia veramente uno.

Visti gli argomenti trattati e le scene di sesso esplicito e di violenza per niente gratuita, direi che è un film per stomaci decisamente forti.

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