Junkie Dildoz

Junkie Dildoz
Incontriamo i Junkie Dildoz, una scoppiettante band Sleaze Metal. Risponde a nome della Band Tommy Blazer, il cantante.

Junkie DildozSono sempre stata una curiosona per quanto concerne i nomi: il nome della vostra band da cosa deriva?
Tommy– Volevamo avere un nome particolare e trasgressivo in linea con il movimento Glam degli anni ’80.

Per questo abbiamo tratto ispirazione dal titolo di uno degli album simbolo di quegli anni ovvero ”Leather Boyz With Electric Toyz” dei Pretty Boy Floyd, l’electric toy può essere letto come una chitarra elettrica ma anche come un dildo.

Dalla loro canzone “Junkie Girl” è venuto fuori il resto del nome.

E’ buffo pensare che pochi anni dopo abbiamo aperto un concerto proprio per i Pretty Boy Floyd!

Vi definite una Sleaze Metal: volete spiegare ai nostri lettori, con le vostre parole, su quali sfumature è improntata la vostra musica?
Lo Sleaze Metal è un Rock stradaiolo, senza troppi fronzoli o tecnicismi inutili, mescolato al Punk ma che raramente affronta temi impegnati, dove il look e l’attitudine hanno una parte importante.

Vuole essere un genere divertente adatto a quel tipo di feste che sembrano non avere mai fine.

Il metal non è il pop, ed in Italia a volte è un pò invalidante. Quale percezione avete della vostra musica in Italia a differenza dell’estero?
Mettiamola in questo modo. Ci sembra assurdo che, nonostante il Metal e il Rock in generale siano ormai da decenni generi apprezzati e seguiti da migliaia di fan italiani, nessun promoter, media, rivista popolare o altri della nostra penisola sembra essersene accorto.

Chi suona questo tipo di musica continua a essere ignorato dai mass media nostrani purtroppo. Ciò ha impedito l’affermarsi di una scena Rock/Metal degna di tal nome, mentre nel resto dei paesi europei esistono da anni band che contendono quotidianamente la scena ad artisti “commerciali”.

Nascete nella culla dell’arte, a Firenze. Nella cittadina, com’è il fermento musicale?
La Firenze degli anni ’80 ha visto crescere artisti come i Litfiba, Diaframma, Neon, Strana Officina e Sabotage.

Gruppi che calcavano palchi di club sempre pieni di ragazzi entusiasti. Purtroppo non possiamo affermare che la situazione è la stessa ai giorni nostri.

Non mancano di certo gruppi interessanti ma quanto il supporto del pubblico o di locali intraprendenti!

Quali grandi artisti vorreste eguagliare per successo, carisma e stima?
Non sempre nella nostra scena questi tre aggettivi sono accostabili ai gruppi che adoriamo, ad ogni modo sarebbe bello avere la stessa creatività o successo o potenza di artisti come W.A.S.P., Hardcore Superstar, Crashdiet, Motley Crue, Murderdolls, Shotgun Messiah o Vain.

Tra i grandi palchi mondiali, quale scegliere di calcare e con quale artista?
Sarebbe bellissimo partecipare a uno dei grandi festival internazionali come il Wacken, l’Ozzfest o il Rocklahoma suonando come gruppo spalla per i Kiss, Motley Crue o Poison!!!

Veniamo al nostro ultimo EP “Fuck You We Rock“, dal titolo un pò provocatorio. Quale provocazione o reazione vorreste suscitare nel pubblico che vi ascolta?
Basta stronzate, basta fare Rock seduti davanti a un PC!

Tornate in strada, tornate a riempire i club con musica dal vivo, non usate sampler o artifici tecnologici per mascherare la mancanza di idee o di talento, il Rock è fatica, sudore, passione ed impegno!

La musica in questi ultimi anni è stata un pò in crisi, causa un pò internet e un pò le cattive maniere degli internauti. Voi come affrontate questi fenomeni?
Odio doverlo scrivere, ma se non troviamo nuove soluzioni la grande musica morirà.

I problemi sono molteplici, tra i quali anche la cattiva abitudine di scaricare migliaia di album al giorno, che magari non ascoltano neanche, poiché non dando loro un valore economico o affettivo non riescono neanche ad apprezzare veramente un disco.

Tutto viene generalizzato. Testi, copertine, foto. Tutto uguale. Quello che una volta faceva sognare per ore un ragazzo oggi non crea più nemmeno aspettativa.

D’altro canto anche gli artisti non si impegnano più a comporre capolavori poiché non vi è lo stimolo economico o la stima del pubblico.

Chi oggigiorno impiegherebbe 5 anni per comporre e produrre un disco come facevano gruppi come i Def Leppard?

Progetti futuri?
Vorremmo intensificare l’attività live tornando anche all’estero dopo alcuni anni di assenza.

Contemporaneamente incidere anche un full length album prodotto magari da una etichetta degna di tal nome.

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