GENERE: Commedia
ANNO: 2016
REGIA: Dan Mazer
ATTORI: Robert De Niro, Zac Efron, Zoey Deutch, Julianne Hough, Aubrey Plaza, Dermot Mulroney, Adam Pally, Jason Mantzoukas, Mo Collins, Brandon Mychal Smith
SCENEGGIATURA: John Phillips
FOTOGRAFIA: Eric Alan Edwards
MONTAGGIO: Anne McCabe
MUSICHE: Michael Andrews
PRODUZIONE: Lionsgate, BillBlock Media.
DISTRIBUZIONE: Eagle Pictures
PAESE: USA
DURATA: 102 Min
DATA USCITA: 13 aprile 2016
Jason (Zac Efron) sta per sposarsi con la figlia del suo capo e diventare così socio nello studio legale del suocero. Accade però che muore la nonna e Jason si reca al funerale dove rivede, dopo tanti anni, il nonno poco frequentato.
Un ultimo desiderio della nonna defunta convince il povero Jason a mettersi in viaggio con il nonno per accompagnarlo in Florida.
A leggere gli attori principali (De Niro e Efron) si può pensare ad un De Niro che interpreta un “nonno scatenato” ma che tiene a bada un nipote ancor più scatenato, invece troviamo un De Niro volgarissimo. Un film senza nessun doppio senso, solo battute dirette, esplicite e volgari. De Niro appare come un arrapato guardone, sboccato e Zac Efron è il nipote posato, avvocato, serio che cerca di calmare l’esaltato nonno sempre alla ricerca di femmine.
Droga e alcol a fiumi finché anche il bacchettone Jason (Efron) cade nella trappola del nonno perdendo ogni inibizione.
Il matrimonio viene messo così a dura prova.
Dopo tre quarti d’ora la prima battuta seria del film sulla tristezza della vecchiaia e della solitudine, la prima delle pochissime battute non volgari.
Nel film non scatta neanche un colpevole sorriso, c’è solo una sensazione di sgradevolezza reazionaria. Con tanto di messaggio morale finale del De Niro militare che tiene fede allo slogan patriottico “De oppresso liber”,ossia impedisce al nipote di commettere un errore sposando la donna sbagliata e si concede di fare sesso con una ragazza di 40 anni più giovane.
“De oppresso liber”! Certamente De Niro ha liberato l’indole oppressa dell’avvocato, certamente ha voluto riallacciare il rapporto con il figlio, ma il film è quello che è!
Risate poche, volgarità tante.