GENERE: Commedia
ANNO: 2017
REGIA: Augusto Fornari
CAST: Lino Guanciale, Stefano Fresi, Libero de Rienzo, Matilde Gioli, Luigi Diberti.
PAESE: Italia
DURATA: 90 Min
DISTRIBUZIONE: Vision Distribution
TRAMA: Quando il padre si risveglia da coma, quattro fratelli dovranno nascondergli la triste verità: hanno venduto la sua casa credendolo spacciato.
Un classico esempio di come un certo cinema italiano, “leggero” quasi per volontà e per definizione, non abbia nulla da invidiare alle solite commedie “americane” farcite di star e sorrette quindi da un marketing portentoso. Una commedia che si aggiorna alle tematiche contemporanee (la casa come unico valore percepibile rispetto a un’economia liquida), pur affrontando alcuni dei temi classici del cinema e della letteratura (in questo caso un irrisolto conflitto tra quattro fratelli).
Alex è uno spirito libero, gestisce un circolo sportivo e prende la vita con leggerezza, forse troppa. Oreste (bravissimo Stefano Fresi) è un musicista dotato di talento, ridotto però a dirigere concerti scolastici che gli stanno facendo perdere l’amore per la musica. Giacinto è tutto preso dal lavoro, è uno che fa affari ma la vita non gli sorride, è solo. La bellissima Fanny (Matilde Gioli) sembra la più equilibrata, quella con la testa sulle spalle, ma dietro si porta la delusione di un amore finito e di un marito scappato con una ventenne. Quando Alex si trova in difficoltà economiche per via di scelte poco ponderate, suggerisce agli altri fratelli di vendere la casa paterna, una bella villa alle porte di Roma. Anche gli altri fratelli, sono interessati al ricavo che possono ottenere dalla vendita, così decidono di aiutarlo. A comprare casa è “Zaffarano”, ex compagno di giochi dei quattro, sbeffeggiato fin dall’infanzia e sempre innamorato di Fanny. Per “Zaffarano” l’acquisto della casa è un risarcimento alle angherie subite, una nemesi rispetto al desiderio inevaso di appartenere a quella famiglia felice.
Crea l’obiettivo e definisci il conflitto viene insegnato a teatro. E come nelle migliori trame, a vendita avvenuta il padre si risveglia miracolosamente dal coma e vuole tornare a tutti i costi a vivere nella sua amata casa. Nel frattempo, però, è stata venduta anche tutta la mobilia a un gruppo di “zingari”. Forse il recupero degli oggetti della casa e la finzione che si cerca di instaurare nella casa “temporaneamente affittata” al padre sono tra le cose più divertenti del film. Una gradevole commedia made in Italy che non manca di spunti interessanti, come le dinamiche di affetto e rivalità che attraversano ogni famiglia. La passeggiata tra gli oggetti che stanno per essere venduti è una sorta di “passeggiata nel passato” che ognuno di noi compie quando ci si disfa di qualcosa o di qualcuno. I ricordi quindi, ma anche le parole “non dette”, che hanno la stessa importanza di quelle pronunciate. Il ritmo del film non è incalzante ma resta piacevole e ha il pregio di far ridere senza quelle volgarità, che invece troppo spesso alimentano un certo modo di fare commedia in Italia.
La “Casa di famiglia” segna il debutto alla regia cinematografica di Augusto Fornari, attore e autore teatrale.