Le Petit Boudoir Burlesque – Amazing Circus

L’incontro tra Le Petit Boudoir Burlesque e i magici ambienti della Cappella Orsini non poteva che fare faville. E così è stato!

Roma, Cappella Orsini, 11 maggio 2018

Una mirabolante carrellata di stelle e fenomeni unici, come solo in un circo potete trovare:

Honey Madlene, La Diva Indimenticabile
Lo spirito di una donna, incantevole e maliarda, morta tanto tempo fa nel St. James Infirmary di Londra. Non riesce ad abbandonare questo mondo, costantemente tenuta in vita dal ricordo di colui che la amò alla follia e che ancora oggi la celebra cantando.
So cold, so sweet, so fair
Così fredda, così dolce, così bella.

Sally Van Tassel, Lady Barnum
La dea ex machina della mirabolante fucina del Circo Barnum, porta con sé tutto il mistero e la spettacolarità e la diavoleria di quello che fu, per eccellenza, lo spettacolo deviato di metà ‘800.
E’ un concentrato potente in cui scorrono, veloci, guizzi di genio e follia.

Matteo Gizzi, L’incantatore
Giunge nelle piazze delle città all’improvviso. Sbuca dal nulla e dal silenzio; nessuno, in effetti, lo ha mai visto arrivare. Eppure lui c’è.
Tira fuori dalla sua valigia sgangherata castelli, fenici variopinte, luminescenti e divinatorie sfere. Fa vibrare nell’aria polvere di stelle e bianche colombe.
Strega gli occhi delle fanciulle, fa battere forte i cuori.
E poi se ne va. E tutto rimane sospeso a mezz’aria.

BLACK BIJOU, L’Esotismo Incarnato
La poesia dell’essere femmina e la carnalità tribale della terra. Il fuoco di certe ancestrali passioni e l’odore di rive lontane. Un corpo, una danza, un concetto. E tutti a domandarsi se davvero il suo apparire sia mai, realmente, accaduto.

Mary Moonlight, La Voce
Per dare un’anima ai sogni, fatti di meraviglia e inconsistenza.
Per costruire dorate impalcature attorno alle illusioni.
Per musicare di ritmo, di ironia, di allegria tragica, gli avvenimenti di una notte.
A tutto questo, e a molto altro ancora, serve La Voce.

Blau Burgunder, Giulietta degli Spiriti
Una creatura sorprendente, distante eppure vicina, eterea e insieme carnale. Una bellezza prorompente, quasi prepotente. Non riuscirete a staccarle gli occhi di dosso!

DandywOlly dj, Il Musichiere
L’uomo nella Stanza dei Bottoni, colui che decide quali sonorità usciranno dal grammofono, a quale volume e con quanta intensità. E’ il Musichiere che mescola tra loro le note, le pesca da un sacchetto e le sparge, pazze e sincopate, sulle teste di Nani e Ballerine.

Direzione Artistica: Honey Madlene & Sally Van Tassel

Foto: Stefano Caruso

Intro: Le Petit Boudoir Burlesque si veste di magia, bizzarrìe, canzonette e atmosfere trasognanti nella magnifica location del Cappella Orsini Club
Una notte magica. Un succedersi di musica, performance burlesque, illusionismo, giocoleria, a riempire i sensi tutti degli astanti con le suggestioni di un moderno Freak Show.
A seguire, il dj set di DandywOlly dj: sonorità Freak Beat, Horror ‘n’ roll & Psycho Pop per ballare tutta la notte.

Dove eravamo rimasti? Ah, sì, avevamo lasciato Le Petit Boudoir Burlesque con le sue meravigliose artiste a svernare nell’esotica cornice del Makai Surf & Tiki Bar, tra i sogni cinematografici di Cinematic Revue e qualche delizioso cocktail a base di rum. Un modo davvero eccellente di stemperare il clima rigido e inclemente di quelle giornate di febbraio. Sono passati diversi mesi. Ci sono stati altri spettacoli. Ma noialtri, fedeli evidentemente ai corsi e ricorsi storici, abbiamo scelto un luogo assai suggestivo per riconnetterci con il loro mondo: la Cappella Orsini.
Corsi e ricorsi storici, dicevamo, perché già nell’autunno scorso avevamo preso confidenza con questo ambiente eccentrico e ricco di stimoli, grazie a un differente spettacolo di Burlesque intitolato Cabaret Domestique.

La Cappella Orsini, luogo davvero magico situato nel cuore di Roma, è una cappella sconsacrata i cui spazi testimoniano vicissitudini ancora più antiche, trovandosi essa nello stesso punto dove era posizionata un tempo la cavea del Teatro di Pompeo. A spiegarci tutto questo è un padrone di casa d’eccezione, chiamandosi lui Roberto Lucifero ed essendo la location prescelta una cappella sconsacrata. Nomen omen. A parte gli scherzi, ed allontanando da noi qualsiasi suggestione relativa a pellicole come L’avvocato del diavolo, c’è da rilevare che la sua breve e preziosa introduzione storica ha senz’altro arricchito di fascino la serata.
Per restare in tema di fascino, va detto subito che Le Petit Boudoir Burlesque continua a regalare serate indimenticabili e che questo si deve in primo luogo alla fascinosa Honey Madlene, ideatrice di tale format e protagonista a sua volta di performance seducenti, dallo charme inconfondibile. Accanto a lei una perfetta “partner in crime”, Sally Van Tassel, altra reginetta del Burlesque capitolino quanto mai a suo agio, con la sua verve, nei panni di Lady Barnum. Nostra signora del circo. Sì, perché per l’occasione Le Petit Boudoir Burlesque ha sagacemente proposto una sua versione circense, ribattezzata non a caso Amazing Circus, che con la sua forza ammaliatrice è riuscita persino a risvegliare in noi il ricordo di un musical davvero bello visto quest’anno sul grande schermo, The Greatest Showman di Michael Gracey.

Musica. Bellezza. Magie. Gli ingredienti cominciano man mano a delinearsi. La bravura di Honey Madlene e Sally Van Tassel, che oltre a esibirsi curano la direzione artistica dello show, sta anche in questo: di serata in serata riescono a generare qualcosa di nuovo, di accattivante, riproponendo i numeri più belli creati dagli artisti che partecipano solitamente allo spettacolo, ed amalgamandoli alla perfezione con presenze nuove, con suggestioni inedite. Accade così che la statuaria bellezza di Blau Burgunder, ormai una abitué, dia vita alla sua Giulietta degli Spiriti per l’ennesima volta. Ma accade anche che gli occhi del pubblico siano totalmente rapiti da una “guest star” di gran classe, la magnetica Black Bijou: carnale e al contempo quasi impalpabile, tribale, capace di far vibrare l’intera Cappella Orsini al ritmo delle sue sinuose movenze. Che incanto!
Il vecchio e il nuovo continuano perciò a mescolarsi. Più spazio alla musica, in questa occasione. Sia per l’impegno costante profuso da DandywOlly, il “musichiere” di turno, destinato anche al termine delle esibizioni a portare avanti la serata nelle vesti di DJ. Sia per certi siparietti ludici come quello iniziale, con tutti gli artisti subito coinvolti in una intro musicale concepita nel segno della romanità. Sia per la presenza in scena di una cantante come Mary Moonlight, capace di dare l’anima nei diversi brani che hanno reso ancora più brillante l’atmosfera.
Insomma, ci piace sempre mettere in primo piano le magnifiche presenze femminili che animano Le Petit Boudoir Burlesque. Eppure, dulcis in fundo, c’è un maschietto che ha reso ancora più magica la notte di venerdì. In tutti i sensi. Elegante nei modi, garbatamente ironico nello sguardo, in grado di stimolare le fantasie del gentil sesso con un gioco di prestigio ed un battito di ciglia, “l’arcano incantatore” (e così abbiamo reso omaggio pure a Pupi Avati) Matteo Gizzi nel giro di poche apparizioni ci ha fatto tornare tutti bambini, trascinandoci a bocca aperta in un vortice di destrezza e di illusionistiche prodezze, tra cappelli roteanti e sfere tenute magicamente in sospensione. Un Doctor Strange della porta accanto, verrebbe quasi da dire. E con lui l’immaginario circense ha trovato la sua definitiva consacrazione, negli spazi fuori dal tempo della Cappella Orsini.

 

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