Maurizio Battista

Maurizio Battista
Oggi non è giornata.

Maurizio BattistaRoma, Teatro Sistina, 19 Febbraio 2013

Debutto scoppiettante ma al contempo dal clima famigliare quello di Maurizio Battista con il suo nuovo spettacolo “Oggi non è giornata”, in programmazione al Teatro Sistina di Roma dal 19 Febbraio fino al 17 Marzo.

Un lungo periodo nel quale sicuramente il comico saprà divertire il pubblico romano (e non) che giungerà per assistere allo spettacolo presso uno dei più prestigiosi teatri di Roma.

Senza fretta. Ai romani la fretta non piace.

A bordo di una bicicletta, sintomo dei tempi di crisi in cui siamo piombati, Maurizio Battista giunge sulla scena, allestita come un vecchio cinema abbandonato, ove vi sono affisse alle pareti locandine di film famosissimi, una scrivania affollata di fogli e cartelline, vecchie poltrone cinematografiche ed una cassaforte delimitata da un cordone di sicurezza, ove a detta di Battista vi sono contenute le cose più preziose dello spettacolo.

Maurizio Battista ripercorre la storia d’Italia negli ultimi 50 anni e della sua amata città, talvolta raccontando le vicissitudini del suo quartiere, ovvero San Giovanni. Lo fa con l’ausilio di alcuni filmati d’epoca e delle lettere, come una sorta di alfabeto della memoria.

A” come Alimentazione. Si parte dunque dal cibo. Cosa mangiavano i nostri nonni? Quel che si mangia oggi, ma spendendo molto meno. Difatti tutto ciò che all’epoca era considerato povero, ora assume agli occhi dei ristoratori come quella novità e prelibatezza da vendere a peso d’oro. Qualche esempio? La cacio e pepe è il piatto più povero della tradizione romana eppure, in alcuni prestigiosi ristoranti è quello che ha un costo più elevato. E cosa dire del “quinto quarto” di cui la nostra cucina ne è ricca? Trippa ed interiora varie erano cinquanta anni fa solo degli scarti poveri che la cucina recuperava per la cultura del non gettare via niente, mentre ora sono prelibatezze ricercate, che forse molti non mangerebbero se alcuni piatti non avessero dei nomi così “esotici” ed invitanti.

Si prosegue con “B” come Benessere, ovvero di come tutti siano presi dalle SPA. Molti però non sanno cosa significhi SPA ed il motivo del loro costo elevato. Forse si risparmierebbe un pochino chiamandole semplicemente terme, come ce ne sono tante in Italia.

Oppure “C” come Cultura, quella cultura maltrattata che ora subisce tagli ovunque, quasi da farci dimenticare la nostra millenaria storia. Il senso della scena è anche un riferimento alla cultura decadente della società che si evolve, talvolta prendendo la direzione sbagliata.

Battista è un fiume in piena, non si riesce a smettere di ridere. Il suo palcoscenico è il palcoscenico “ideale” per tutti, ove ognuno potrebbe salire e raccontare i propri ricordi e le proprie storie, accomunate da quel senso di saggezza che talvolta si trasforma in comicità, unica del romano. Battista ama coinvolge il pubblico, quello seduto specie nelle prime file, per raccontare al meglio parti del suo spettacolo, talvolta rendendolo protagonista per tutta la durata dello show. Un coinvolgimento che crea interazione, dal quale di certo lo spettatore temerario coinvolto non si astiene. Non si sfugge alla battuta di Battista, il quale con sapiente maestria sa condurre il gioco delle parti, affinchè anche il più timido ed introverso pubblico si rilassi e si diverta.

Nel suo spettacolo non mancano neppure le news, annunciate dalla lettera “N” dell’alfabeto, ove appunto sono proprio i suoi fans ad essere i protagonisti, segnalando cartelli scritti in lingue talvolta sconosciute, talvolta simili all’italiano, con gravi errori grammaticali, che al contempo però non possono che strappare una enorme risata e meraviglia tra chi osserva. Geni assoluti assoldati dal grande comico che ne diviene il portavoce, il megafono d’eccellenza.

Tra una risata e l’altra, arriva sul palco anche l’artista di strada Monsieur David, il quale con l’ausilio dei suoi piedi e tanta creatività, rappresenta sul palco una struggente storia d’amore. Poetica e sognante, uno spettacolo nello spettacolo, che fa per un momento dimenticare tutte le negatività della giornata, per gettarsi a capofitto in una storia d’amore, ove i personaggi sono animati dai piedi dell’artista.

Ma Battista torna a raccontarci la visione del mondo, ridendo e colpendo proprio l’essere umano nei suoi vizi e nei suoi difetti, non tralasciandone però anche le virtù. Toccante la lettera dedicata ai figli ed ai nonni, i quali rappresentano lo specchio della società che sarà e lo specchio della società che è stata, ritrovandovi al centro una generazione che forse colpe non ne ha, ma subisce forti disagi.

L’unica soluzione, o forse quella più salutare, è quella di riderci su, prendendola in giro, così come ama fare Battista. Ed il pubblico lo segue, lo applaude e ride delle sue sventure, che alla fine sono anche le nostre.

Toccante anche l’intervento della compagna di un celebre attore della nostra comicità, ovvero Gino Bramieri, che sale sul palco assieme a Battista per un omaggio alla sua memoria. Su quel palcoscenico Bramieri ci è stato per ben 30 anni.

Lo spettacolo si conclude con la lettera “X,” ove il pubblico può richiedere i tre sketch più divertenti del comico, il quale li eseguirà senza batter ciglio.

E’ tardi, è tardissimo. Battista non vuole andare via e non vuole che il pubblico se ne vada. Il suo pubblico è come una grande famiglia, dalla quale non si vuole separare.

Ma il sipario scende inesorabile dopo la mezzanotte.

E’ ora di accomiatarsi. Se troverete visi sorridenti a notte fonda, non meravigliatevi. La risata è contagiosa e Battista ne è un portatore sano.

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