Memling

Memling
Rinascimento Fiammingo.

Memling  Roma, 10 Ottobre 2014, Scuderie del Quirinale

Per la prima volta in Italia, presso le Scuderie del Quirinale, è protagonista Hans Memling con una mostra dedicata all’artista che, grazie a una personale realizzata a Bruges nel 1994 in occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte, ha riacceso i riflettori su questo straordinario artista e sulla sua pittura che si racchiude nel filone dell’arte fiamminga.

L’arte di Memling ha influenzato anche svariati artisti italiani rinascimentali, quali Leonardo, Raffaello, Lotto e Ghirlandaio che hanno appreso, se non talvolta attinto a piene mani dalle sue opere, sia per le pose e sia per la straordinaria riproduzione dei personaggi protagonisti delle tele del Memling.

Le varie opere presenti in questa mostra provengono dal Groeninge Museum di Bruges, dalla Royal Collection di Londra, dal Museo del Louvre e nonché dalla Frick Collection di New York, opere spesso inamovibili dalla loro collocazione originaria, ma sono state prestate per questa grande esposizioni che, grazie a uno studio di Till-Holger Borchert, curatore del Memling Museum di Bruges e studioso di livello internazionale dell’arte fiamminga del XV secolo, con questa mostra intende dimostrare come la pittura di Memling abbia influenzato la pittura italiana, ma anche più largamente di come la pittura fiamminga abbia ispirato quella italiana, grazie anche ad accordi economici e finanziari che i due paesi, l‘Italia e le Fiandre, strinsero nel XV secolo, dando così vita a uno stretto contatto e scambio, non solo economico, ma anche di passaggi reciproci nelle rispettive terre, da parte degli artisti.

MemlingLa ricca borghesia inoltre, era solita commissionare ritratti e opere, i quali supportarono e coltivarono così il genio degli artisti che rivoluzionarono così l’arte italiana.

Il percorso espositivo è diviso in sette sezioni. Nella prima sezione vi sono esposti i primi lavori di Memling, accanto a quelli del suo presunto maestro Rogier van del Weyden. Tra le opere presenti vi sono “Deposizione di van der Weyden” ed il “Trittico per Jan Crabbe”, restaurato per l’occasione.

La seconda sezione è ispirata al tema delle commissioni per i committenti italiani attivi nelle Fiandre. Da segnalare la grande tavola lignea di Ignoto maestro napoletano che, nella figura di San Michele, riecheggia in modo patente la figura del Trittico del Giudizio universale di Danzica, in particolare quella dipinta sull’anta posteriore.

La terza sezione è dedicata ai suoi ritratti messi a confronto con altri pittori a lui vicini in Belgio. Tra le opere si segnalano il Ritratto d’uomo.

Mentre nella quarta sezione il tema è quello della narrazione, ovvero quello di raccontare degli avvenimento. Tra le opere si segnalano La Passione di Cristo, commissionata da Tommaso Portinari.

La quinta sezione è dedicata agli altari devozionali di committenza privata, ove vi sono la maggior parte delle opere che non sono mai state mostrate al pubblico. Vi sono le opere del Memling, le opere dei pittori che a Bruges lavoravano per clienti italiani e alcune opere di Memling dove affiorano i primi segni dell’ornamentistica rinascimentale. Tra le varie opere si segnalano La Madonna con Bambino ed Angeli, lo straordinario monumentale trittico di San Lorenzo della Costa e il Cristo Benedicente da Genova, nonché la copia esatta che ne fece Ghirlandaio e che testimonia la presenza del quadro nella Firenze del XV secolo.

MemlingL’ultima sezione di questo straordinario percorso espositivo testimonia le importanti commissioni di famiglie altolocate a Memling e ai suoi contemporanei, tra cui il Trittico di Adriaen Reins, il Trittico della Resurrezione e il Trittico Pagagnotti.

La mostra gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ed è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica e organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con Arthemisia Group.

La mostra è visitabile dal pubblico fino al 18 Gennaio 2015.

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