Pesci ad aprile al Teatro Roma

Pesci ad Aprile
Teatro Roma
24 marzo 2023

Scritta e diretta dai Centouno: Luca Latino, Flavio Moscatelli, Ezio Passacantilli
Con: Luca Latino, Flavio Moscatelli, Ezio Passacantilli, Flavia Mancinelli

Intro: Luca, “quasi trentenne”, da poco trasferitosi nella casa ereditata dalla defunta nonna, è in preda all’ansia perché di lì a un mese dovrà sposare la ragazza con la quale è fidanzato da dieci anni. Ma i dubbi lo assalgono, lo turbano, lo confondono e lo angosciano: è davvero ciò che vuole per la sua esistenza? È la notte dell’addio al celibato, ed a sedare le inevitabili ansie arrivano gli amici del cuore e testimoni di nozze, Flavio, eterno Peter Pan, ed Ezio, che con le donne non riesce letteralmente a parlare. Più un’ospite inattesa: la escort chiamata da Flavio che scioglierà la matassa in modo assolutamente inaspettato.

Scrivere di Pesci ad Aprile il primo di aprile potrebbe sembrare uno scherzoso gioco di parole, un… pesce d’aprile appunto, ma è in perfetto accordo con lo stile dei tre coautori ed interpreti del frizzante spettacolo portato in scena – ennesima replica di un cavallo di battaglia assolutamente irresistibile – nella seconda metà di marzo presso il Teatro Roma, nel cuore del quartiere Tuscolano, a due passi dalla metro Furio Camillo ed alle spalle del poco distante parco dell’Appia Antica.

Pesci ad Aprile, scritto, diretto ed interpretato dai Centouno, al secolo Luca Latino, Flavio Moscatelli ed Ezio Passacantilli, con la partecipazione della bravissima Flavia Mancinelli, è stata, per chi scrive, una piacevolissima sorpresa; sebbene i giovani attori abbiano alle spalle anni di studio e di esperienza nei teatri off della Capitale, non ci era mai capitato di assistere ad un loro spettacolo, nel prolifico e dispersivo panorama artistico romano. Una svista fortunatamente recuperata; i Centouno rappresentano infatti, a giudizio di chi scrive, una ventata di freschezza nello scenario teatrale italiano, riuscendo nel diffiile compito di far ridere riflettendo, portando sul palco temi comuni ma tutt’altro che superficiali.

Un trio inossidabile che sul palco si presenta con i propri nomi e si completa a vicenda: se Luca Latino è di un’ingenuità disarmante, Flavio Moscatelli è il suo contraltare perfetto, nella sua concretezza a tratti illogica ma assolutamente esilarante; a chiudere il cerchio, la follia quasi irreale di Ezio Passacantilli, che rappresenta in fondo il cuore del trio, laddove la ragione ed i discorsi lasciano spazio ai sentimenti ed alle emozioni.

Pesci ad Aprile racconta una storia semplice ma pregna di significato: la notte dell’addio al celibato di Luca apre la porta a riflessioni profonde sulla vita e sull’amore, che i tre protagonisti porgono al proprio pubblico con semplicità ed ironia, grazie ad un testo divertente e garbato e ad una recitazione impeccabile e coinvolgente. I Centouno portano sul palco i dubbi e le incertezze dei giovani trentenni di oggi, tra le ansie del matrimonio e del formarsi una famiglia e le disquisizioni sul significato dell’amore; ma quando l’uomo si perde nel buio, è la donna a portare la luce: la Mancinelli, nei panni di una improbabile prostituta chiamata da Flavio per l’addio al celibato dell’amico, assurge quasi al ruolo di una romana Pretty Woman, stemperando il classico stereotipo con umorismo e simpatia.

Con i Centouno ritroviamo la commedia all’italiana di Sordi e Verdone, che raccontavano l’umanità nella sua essenza più profonda sotto il velo di un’ironia comica pur nella sua tragicità, ma traslata nella società odierna; Flavio, Luca ed Ezio scrivono e portano in scena se stessi o quantomeno il vissuto, i valori, i dubbi, le angosce, di una generazione di trentenni di oggi. L’equilibrio del testo, sempre garbato e colmo di gags e battute, fa il paio con una recitazione attenta e precisa nei ritmi comici, frutto di una professionalità acquisita nel tempo; la sintonia e la perfetta padronanza del palco dei tre attori è l’evoluzione conclusiva del percorso, che dà ai Centouno quella marcia in più che li fa spiccare nella giungla attoriale contemporanea. E noi ci auguriamo che possano portare le proprie storie sui palchi più rinomati del nostro Paese, raggiungendo la popolarità che meritano.

Michela Aloisi

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