LA COPPIA STREEP-HANKS OSPITE DA FABIO FAZIO. OVVERO: COME FARSI SFUGGIRE UN’INTERVISTA

Il duo hollywoodiano è in tour per promuovere The Post, ultima fatica di Steven Spielberg. Per la Rai vola lo share, anche senza domande.

Sono la favolosa e inedita coppia del cinema americano di questo nuovo anno. Per la prima volta insieme nello stesso film, Meryl Streep e Tom Hanks sono stati gli ospiti graditi della domenica sera di Fabio Fazio a Che tempo che fa, prodotto di mamma Rai che già assaporava gli incassi sugli introiti pubblicitari. L’intervista ai divi americani è infatti stata premiata dal pubblico con un bel 18% di share (su una media della puntata di 17 punti), circa 5milioni i telespettatori. Streep e Hanks hanno fatto risalire una curva auditel poco generosa nei confronti di Fazio che, dopo il boom della prima puntata, si è attestata intorno al 14%.

Così, dopo le polemiche dei mesi precedenti, con il conduttore preso di mira da stampa e politica, Fazio può tirare un sospiro di sollievo. È accaduto anche nella domenica del 7 gennaio, quando la presenza dei Maneskin ha fatto volare gli ascolti fino al 19%. Un successo di cui ha beneficiato anche il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, ospite nella stessa puntata assieme a Carlo Verdone (altro trascinatore di masse, non se ne dolga il nostro Presidente).

L’opportunità di avere due monumenti del cinema come Meryl Streep e Tom Hanks è, inutile nasconderlo, succulenta. E se c’è qualcuno che si può permettere di avere ospiti internazionali di quel calibro, questo è certamente Fabio Fazio, ufficialmente incaricato dalla Rai di portare il fardello. I giornali del giorno dopo raccontano la naturalezza e la semplicità con cui i divi di Hollywood hanno conquistato il pubblico italiano, un atteggiamento che stona con la confezione che la TV di Stato ha pensato per loro.

Streep e Hanks sono reduci dalla presentazione del film The Post, ultimo lavoro del regista Steven Spielberg, che ha toccato la tappa milanese del tour nei giorni precedenti l’intervista. In studio da Fazio doveva esserci anche Spielberg, che invece ha dato buca per imprecisati motivi. Così tocca “accontentarsi” degli attori che, come da copione, entrano in studio al suon di fanfare e standing ovation, nel fragore di applausi scroscianti e rulli di tamburi. È il Sanremo-format all’italiana, quello che si concede agli ospiti di tutto rispetto. E ciò nonostante Fazio sia forse l’unico conduttore nostrano che ha scelto di rimanere sullo stile classico alla David Letterman, l’intervista ironica e pacata davanti ad una tazza di caffè.

Ma bando alle ciance, è il momento di fare conversazione. Fazio dà il via ad un monologo che lascia poco spazio agli interlocutori in cui spiega, per punti: la trama del film, la sceneggiatura, la storia dei personaggi e ne fa persino la recensione. Tutte informazioni che generalmente danno gli attori stessi, incalzati dal giornalista di turno. E che invece, nel caso di Streep e Hanks, sono costretti a sottoscrivere ogni singola parola con pochi “yes” (sì!) e “it’s correct” (è proprio così!). Si penserà che gli attori siano stati invitati per raccontare il film e per promuoverlo con la dovuta forza. Non c’è bisogno. “Il film è bellissimo”, dice Fazio, e questo è.

Allora si penserà che l’intervista possa essere utile per conoscere qualcosa in più su questa nuova pellicola di Spielberg, magari il conduttore potrebbe fare qualche domanda. Neanche. Alla fine dell’incontro, il pubblico non sa niente di più rispetto alle informazioni che potrebbe reperire da una qualsivoglia recensione sul web. Perché, ad esempio, Spielberg sceglie di raccontare la storia dei Pentagon Papers, i documenti riservati del Pentagono pubblicati dal Washington Post durante l’era Nixon che fecero da apripista allo scandalo Watergate? Nessuno lo sa. E quanto tempo ci è voluto per girare il film? Forse tanto, forse poco. E com’è stato per Streep e Hanks lavorare insieme per la prima volta? E perché hanno accettato di ricoprire quel ruolo? Come hanno costruito i personaggi? Boh, boh e boh. L’unica informazione che ci è data conoscere è che il regista Steven Spielberg non prova mai le scene, ma lascia che gli attori agiscano sul set. E questo ce lo racconta Fabio Fazio, naturalmente.

Vero è che qui non è l’America, dove il pubblico è abituato a vedere le stelle di Hollywood continuamente in televisione. Da noi li si vede solo di tanto in tanto, dunque l’intervista è in realtà un evento, un modo per conoscere più a fondo la persona che si nasconde dietro il divo. Così veniamo a sapere che Tom Hanks colleziona macchine da scrivere e Meryl Streep è una fan sfegatata di Anna Magnani. Che entrambi hanno un rapporto stretto con l’Italia, soprattutto la Streep, che ha passato il suo viaggio di nozze in una tenda in Sardegna e iscritto la figlia all’Università di Bologna. La mitica Meryl è anche una delle protagoniste di Time’s Up, il movimento nato dopo lo scandalo Weinstein che pretende di dire basta all’abuso di potere sulle donne. L’onda di indignazione del #metoo ha politicizzato la premiazione dei Golden Globe come non mai e incitato Oprah Winfrey, la donna più potente del jet set americano, a candidarsi alla Casa Bianca. E qui, però, qualche domanda andrebbe fatta.

L’argomento viene citato anche durante l’intervista a Che tempo che fa, eppure non si spiega perché Hollywood, l’industria cinematografica che si è auto-incoronata liberal, paladina indefessa dei diritti umani, abbia potuto celare per così tanti anni l’orrore, lo stupro. Allo scoppio del caso Weinstein, tante stelle del cinema hanno confessato di sapere, tutti sapevano cosa faceva Weinstein. Ma nessuno ha parlato. E dunque, anche Meryl Streep sapeva? E Tom Hanks, da uomo, cos’ha da dire? E cosa pensare dei colleghi artisti che hanno taciuto? C’è un problema all’interno di Hollywood o è tutta colpa di Weinstein? Su cosa si costruisce la carriera di un favoloso attore?

La stampa americana queste domande le ha fatte, soprattutto a Meryl Streep. L’hanno subissata, a dire il vero. Lei afferma di non essere stata a conoscenza delle molestie e tocca crederle, perché non c’è prova contraria, e perché non si può non amare Meryl Streep. Anche se è difficile nascondere una piccola delusione, considerate le risposte ondivaghe che ha rilasciato alla stampa. L’esposizione mediatica della Streep negli ultimi anni, perennemente sui giornali per essere la più fervida oppositrice di Donald Trump dopo Hillary Clinton, l’ha fatta diventare un facile bersaglio, la prima a cui chiedere conto.

Nel Belpaese, questi dubbi non si avanzano. Se l’attrice italiana Asia Argento fa notizia sulla stampa americana, allora anche un divo hollywoodiano potrebbe regalare uno scoop ai giornalisti italiani, chi lo sa. Ma forse è meglio di no. Del resto, i divi americani vengono da noi solo di tanto in tanto, punzecchiarli con domande cattivelle potrebbe apparire scortese.

Sebbene Fabio Fazio sia un professionista che ha fatto del suo stile di conduzione un marchio di fabbrica, sappiamo pure che Fazio è l’alfiere che la Rai manda avanti quando si tratta di mettere in scena le parannanze istituzionali, le cascaggini di Stato, gli svenimenti cerimoniali. E non ci sarebbe niente di male, giacché anche uno stile melenso fa parte della (o del) varietà che la televisione può e deve dare al pubblico. Ciò che lascia perplessi è come sia possibile resistere alla tentazione di sommergere di domande due colossi del cinema come Tom Hanks e Meryl Streep, anziché lasciarsi andare ad un estenuante monologo.

Eppure non è la prima volta che Fazio incappa nell’errore. Avvenne anche in un’edizione passata di Che tempo che fa, quando il conduttore si trovò ad intervistare un’altra divina creatura, la regina del pop Madonna.  In quell’occasione Madonna, che è dotata di un caratterino ben più ribelle della cortesia mostrata da Hanks e Streep, dopo aver ascoltato pazientemente l’assolo di Fazio se ne uscì fuori dicendo: “Va bene. Ma qual è la domanda?”

Resta da capire se dobbiamo giudicare Fazio per il suo ruolo da giornalista o, come si legge nella dicitura contrattuale, da artista. E in tal caso, capire se lo show deve essere portato avanti dal conduttore o dall’ospite. Se è lecito chiedere.

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