Ebbene sì, Leonardo Di Caprio ce l’ha fatta. Dalla diretta in mondovisione dell’88° edizione degli Oscar 2016 lo si è visto sventolare la tanto ambita statuetta come miglior attore protagonista. La cerimonia di premiazione si è tenuta il 28 febbraio al Dolby Theater di Los Angeles, l’Oscar al miglior film è andato a Il Caso Spotlight, pellicola che racconta l’inchiesta del Boston Globe sui casi di pedofilia nella Chiesa. Buona anche la performance di Mad Max, quarto capitolo della saga con il sottotitolo di Fury Road: porta a casa ben sei statuette su 12 candidature, sebbene i premi riguardino esclusivamente il comparto tecnico (miglior scenografia, montaggio, sonoro, montaggio sonoro, trucco e costumi), a scapito dei riconoscimenti più ambiti. La miglior regia è infatti quella di Alejandro González Iñárritu per il suo Revenant – Redivivo, che ottiene anche i premi per la miglior fotografia e miglior attore, il già citato Leo Di Caprio.
Brie Larson è la miglior attrice protagonista per Room, mentre per i ruoli da co-protagonista vincono Mark Rylance (Il ponte delle spie) per gli uomini e Alicia Vikander (The Danish Girl) per le donne. C’è anche un piccolo orgoglio italiano, il riconoscimento dato a Ennio Morricone per le musiche di The Hateful Eight, regia di Quentin Tarantino. Queste le assegnazioni di una cerimonia preceduta da ben pochi scintillii, viste le polemiche scoppiate nei giorni scorsi sul caso “white Academy” e il boicottaggio delle premiazioni da parte di alcuni volti noti del grande schermo, come Spike Lee e Mark Ruffalo (Il Caso Spotlight). L’assenza di candidature per gli artisti afroamericani aveva infatti spinto molti alla protesta, e le pressioni sono arrivate anche per Chris Rock, il comico afroamericano incaricato di presentare la cerimonia. In molti gli avevano chiesto di assentarsi, ma Rock si rifiuta.
Il perché lo spiega durante la presentazione di apertura: “facile rinunciare a un lavoro se ne hai tanti fra cui scegliere – scherza il comico – se rinuncio anche a questo quando lavorerò di nuovo?”. Fare dell’ironia è il suo mestiere, ma il motivo reale che lo spinge ad accettare il ruolo di presentatore è che non vede l’utilità del boicottaggio. Per Chris Rock si tratta infatti di una semplice azione di testimonianza che porta a ben poco sul lato pratico: “e che mi dite allora della separazione fra uomini e donne per la categoria di miglior attore? Il genere incide sull’interpretazione?”. Tuttavia, non rinuncia alle critiche: “hanno accusato l’Academy di razzismo, io non credo che si tratta di questo. Oggigiorno qualsiasi cosa è razzismo, mi sembra un’esagerazione. Non è una questione di razzismo, ma di opportunità. Noi vogliamo più opportunità”. Scrosciano gli applausi.
Non poteva ovviamente mancare la citazione di Martin Luther King, menzionato dalla presidente dell’Academy Cheryl Bone Isaacs che esorta “tutti quelli che hanno un ruolo a Hollywood a contribuire al cambiamento” e sottolinea che “il consiglio direttivo dell’Academy ha già dato il messaggio che l’inclusione serve a renderci tutti più forti”. Il riferimento è all’annessione di 322 nuovi membri che la Isaacs avrebbe incluso nei votanti dell’AMPAS e al programma quinquennale A2020 per favorire la mescolanza di generi e etnie all’interno dell’istituzione. Insomma Cheryl Isaacs rivendica le proprie iniziative e molla il cerino in mano all’industria cinematografica. Come a dire, ora tocca a voi.
Dopo le excusatio e le risate arriva finalmente il momento delle premiazioni. L’Oscar più atteso era per l’appunto quello per attore protagonista. In nomination ci sono Leonardo Di Caprio (Revenant), Bryan Cranston (L’ultima parola), Matt Damon (The Martian), Michael Fassbender (Steve Jobs) e Eddie Redmayne (The Danish Girl). Inutile dire che il tifo era tutto per Di Caprio. Nei giorni precedenti il web si era scatenato nella creazione di strepitosi meme che ricordavano tutte le non-vittorie del Leonardo nazionale, inclusa quella del 2014 in cui Di Caprio si è visto soffiare il premio dal collega Mattew McConaughey, entrambi presenti in The Wolf of Wall Street. Il sarcasmo ha raggiunto picchi elevatissimi, fino alla creazione del videogame Leo’s Red Carpet Rampage: per vincere bisogna aiutare Di Caprio a guadagnare l’Oscar schivando le star presenti sul tappeto rosso. Alla fine Di Caprio vince per davvero e pronuncia un discorso immaginato chissà quante volte.
Il primo ringraziamento va a Martin Scorsese, considerato il suo mentore. Poi prosegue: “Revenant è il racconto del rapporto tra l’uomo e la natura. Il cambiamento climatico è reale è sta accadendo proprio adesso. Dobbiamo affrontarlo e smettere di procrastinare. Dobbiamo supportare tutti quei politici che non parlano a nome delle corporation ma a nome di chi non ha voce, delle popolazioni indigene del mondo, delle milioni di persone che subiscono il cambiamento climatico, per i figli dei nostri figli, per le persone che sono state silenziate da una politica avida. Non diamo per scontato il nostro pianeta, io non do per scontata questa serata”. L’impegno dell’attore nei confronti dell’ambiente dura del resto da 13 anni. A New York Di Caprio abita in un grattacelo ecosostenibile e sta costruendo un eco-resort sull’isoletta che ha acquistato nel 2009 a largo di Belize.
Durante ogni discorso della vittoria, è usanza che la telecamera vada ad inquadrare i volti affranti delle star sedute in platea, e così è anche per Di Caprio. I colleghi attori sono ovviamente commossi, ma più di tutti lo è l’amica di sempre Kate Winselet che stringe le mani in segno di preghiera. L’Oscar, finalmente, è arrivato.
OSCAR 2016: NOMINATION E VINCITORI
Miglior film
Il caso Spotlight (Spotlight), a Michael Sugar, Steve Golin, Nicole Rocklin, e Blye Pagon Faust
La grande scommessa (The Big Short), a Brad Pitt, Dede Gardner, e Jeremy KleinerKay
Il ponte delle spie (Bridge of Spies), a Steven Spielberg, Marc Platt, e Kristie Macosko Krieger
Brooklyn, a Finola Dwyer e Amanda Posey
Mad Max: Fury Road, a Doug Mitchell e George Miller
Sopravvissuto – The Martian (The Martian), a Simon Kinberg, Ridley Scott, Michael Schaefer, e Mark Huffam
Revenant – Redivivo (The Revenant), a Arnon Milchan, Steve Golin, Alejandro González Iñárritu, Mary Parent, e Keith Redmon
Room, a Ed Guiney
Miglior regia
Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Lenny Abrahamson – Room
Tom McCarthy – Il caso Spotlight (Spotlight)
Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)
George Miller – Mad Max: Fury Road
Miglior attore protagonista
Leonardo DiCaprio – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Bryan Cranston – L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo)
Matt Damon – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Michael Fassbender – Steve Jobs
Eddie Redmayne – The Danish Girl
Miglior attrice protagonista
Brie Larson – Room
Cate Blanchett – Carol
Jennifer Lawrence – Joy
Charlotte Rampling – 45 anni (45 Years)
Saoirse Ronan – Brooklyn
Miglior attore non protagonista
Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Christian Bale – La grande scommessa (The Big Short)
Tom Hardy – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Mark Ruffalo – Il caso Spotlight (Spotlight)
Sylvester Stallone – Creed – Nato per combattere (Creed)
Miglior attrice non protagonista
Alicia Vikander – The Danish Girl
Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight
Rooney Mara – Carol
Rachel McAdams – Il caso Spotlight (Spotlight)
Kate Winslet – Steve Jobs
Migliore sceneggiatura originale
Tom McCarthy e Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight)
Matt Charman, Joel ed Ethan Coen – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Alex Garland – Ex Machina
Josh Cooley, Ronnie del Carmen, Pete Docter e Meg LeFauve – Inside Out
Andrea Berloff, Jonathan Herman, S. Leight Savidge e Alan Wenkus – Straight Outta Compton
Migliore sceneggiatura non originale
Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)
Nick Hornby – Brooklyn
Phyllis Nagy – Carol
Drew Goddard – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Emma Donoghue – Room
Miglior film straniero
Il figlio di Saul (Saul fia), regia di László Nemes (Ungheria)
El abrazo de la serpiente, regia di Ciro Guerra (Colombia)
Mustang, regia di Deniz Gamze Ergüven (Francia)
Theeb, regia di Naji Abu Nowar (Giordania)
A War (Krigen), regia di Tobias Lindholm (Danimarca)
Miglior film d’animazione
Inside Out, regia di Pete Docter e Ronnie del Carmen
Anomalisa, regia di Charlie Kaufman e Duke Johnson
Il bambino che scoprì il mondo (O Menino e o Mundo), regia di Alê Abreu
Shaun, vita da pecora – Il film (Shaun the Sheep Movie), regia di Mark Burton e Richard Starzak
Quando c’era Marnie (思い出のマーニー Omoide no Mānī?), regia di Hiromasa Yonebayashi
Miglior fotografia
Emmanuel Lubezki – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Ed Lachman – Carol
Robert Richardson – The Hateful Eight
John Seale – Mad Max: Fury Road
Roger Deakins – Sicario
Miglior scenografia
Colin Gibson e Lisa Thompson – Mad Max: Fury Road
Rena DeAngelo, Bernhard Henrich e Adam Stockhausen – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Michael Standish e Eve Stewart – The Danish Girl
Celia Bobak e Arthur Max – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Jack Fisk e Hamish Purdy – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Miglior montaggio
Margaret Sixel – Mad Max: Fury Road
Hank Corwin – La grande scommessa (The Big Short)
Stephen Mirrione – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Tom McArdle – Il caso Spotlight (Spotlight)
Maryann Brandon e Mary Jo Markey – Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)
Miglior colonna sonora
Ennio Morricone – The Hateful Eight
Thomas Newman – Il ponte delle spie (Bridge Of Spies)
Carter Burwell – Carol
Jóhann Jóhannsson – Sicario
John Williams – Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)
Miglior canzone
Writing’s on the Wall (Jimmy Napes e Sam Smith) – Spectre
Earned It (Abel Tesfaye, Ahmad Balshe, Jason Daheala Quenneville e Stephan Moccio) – Cinquanta sfumature di grigio (Fifty Shades of Grey)
Manta Ray (J. Ralph e Antony Hegarty) – Racing Extinction
Simple Song #3 (David Lang) – Youth – La giovinezza (Youth)
Til It Happens to You (Diane Warren e Lady Gaga) – The Hunting Ground
Migliori effetti speciali
Mark Williams Ardington, Sara Bennett, Paul Norris e Andrew Whitehurst – Ex Machina
Andrew Jackson, Dan Oliver, Andy Williams e Tom Wood – Mad Max: Fury Road
Anders Langlands, Chris Lawrence, Richard Stammers e Steven Warner – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Richard McBride, Matt Shumway, Jason Smith e Cameron Waldbauer – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Chris Corbould, Roger Guyett, Paul Kavanagh e Neal Scanlan – Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)
Miglior sonoro
Chris Jenkins, Gregg Rudloff e Ben Osmo – Mad Max: Fury Road
Andy Nelson, Gary Rydstrom e Drew Kunin – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)
Andy Nelson, Christopher Scarabosio e Stuart Wilson – Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)
Paul Massey, Mark Taylor e Mac Ruth – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Jon Taylor, Frank A. Montaño, Randy Thom e Chris Duesterdiek – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Miglior montaggio sonoro
Mark Mangini e David White – Mad Max: Fury Road
Alan Robert Murray – Sicario
Matthew Wood e David Acord – Star Wars: Il risveglio della Forza (Star Wars: The Force Awakens)
Oliver Tarney – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)
Martin Hernandez e Lon Bender – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Migliori costumi
Jenny Beavan – Mad Max: Fury Road
Sandy Powell – Carol
Sandy Powell – Cenerentola (Cinderella)
Paco Delgado – The Danish Girl
Jacqueline West – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Miglior trucco e acconciatura
Lesley Vanderwalt, Elka Wardega e Damian Martin – Mad Max: Fury Road
Love Larson e Eva Von Bahr – Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (Hundraåringen som klev ut genom fönstret och försvann)
Sian Grigg, Duncan Jarman e Robert A. Pandini – Revenant – Redivivo (The Revenant)
Miglior documentario
Amy, regia di Asif Kapadia
Cartel Land, regia di Matthew Heineman
The Look of Silence, regia di Joshua Oppenheimer
What Happened, Miss Simone?, regia di Liz Garbus
Winter on Fire: Ukraine’s Fight for Freedom, regia di Evgeny Afineevsky
Miglior cortometraggio documentario
A Girl In The River: The Price Of Forgiveness – regia di Sharmeen Obaid-Chinoy
Body Team 12 – regia di David Darg e Bryn Mooser
Chau, Beyond The Lines – regia di Courtney Marsh e Jerry France
Claude Lanzmann: Spectres Of The Shoah – regia di Adam Benzine
Last Day Of Freedom – regia di Dee Hibert e Jones Nomi Talisman
Miglior cortometraggio
Stutterer, regia di Benjamin Cleary e Serena Armitage
Ave Maria, regia di Basil Khalil
Day one, regia di Henry Huges
Everything will be ok, regia di Patrick Vollrath
Shok, regia di Jamie Donoughue
Miglior cortometraggio d’animazione
Bear Story, regia di Gabriel Osorio Vargas
Prologue, regia di Richard Williams
Sanjay’s Super Team, regia di Sanjay Patel
We can’t live without cosmos, regia di Konstantin Bronzit
World of tomorrow, regia di Don Hertzfeldt