Quando le luci si accendono sul palcoscenico del Teatrosophia, il suo direttore artistico Guido Lomoro è felice ed al tempo stesso emozionato di presentare la nuova stagione del Teatrosophia di Roma. E orgoglioso anche, visto il successo di pubblico riscontrato in quella precedente: tremilacinquecento spettatori totali per una sala, come quella di Via della vetrina 7, che ha meno di cinquanta posti non è davvero poca cosa.
La frase con cui viene presentato il nuovo cartellone è già essa stessa un programma, perché dire “non siamo qui per raccontarvi cosa facciamo, siamo qui per dirvi perché lo facciamo” sottolinea infatti la forza trainante di una passione inesauribile. Un sentimento condiviso anche dal resto dello staff, affiatatissimo, da Andrea Cavazzini dell’ufficio stampa e Maria Concetta Borgese, consulente artistica, ad Alessandra Di Tommaso, consulente organizzativa, Marta Viola di MV Comunicazione, la social media manager e curatrice del sito, la fotografa Manuela Giusto, fino a Gloria Mancuso, direttrice tecnica, e Gennaro Russo e Sabrina Sacchelli, assistenti alla direzione artistica che si occuperanno anche della gestione di sala, del botteghino e del coordinamento degli aperitivi assieme a Stefania Cancelliere.
Come afferma il direttore artistico Guido Lomoro: “Teatrosophia è la fedeltà a un’idea di fare teatro che non ho mai tradito.”

l’inizio, dunque, della nuova stagione è stato preceduto da uno evento speciale, il 27 e 28 settembre scorsi, uno spettacolo musicale che vede come autore e protagonista Gianni De Feo. Si tratta di “Canzoni in forma di nuvole, Cento Storie per Sergio Endrigo e Jacques Brel”, con il testo di Ennio Speranza e la fisarmonica di Marcello Fiorini, che presenta le figure di due cantautori diversi fra loro eppure entrambi sognatori e accomunati dallo stesso gusto per l’avventura.
L’inizio vero e proprio è però rappresentato da “Pagina Bianca”, in scena dal 2 al 5 ottobre. Scritto da Greta Croce, e diretto da Monica Attianese, è interpretato dalla stessa Attianese insieme a Mery Calamita e Gianluca Rossetti. Lo spettacolo ha vinto la prima edizione del concorso “Primo palcoscenico”. In un piccolo appartamento di periferia. Marco e Beatrice sono impegnati nella stesura di una storia. La fervida immaginazione di lui e le brillanti idee di lei, danno vita a una figura fuori dal comune. Cosa accade quando però una tormenta emotiva si scatena nella loro vita, spezzando la linea di confine tra il vero e l’immaginario?
Si prosegue con “Bianco (il volto di Jackson Pollock e Lee Krasner)” di Marco Buzzi Maresca, dal 9 al 12 ottobre, testo già presentato durante la scorsa stagione e che torna sulla scia del notevole successo riscontrato. Sul palcoscenico Serena Borelli e Gianni De Feo (quest’ultimo anche regista), con le musiche di Theo Allegretti. Sullo sfondo dell’America degli anni ’40 e ‘50 si muovono le avanguardie artistiche che migravano dall’Europa al nuovo mondo. Tra di esse Jackson Pollock, il gigante dell’espressionismo astratto, e Lee Krasner, sua compagna e artista non meno importante, vivono la loro tormentata relazione.
Parte del progetto teatrale “Free Women Suite”, di Andrea Balzola e Beatrice Schiaffino, dedicato alle donne libere e ribelli della storia, dal 16 al 19 ottobre sarà la volta de “L’imperatrice – Intervista impossibile a Virginia Oldoini, Contessa di Castiglione”. Protagonista in scena Beatrice Schiaffino che ha curato anche la regia insieme ad Andrea Balzola, autore del testo. Si tratta di un tentativo di esplorare l’identità enigmatica e affascinante della Contessa di Castiglione, donna di straordinaria intelligenza e bellezza, ambiziosa e ribelle. Cugina del Conte di Cavour, attiva nel conquistare Napoleone III alla causa italiana, in lei sorge il desiderio di diventare lei stessa un’Imperatrice.
Scritto e diretto da Guido Lomoro. Con protagonisti Bruno Petrosino e Tiziano Di Sora, va in scena dal 22 al 26 ottobre “Nessuno dopo di te”. In questa storia d’amore Diego, benestante e dalla quotidianità apparentemente “risolta”, incrocia la strada di Mirko il quale, invece, vive ai limiti. Uno, sfidando la comune morale, insegue questo amore, l’altro è frenato dalla paura e dal profondo senso di rassegnazione.
Dal 6 al 9 novembre attori e improvvisatori teatrali professionisti propongono lo spettacolo “Naked – Studi nudi di improvvisazione teatrale” con Patrizio Cossa e Fabrizio Lo Bello, per la regia di Giorgia Giuntoli. Si tratta di uno spettacolo sperimentale basato sull’esasperazione del lavoro dell’attore: non ci sono costumi, non c’è quarta parete, non c’è scenografia e, soprattutto, non c’è testo scritto. Tutto è rigorosamente improvvisato e, dunque, lo spettacolo risulta nuovo e irripetibile ad ogni replica.
Un appuntamento al quale Teatrosophia tiene molto è anche quello con il Teatro Multilingue, grazie all’unica compagnia che crea spettacoli recitati in più lingue contemporaneamente. La produzione, che ha già debuttato in Francia, presenta allora “Ho perso Marseille”, dal 13 al 16 novembre. Autore del testo è Francesco Baj, la regia di Flavio Marigliani e i protagonisti Altea Hernandez, Sabrina Sacchelli e Flavio Marigliani. Al Vieux Port di Marsiglia, corre l’anno 1939, María Luisa, una rifugiata spagnola, cerca il suo gatto Marseille fra le banchine del porto. A lei si avvicinano un uomo con dei volantini della Révolution Politique e una donna con intenti più amichevoli. Entrambi, in realtà, hanno una richiesta di aiuto molto importante da farle. Li ascolterà? Li aiuterà? E riuscirà a ritrovare il suo gatto Marseille?
Dal 19 al 23 novembre, e poi dal 26 al 30 novembre, è la volta di “Aeterno Dorian Club – una visione da Il Ritratto di Dorian Gray”. Drammaturgia e regia di Matteo Fasanella e il cast del Dark Side Lab Theatre Company. In questa storia cupamente metropoliatana, il misterioso Dorian vive relegato in un’ala del suo club londinese. Una sera, però, decide di mostrarsi, iniziando così a vivere una notte totalmente diversa dalle altre, una che porta con sé verità nascoste e dimenticate.
Mauro Toscanelli mette in scena la commedia “Quattro mamme scelte a caso” dall’11 al 14 dicembre, un ritratto di madri partenopee interpretate, oltre che dallo stesso Toscanelli, da Fabio Fantozzi, Vincenzo Longobardi e Gabriele Cantando Pascali. Una alla volta, esse ci condurranno attraverso i rapporti in essere con i rispettivi figli.
La compagnia “Storie di piazza”, spesso alle prese con la rielaborazione di testi classici, apre il nuovo anno e dal 15 al 18 gennaio presenta “Frammenti”, viaggio teatrale che attraversa il pensiero di Luigi Pirandello esplorandone temi quali la maschera sociale, l’identità frammentata, l’alienazione e il conflitto tra apparenza e verità. Sul palcoscenico Milena Aldini, Davide Ingannamorte e Luca Falleri, oltre che attori anche ideatori, adattatori e registi dello spettacolo.
Dal 22 al 25 gennaio è la volta di “Aut Aut”, con la regia di Valentina Cognatti, protagonisti Martina Grandin, Michelangelo Raponi e Alice Staccioli. Si tratta di un lavoro nato dalla lettura dell’opera “Aut-Aut” del filosofo danese Søren Kierkegaard. Attraverso il corpo e la parola, lo spettacolo interroga le scelte esistenziali dell’uomo contemporaneo. Come ben sappiamo, l’espressione Aut-Aut implica in una decisione una netta separazione: quando scegliamo una strada, rinunciamo all’altra. Il testo, dunque, affronta proprio la solitudine della scelta e le sue conseguenze, come l’ansia sociale e la ricerca di identità personale.
Adriano D’Amico compone le musiche del “Don Chisciotte” che vedremo dal 29 gennaio al 1 febbraio. Con lui saranno sul palco Claudio Panzironi e Valentina Mattia diretti da Jolanda D’Amico.
Dal 5 all’8 febbraio tocca ad Alessandra Ferro, in veste di attrice e regista, con “Regina madre”, di Manlio Santanelli. Co-protagonista Claudio Chopper Camilli. La vecchia signora “Regina” riceve la visita del figlio Alfredo, giornalista e marito fallito che ha deciso di stabilirsi nella casa materna. Tra i due inizia presto un fitto scambio di accuse che conduce ad amari ricordi.
Ispirato alle giullarate del XII° e XIII° secolo, arriva al Teatrosophia, dal 12 al 15 febbraio, la versione dello shakespeariano “Riccardo III” elaborata dalla compagnia siciliana de “I trovatori”. E’ in realtà uno spettacolo che è parte di un progetto più ampio che intende valorizzare l’antica tradizione italiana del racconto cantato. Adattamento e regia di Giuseppe Vigneri che ne è interprete assieme a Giuseppe Aiosi.
Dal 18 al 22 febbraio Evelina Nazzari è protagonista con Maddalena Recino del suo “Torna fra nove mesi”, con la regia di Angelo Libri. Due donne che cercano un senso alle loro vite stropicciate e lacere come i fogli sparsi in scena. Cercando tra le carte trovano ricordi e oggetti, il passato è fonte di dolore. Non si sfugge ad un’esperienza terribile come quella della perdita di un figlio.
Alessandro Catalucci e Claudia Rota interpretano la pièce di Rossana Campo “Più forte di me”, dal 26 febbraio al 1 marzo, con la regia della stessa Claudia Rota. Cosa accade se improvvisamente tuo marito annuncia che vuole andarsene a vivere con un’altra donna? È proprio vero che ogni cosa che ci accade ha un senso nel quadro della nostra esistenza? Anche quando si vive la discesa nell’abisso dell’alcolismo? L’importante, come sempre, è affrontare ogni ostacolo, rialzarsi e finalmente ritrovarsi, cercando anche l’aiuto di qualcuno.
Gianni De Feo recita dal 12 al 15 marzo in “Hanno ucciso Baudelaire (strani fiori)”, presentandosi anche in veste di regista per questo testo che Marco Buzzi Maresca ha scritto appositamente per lui.
Sul lungotevere si incontrano sogno e degrado, trasfigurazione e violenza. In questo scenario un clochard, Baudelaire, si aggira sulle rive del fiume esule e derelitto, autore di versi deliranti.
Dal 19 al 22 marzo, e poi ancora dal 26 al 29 marzo, è in scena “Oltre lo specchio”. Drammaturgia della compagnia Australe e di Matteo Fasanella il quale è anche regista. Nunzia Ambrosio, Antonio Buonocunto, Carmelita Luciani e Lorenzo Martinelli sono quattro trentenni, colleghi in uno studio che cura campagne pubblicitarie per il mondo dell’estetica. La loro apparente armonia, e la loro normale quotidianità, si spezzano il giorno in cui un commento quasi casuale dà il via ad una distruttiva sequenza di eventi. Tutti, anche solo per un momento, smettono finalmente di mentire a sé stessi.
Un altro atteso ritorno, dopo il successo nella scorsa stagione, è quello di “Giovanna Dark”, sul palco di Via della Vetrina dal 9 al 12 aprile e dal 16 al 19 aprile. Con Virna Zorzan, Alessio Giusto, Pietro Bovi, Lorenzo Martinelli, Diana Forlani, Matteo Fasanella e Guido Lomoro. L’adattamento e la regia, a partire dai testi di Andrew Birkin, Luc Besson e George Bernard Shaw, sono di Matteo Fasanella. Al centro della storia, come facile intuire, c’è l’affascinante vicenda di Giovanna D’Arco, santa protettrice di Francia e pulzella d’Orlèans, generale e condottiero durante la “Guerra dei Cent’anni”. Uno dei personaggi più sofisticati e misteriosi della storia dell’umanità, sempre in bilico tra oscuro e divino.
Dal 7 al 10 maggio va in scena “Opera Pia”, un testo scritto da Gianfranco Vergoni e interpretato da Loredana Piedimone diretta da Nicola Pistoia. Un uomo e una donna, entrambi soli, incrociano le loro strade: lei insegnante di musica che vive un matrimonio infelice, lui proveniente da un paese lontano e impegnato in una vita senza radici. L’Occidente spaventato e deluso e il Terzo Mondo in fuga raccontano insieme l’amore al tempo delle grandi migrazioni.
Bruno Petrosino è di nuovo protagonista con un monologo inedito dal 14 al 17 maggio, “Il gioco delle forme”, scritto e diretto da Stefano Ferrara. In questa surreale pièce, Emidio è un uomo incinto per motivi misteriosi. Difficile dunque dare una spiegazione razionale a qualcosa che non lo è e che capita all’improvviso. Inoltre, Emidio non è a suo agio con il concetto di geniatorialità e, d’altra parte, com’è possibile che metta al mondo qualcuno se lui stesso, su questa Terra, non ci metterebbe piede?
Infine, Teatrosophia chiude il cerchio: apre la stagione con giovani talenti e la termina con un altro gruppo di artisti che si stanno affacciando ora sulle scene. Dal 21 al 24 maggio va in scena “Il Dio del nulla”, scritto e interpretato da Gennaro Russo. Con lui sul palcoscenico Silvia Pucci e ad un altro attore che, al momento, deve ancora essere scelto. La regia è di Francesco De Francesco.
In questo spettacolo la Morte ha smesso di agire ed Elia, giovane genio ossessionato dal controllo, trasforma la propria casa in un laboratorio delirante. Sebastian, un musicista, ne diviene l’inconsapevole cavia. Ora che nulla può può morire, ha ancora senso parlare di potere? Un’opera disturbante e visionaria sull’ossessione per il senso, la fragilità dell’identità e il desiderio di diventare Dio.
Prima dei saluti, e prima di gustare l’ormai immancabile aperitivo offerto dal teatro, c’è ancora tempo per ricordare il già citato concorso “Primo palcoscenico”, pronto per la sua seconda edizione. L’evento si rivolge ai giovani che si sono diplomati nel 2024 e 2025 in tutte le scuole teatrali d’Italia e si svolgerà dal 2 al 7 dicembre. La partecipazione è gratuita ed i vincitori avranno diritto all’intero incasso della loro serata e all’inserimento nella stagione 2026/2027 di Teatrosophia.
Non male! Questo il link del bando: https://www.teatrosophia.it/index.php/bandi
Massimo Brigandì
Teatrosophia
Roma- Via della Vetrina 7
Tel: 06 68801089 / 353 3925682 Mail: info@teatrosophia.com Sito: www.teatrosophia.it

