Quando pensiamo a Picasso la mente volta subito al cubismo, corrente artistica di cui fu uno dei massimi esponenti. Con la mostra “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo: 1915-1925” dobbiamo però ricrederci, o meglio, abbiamo la possibilità di esplorare l’arte di Picasso sotto una luce diversa, esplorando così diverse opere (non solo quindi attinenti al cubismo) d’ispirazione classica, in special modo in questo frangente si possono visionare le opere influenzate dal suo viaggio in Italia tra Roma e Napoli, al segutio dell’amico Jean Cocteau.
Un viaggio che Picasso compì 100 anni fa e che fu straordinario, sia per l’influenza artistica che poi ne è derivata, e sia per l’incontro con la ballerina russa Olga Khokhlova che in seguito divenne sua moglie.
La mostra allestita presso le Scuderie del Quirinale è composta da oltre 100 opere, tra dipinti, gouaches e disegni; ma non mancano neanche le testimonianze fotografiche del suo soggiorno in Italia, tra cartoline, lettere e documenti, accuratamente selezionati dal curatore Anunciata von Liechtenstein.
La mostra è anche un omaggio al soggiorno di Pablo Picasso in Italia, che avvenne dal febbraio all’aprile del 1917 a Roma e a Napoli, che concludono le celebrazioni dell’artista iniziate in primavera proprio nel nostro Paese.
Le opere in mostra mettono in luce le varie sperimentazioni artistiche di Picasso, il quale utilizza vari stili per la composizione delle sue opere, come le superfici decorative delle opere ispirate al collage del periodo bellico al realismo stilizzato; dalle nature morte di declinazione cubista al ritratto classico, un ritratto che rievoca e ricorda il mondo antico nelle pose. Molti anche i bozzetti preparatori realizzati per il balletto, con protagonisti anche acrobati e circensi, ma anche costumi e scenografie.
Il percorso espositivo si snoda attraverso dieci sale tematiche, ognuna con una caratterizzazione. La Sala 1 è dedicata al Tardo Cubismo; le Sale 2 e 3 sono dedicate alle Opere romane ed ai ritratti; la Sala 4 è dedicata alla maniera monumentale ed al classicismo reinventato; la Sala 5 è dedicata a Il Flauto di Pan; la Sala 6 è dedicata a Picasso a Roma e a Napoli; la Sala 7 è dedicata a Parade e i Balletti Russi; la Sala 8 è dedicata alla Fluidità di Stile; la Sala 9 è dedicata alla maniera monumentale e il Mediterraneo ed infine la Sala 10 ha il titolo di Addio alla danza.
Tra le opere presenti vi sono Ritratto di Olga in poltrona (1918), Arlecchino (Léonide Massine) 1917, Natura morta con chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavolo (1919), Due donne che corrono sulla spiaggia (La Corsa) (1922), Il Flauto di Pan (1923), Saltimbanco seduto con braccia conserte (1923), Arlecchino con Specchio (1923) e Paulo come Pierrot (1925).
Ben 38 sono i prestatori che hanno permesso di realizzare quesra mostra, con opere straordinarie ed uniche che provengono da Europa, Stati Uniti e Giappone, da Musée Picasso, Centre Pompidou e molti altri.
Opere che sono state fortemente influenzate dalle statue antiche, dalla monumentalità e dalla classicità e la sensualità nascosta, come quella degli affreschi erotici di Pompei, le maschere della Commedia dell’Arte, la frenesia della vita nella stradina di Via Margutta o dei vicoli di Napoli.
Tutto questo e molto altro si respira nel percorso espositivo allestito presso le Scuderie del Quirinale. Il progetto è stato supervisionato da Carmen Gimenez, Laurent le Bon, Brigitte Léal, Valentina Moncada, Bernard Ruiz Picasso e Gary Tinterow, mentre l’allestimento è curato dallo Studio Selldorf di New York.
A collaborare vi sono inoltre Scuderie del Quirinale e Gallerie Nazionali di Arte Antica, fortemente voluta da Mario De Simoni e Flaminia Gennari Santori.
La mostra è aperta al pubblico fino al 21 Gennaio 2018.