Oasi e premio 6Artista

Oasi e Premio 6Artista al Macro
Arte contemporanea da vivere.

Oasi e Premio 6Artista al MacroRoma, 9 Aprile 2014, Museo Macro

Al Museo Macro di Via Nizza tornano nuove mostre di arte contemporanea.

Si comincia dall’installazione adattiva scultoreo-musicale “Oasi”, a cura del CRM – Centro Ricerche Musicali, nata dalla collaborazione tra l’artista Licia Galizia ed il compositore Michelangelo Lupone.

L’opera è stata appositamente concepita e realizzata per essere presentata ed allestita all’interno degli spazi del Museo Macro, in una camera dalle pareti nere, per ricreare ancora di più quella forte emozione ed atmosfera che si lega all’installazione. Prima di entrare nella stanza però, i visitatori debbono necessariamente togliersi le scarpe, così da interagire appieno con le sculture-musicali che vi sono poste all’interno.

Una esperienza multisensoriale che abbraccia ed avvolge il visitatore in una camera ove i movimenti di chi vi è dentro, o la semplice interazione con le linee affusolate delle opere, il soffice calpestio del camminare o il brusio meravigliato di chi vi accede, crea un suono che muta a seconda dell’ambiente ricreato. Così i visitatori possono ascoltare le vibrazioni ed i suoni prodotti che mutano continuamente, a seconda degli eventi circostanti nella sala.

Oasi e Premio 6Artista al MacroL’opera si basa sui Planofoni, ovvero una particolare tecnologia ideata dal compositore Michelangelo Lupone e sviluppata dal CRM, in grado di produrre e diffondere il suono che emana dai materiali naturali e sintetici, come i metalli, il legno, la carta, il vetro ed altri derivati di questi, utilizzati e messi in vibrazione con appositi dispositivi elettronici che danno vita a una partitura musicale che si trova nella struttura, creata dall’artista abruzzese Licia Galizia.

L’opera è fruibile a tutti senza barriere architettoniche fino al 7 Settembre del 2014.

L’altra mostra invece riguarda quella dei vincitori del premio d’arte rivolto agli artisti emergenti under 30 che vivono in Italia, ovvero il premio “6Artista”, promosso dall’Associazione Civita e dalla Fondazione Pastificio Cerere, grazie al sostegno della Camera di Commercio di Roma e della Fondazione Roma. I vincitori di questa quarta edizione sono Davide Stucchi ed Helena Hladilová, i quali hanno trascorso un periodo di residenza a Roma di sei mesi presso la Fondazione Pastificio Cerere per realizzare le opere che si trovano ora all’interno del Museo Macro e fruibili dai visitatori.

Oasi e Premio 6Artista al MacroL’esposizione è a cura di Marcello Smarrelli, Direttore Artistico della Fondazione Pastificio Cerere, con l’assistenza curatoriale di Saverio Verini.

Lo spunto delle opere proviene dalla questione su una riflessione riguardo l’aura di un’opera d’arte.

Davide Stucchi analizza il tema dell’opera d’arte danneggiata, come fenomeno in grado di aprire un nuovo feticismo rispetto all’oggetto artistico e alla sua trasmissione. La sua opera quindi è un insieme di elementi di uso quotidiano disposti lungo un asse, reinventando l’arte in una chiave ironica, indagando i cambiamenti di stato e forma che modificano le opere in mostra, a seguito della loro produzione e distribuzione.

Oasi e Premio 6Artista al MacroL’opera di Helena Hladilová invece è un’opera costituita da una serie di pannelli ove il visitatore è invitato ad interagire con l’opera stessa. Dal titolo “Capping”, termine con il quale si definisce la pratica di intervenire per cancellare o coprire un graffito con un altro segno, coniato nel writing, la plastilina bianca di cui sono ricoperti i vari pannelli si presta appunto proprio a questo intervento diretto del visitatore, mescolandosi con l’idea di base dell’artista.

In questo modo, l’opera viene messa completamente in discussione, ove l’intervento del visitatore diviene protagonista assieme all’artista. I pannelli poi saranno smontati e messi in mostra per evidenziare le “reazioni” ottenute dall’opera stessa.

L’arte contemporanea si presta molto all’interazione con il pubblico, sancendo così un rapporto più stretto ed emozionale tra artista, opera e fruitore, ove il fruitore però non è soltanto un ammiratore, ma diviene al contempo artefice e parte integrante della stessa.

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