DRESSED TO KISS
Formazione: Andrea Saolini – voce e chitarra; Claudio Sussera – voce e basso; Alessandro Carfi – voce e chitarra; Fabrizio Lucidi – voce e batteria
Galan 7, Roma, 31 ottobre 2017
Le notizia belle sono soprattutto due: la prima è che nonostante tante vicissitudini e rimpasti di formazioni i Dressed to Kiss in qualche modo esistono ancora, e l’altra è che al Galan 7 offrono un’ottima prova, interessante, oltre che per il consueto livello al quale ci hanno abituati, anche perchè diversa dal solito.
Diversa dal solito per come nasce e per come si svolge, dalle informazioni carpite ai quattro prima, durante e dopo la performance. Intanto, onore e gloria ad Alessandro Carfi, lui stavolta fomentatore di questa reunion, dopo 25 anni in cui è sempre stato Andrea Saolini, lo Starchild, a tenere in piedi il progetto; inoltre per l’occasione il look cerca di mettere d’accordo tutto e tutti, con i quattro regolarmente truccati da buona tradizione, ma abbigliati a ricordare vari periodi dei KISS autentici.
Così lo stesso Starchild si veste di colori sgargianti, giallo e rosso soprattutto, a ricordare il periodo di Asylum (1985), epoca dei KISS senza trucco; il Demon completamente nero in linea con il look di Crazy nights (1987), Space Ace con una giacchetta a scacchi a metà tra i Comet di Ace Frehley negli anni ’80 e quella indossata da Bruce Kulick con i KISS negli stessi anni. Abbastanza aderente all’autentico Peter Criss il catman alla batteria.
Così, mentre il locale si va riempiendo, anche di gente truccata dal momento che la serata è proprio quella di Halloween, lo show scorre regolarmente come sempre: Saolini il frontman sciorina canzoni e amenità, con tanti classici, Sussera il Demon idem con patate, peccato solo per il mancato numero del sangue finto, evidentemente evitato in quanto i tavoli con persone che mangiano sono molto vicini, Carfi nei panni di Space Ace presenta, un pò per scelta e un pò per diversa strumentazione, un sound più sporco dei suoi predecessori ma ugualmente avvincente, e si accomoda al microfono per Shock me, il solito martello pneumatico Lucidi Catman alla batteria, e anche lui si impossessa gloriosamente del microfono per Black diamond.
Scorrono le varie Detroit rock city, Deuce e tutte le altre, per un’ora e quarantacinque minuti circa di rock & roll 100%, con chicca incorporata: per Cold gin microfono e basso passano al giovanissimo Cristian, presentato come “probabile new entry” della band, che fa la sua porca figura al cospetto dei veterani.
L’esecuzione dei pezzi e i movimenti scenici, laddove possibile e finchè spazi e tempi lo consentono, risultano abbastanza fedelmente, e direi anche molto rispettosamente, coerenti con quelli dei veri KISS, compreso il logo che campeggia sullo sfondo, una stoffa nera con lustrini luminosi che rende perfettamente l’idea di quello vero.
Serata riuscitissima, nonostante i gravi lutti che hanno colpito due elementi della band proprio nell’imminenza dell’inizio dello spettacolo… Dunque a maggior ragione giù il cappello di fronte a questi ragazzi che per reagire hanno scelto la musica, hanno scelto il rock!
Alessandro Tozzi