La traccia dell’angelo

La traccia dell'angelo
Stefano Benni presenta il suo ultimo libro.

La traccia dell'angeloRoma, MelBook Store 20 Settembre 2011

La presentazione de “La Traccia dell’Angelo”, l’ultimo libro di Stefano Benni, è stata accolta dai lettori romani con molto entusiasmo.

La sala all’interno della libreria era gremita di persone, tutte orecchie per una volta, ad ascoltare le parole dello straordinario autore.

Stefano Benni “esordisce” sulle pagine del Manifesto come scrittore underground satirico, per poi dedicarsi alla stesura dei primi romanzi, che sono subito diventati negli anni ’80 dei veri best seller. Il poliedrico Benni, negli anni si dedica inoltre alla poesia, al teatro e sceneggiature cinematografiche, interagendo con la musica, specialmente il jazz.

Il suo ultimo libro, “La Traccia dell’Angelo” è un libro sicuramente molto speciale per Benni, non a caso questo libro lascia un segno in chi lo legge.

Una traccia quasi impercettibile, un segno che può indicarci una decisione, un senso, una risposta ai tanti quesiti che ci si pone nella vita. E non sempre si capisce il perchè. Naturalmente, ognuno ci vede una sua personalissima traccia, sta semplicemente a noi decifrarla.

Morfeo è il protagonista del romanzo. al centro della storia il suo “inseguimento” verso l’angelo che gli ha lasciato la sua traccia. Sarà la strada buona da seguire? Lo si scoprirà nel corso della lettura.

Il romanzo è comunque incentrato sul tema della malattia, un argomento caro al Benni, il quale non è la prima volta che viene affrontato nei suoi romanzi; anche in “Achille piè veloce” per esempio, il Benni lascia “correre” il suo personaggio tra le sue mille peripezie, senza freni.

Un romanzo sicuramente più maturo, forse più consapevole, Benni incanta il pubblico leggendo un brano del suo libro. Gli applausi scrosciano, i lettori sono attenti, persino ai particolari: tanto che lo stesso Benni se ne stupisce e meraviglia, rallegrandosene.

Ogni suo libro è unico e diverso: non si riesce a rinchiudere il Benni in una cerchia, non si riesce a “catalogarlo”, non si riesce a capire sin dove la sua fantasia arriverà. Ma i lettori lo hanno sin da subito amato per questa sua peculiarità.

A seguire qualche battuta di attualità con scambi di fragorose risate e alcune domande poste dai lettori in sala; a gran voce chiedono a Benni se tornerà a scrivere un romanzo esilarante e divertente, in poche parole allegro.

Benni risponde che ci sta pensando che si, gli piacerebbe tornare a quell’umorismo disincantato, ma mai falso (perchè il lettore se ne accorge quando la scrittura è forzata) ma con quel cinismo e quasi rocambolesco divertimento di cui i suoi personaggi sono “vittime”.

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