LITFIBA AL ROCK IN ROMA

LA TETRALOGIA DEGLI ELEMENTI IN UN CONCERTO CHE HA INFIAMMATO I NOSTALGICI DI CAPANNELLE

Probabilmente, in larga parte del pubblico presente a Roma all’Ippodromo Capannelle per il concerto dei Litfiba, la parte nostalgica ha giocato un ruolo importante. La generazione italiana dei 40-50 anni di oggi erano ragazzi quando il gruppo fiorentino guidato da Piero Pelù e Ghigo Renzulli pubblicava i suoi album più rock, con quella “Tetralogia degli elementi” che celebrava il fuoco (El Diablo, 1990), la terra (Terremoto, 1993), l’aria (Spirito, 1994) e l’acqua (Mondi Sommersi, 1997).

Questo per dire che erano tutti pronti ad accogliere il rock della band quando, alle 21:45 esatte, si accendono le luci sul palco e Pelù annuncia l’imminente “Terremoto” che si abbatterà da quel momento fino alle due ore e mezzo successive.

Il front-men fiorentino invita alla “resistenza” contro un’Italia sempre più “mafiosa e sporca”, temi, questi, ricorrenti soprattutto nei primi due album della tetralogia (El Diablo e Terremoto). La chitarra di Renzulli è sempre protagonista, Pelù si muove sul palco come se fosse ancora “un ragazzaccio” degli anni ’90 e il perfetto blues di “Sotto il Vulcano” viene riarrangiato sulle note di “Je so pazz” per un tributo e un saluto al grande Pino Daniele.

In questa tournée Piero Pelù e Ghigo Renzulli sono accompagnati da Luca Martelli alla batteria, Ciccio Li Causi al basso e Sago Sagona alle tastiere. Il risultato è un concerto energico e riuscito, che appassiona gli spettatori di ieri e di oggi.

Nella prima parte Pelù e compagni scaldano gli animi con “Resisti”, “Dimmi il nome”, “Africa”, “Dinosauro”, “Lo spettacolo”, “Animale di zona”, “El diablo”, “Dottor M”, “Linea d’ombra”, “La musica fa”, “Tammùria”, “Sparami”, “Ora d’aria” e “Siamo umani”. Come si vede, accanto ai grandi successi, hanno il loro spazio brani cosiddetti “b-side”, ovvero quei brani meno noti, comunque pieni di energia e poesia, alcuni mai suonati dal vivo, oscurati in alcune stagioni dalle hit, ma che la band crede sia giusto rilanciare come fossero pezzi nuovi.

Giungono anche momenti giocosi come quando alcune ragazze, complice il gran caldo, rimangono in topless per la gioia dei protagonisti sul palco. Oppure quando Piero Pelù si lascia andare per il famoso body surfing. La folla lo solleva, Pelù naviga sopra le teste e le braccia del pubblico in delirio, ma la troppa foga di qualche fan rischia di farlo cadere a terra, quindi viene spinto nuovamente sul palco. Dopo una piccola pausa, il gruppo torna sul palco per continuare con “Fata Morgana” (una delle canzoni più belle di sempre), “Ragazzo”, “Spirito”, “Regina di cuori”, “Gioconda” e “Ritmo 2#”, forse un po’ sottovalutata quando fu pubblicata ma potente e rock, assolutamente degna di stare nel repertorio dei più bei brani dei Litfiba. Per chiudere in bellezza i Litfiba hanno concesso un ulteriore bis con due grandi successi come “Maudìt” e “Cangaceiro”.

Tetralogia degli Elementi Live è un tour che racconta la storia musicale dei Litfiba degli anni ’90, quatto album collegati tematicamente che rappresentano un’opera rock, una storia epica di un gruppo che ha segnato profondamente la storia della musica rock italiana.

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